Liliana Picciotto nominata Cavaliere e Commendatore della Repubblica: “Contenta perché è un riferimento al mio lavoro di storica”

di Michael Soncin
“Sono stata contenta, più che per la nomina in sé, per il suo valore, perché questo è un riconoscimento al mio lavoro di storica. Credo sia importante quando le ricerche degli storici, fanno in qualche modo cambiare il sentimento pubblico verso un certo problema, verso una certa questione”. Con queste parole, la storica Liliana Picciotto racconta a Mosaico Bet Magazine, delle due onorificenze di grande prestigio, di Cavaliere e Commendatore all’Ordine della Repubblica, che le sono state conferite di recente, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Liliana Picciotto
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Liliana Picciotto

La studiosa è responsabile delle ricerche storiche del CDEC, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. Decenni e decenni di lavoro, di scrupolose analisi tra gli archivi, portando alla luce fatti storici, documentati, estremamente significativi. Una ricerca complessiva – che spiega il ragguardevole traguardo appena raggiunto – che possiamo qui delineare nelle tre principali ricerche storiche da lei intraprese.

“La mia prima indagine è stata un modo per rovesciare l’opinione pubblica, che attribuiva totalmente le colpe delle persecuzioni degli ebrei ai tedeschi. Di questo ne ho parlato ne Il libro della memoria (Mursia), che vuol essere un omaggio ai deportati. È significativo perché dopo questa pubblicazione, nessuno ha potuto più dire che la persecuzione antiebraica fosse unicamente imputabile ai soldati tedeschi, che fosse una cosa importata. Non è così. Segnalando tutte le volte che il singolo è stato arrestato da tedeschi o da italiani, è emerso chiaramente che metà degli arresti sono stati fatti dagli italiani”.

“La seconda invece parlava invece degli ebrei che si sono salvati, non a caso il libro s’intitola Salvarsi (Einaudi), in quanto ho voluto mettere in luce, più che l’opera meritoria dei salvatori, il fatto che molto del merito del salvataggio delle famiglie ebraiche, sia dovuto al coraggio, alla capacità di comprendere la situazione circostante, da parte dei capifamiglia ebrei di allora. Questo lavoro è quindi un riconoscimento ai capifamiglia. Anche qui vi è un ribaltamento di prospettiva, poiché se noi parliamo solo dei giusti, dei salvatori, e non dei salvati, di che cosa hanno fatto per salvarsi, l’idea comune rischia di essere che gli ebrei non sono attori di storia, attivi, ma spettatori, quindi passivi rispetto agli avvenimenti”.

C’è poi un’ultima ricerca che è stata da poco presentata, riguardante gli ebrei ed il loro ruolo nella Resistenza. “Dato che si sapeva che c’erano stati molti resistenti ebrei, era il caso di cominciare una ricerca scientifica su questo tema per arrivare ad un censimento nazionale, che testimoniasse quanto gli ebrei hanno contato nella ricostruzione dell’Italia, e quanto hanno partecipato, molto con il loro pensiero, ma anche ribellandosi assieme agli altri partigiani, per ristabilire la democrazia in Italia”.

Picciotto spiega concludendo che la ricerca da poco presentata è ancora in corso. “L’idea è di fare un censimento nazionale prima, e poi di fare delle riflessioni attorno al tema, attraverso un vero e proprio volume”.

I conferimenti delle nomine di Cavaliere e Commendatore alla storica Liliana Picciotto verranno ufficialmente insigniti il prossimo 11 maggio 2023

 

 

Fonte foto: CDEC – Liliana Picciotto