Attualità e news

Francia: solo il 22% sostiene il riconoscimento immediato alla creazione di uno Stato palestinese

Mondo

di Redazione
Un sondaggio commissionato dal Crif a Ifop rivela che il 31% si oppone categoricamente a breve termine. La maggioranza relativa (47%) sostiene che tale riconoscimento dovrebbe avvenire solo a condizione che tutti gli ostaggi detenuti da Hamas vengano liberati e che quest’ultimo si arrenda. Uno scenario ritenuto poco realistico nella situazione attuale. Evidente il divario fra le varie posizioni politiche.

Reza Ciro Pahlavi: «Il mio sogno è liberare il mio paese dai suoi tiranni». L’intervista a Mosaico del novembre 2023

Mondo

di David Zebuloni
In questi giorni di guerra fra Israele e Iran, è su tutti i giornali per la sua opposizione al regime islamico e la possibilità di un suo ruolo se cade il regime. Ripubblichiamo quindi l’intervista che gli abbiamo fatto nel novembre 2023, in cui diceva, fra l’altro: «Non ho alcuna fantasia di tornare in Iran e mettermi la corona. La mia missione di vita è garantire che il mio popolo possa andare a votare democraticamente e scegliere il proprio destino».

Sergio Della Pergola

Sergio Della Pergola al Corsera: “L’uso di notizie fake e non rappresentative sulla complessa realtà israeliana aggravano l’ostilità contro Israele e la popolazione ebraica”

Italia

di Maia Principe
In una lettera al quotidiano, il Professore emerito di demografia all’Università Ebraica di Gerusalemme, critica l’utilizzo di un sondaggio  non rappresentativo (1005 intervistati) e veritiere sull’opinione pubblica israeliana, che ne esce come un popolo estremista e fanatico, odiatore dei palestinesi. Fatto inaccettabile da parte di un quotidiano così importante in Italia.

Italiani e israeliani bloccati all’estero aspettano di fare ritorno a casa

Mondo

di Nina Prenda
Si muovono le ambasciate italiane in Israele e in Iran per permettere il rimpatrio degli italiani bloccati nei due Paesi in guerra. Sono circa 20mila gli italiani che si trovano nello Stato ebraico e 500 quelli nella Repubblica Islamica in questi giorni di conflitto. Nella stessa situazione si trovano gli israeliani che hanno difficoltà nel fare ritorno nello Stato ebraico.

Petizione urgente al Parlamento Europeo: l’UE non abbandoni Israele

Eventi
di Oliver Bradley
Petizione a tutti i Parlamentari – a nome di AJC Transatlantic Institute, European Jewish Association, World Jewish Congress, European Jewish Congress, B’nai B’rith International, European Union of Jewish Students, United Nations Watch ed ELNET – con l’autorizzazione dei firmatari

Primo Sar-El Summit a New York alla “Celebrate Israel Parade”

Eventi

di Keren Dahan
Il 18 maggio  a New York City è stato semplicemente straordinario. In una giornata luminosa ed emozionante, abbiamo avuto l’immenso onore di marciare nella “Celebrate Israel Parade” sulla Fifth Avenue, una delle più grandi espressioni annuali di solidarietà con lo Stato di Israele. Quest’anno è stato particolarmente significativo.

Missile iraniano balistico Haj Qaseem

“Non abbiamo visto tutto”: i più pericolosi missili non ancora utilizzati dal regime iraniano

Mondo

di David Zebuloni
“L’Iran sta ora operando secondo un’economia di armamenti – spiega Moran Elaluf, esperta di Iran e di Medio Oriente, in un’intervista a Makor Rishon -. Il regime comprende che il conflitto potrebbe durare giorni o settimane, quindi non ha fretta di utilizzare tutte le munizioni a disposizione – ne conserva una parte per fasi successive della guerra”.

Un ponte tra culture: Loay Alshareef ospite dell’UCEI a Milano

Eventi

di Sofia Tranchina
Giovedì 12 giugno si è tenuto un incontro promosso dall’UCEI)e organizzato con la Comunità ebraica di Milano, dedicato al dialogo tra arabi ed ebrei. Protagonista della serata è stato Loay Alshareef, blogger saudita noto per il suo impegno contro l’antisemitismo nei media arabi e per il sostegno agli Accordi di Abramo.

Nel mirino dei missili iraniani ci sono i civili israeliani

Israele

di Nina Prenda
La Repubblica Islamica oltre ad obiettivi strategici colpisce anche aree civili israeliane, causando morti e feriti, mentre Israele ha come obiettivi in Iran siti energetici, sistemi radar, lanciamissili, punti militari e del programma nucleare, nonché vertici del regime, capi dell’intelligence e numerosi scienziati che lavorano al programma per la realizzazione della bomba di Teheran.