Squalificati gli scacchisti tunisini che si rifiutano di giocare contro gli israeliani

di David Fiorentini
Ai recenti World School Chess Championships a Rodi in Grecia, tre giocatori tunisini si sono rifiutati varie volte di sfidare i loro avversari israeliani. Un gesto contro lo spirito dello sport, che ha portato numerosi genitori a lamentarsi vigorosamente con la federazione organizzatrice affinché i tre fossero squalificati.

Tra i giovani israeliani, c’era anche Noam Sasson (nella foto) di soli nove anni che lo scorso anno aveva vinto il campionato europeo: “Sono venuto al campionato insieme a mio padre e al mio allenatore, volevo davvero giocare tutte le partite del campionato e rappresentare Israele con orgoglio”, ha affermato a i24News. “Ho incontrato partecipanti da tutto il mondo e preferisco sempre giocare sulla scacchiera piuttosto che a bordo campo. Spero che il ragazzo che mi ha boicottato non mi odi, Dio non voglia, e che in futuro potremo giocare insieme.”

Lior Aizenberg, direttore del club “Chess4All”, ha definito questo passo un precedente significativo nella comunità scacchistica, auspicando che ciò possa agire da deterrente per i partecipanti intenzionati a boicottare i giocatori israeliani.

Tuttavia, non è la prima volta che la federazione tunisina si rende protagonista di atti discriminatori e antisemiti. Già nel 2019 i World School Chess Championships sono dovuti essere trasferiti dalla Tunisia alla Turchia, dopo che il paese nordafricano ha reso quasi impossibile la partecipazione degli scacchisti israeliani. Un caso accaduto anche al torneo del 2017, programmato sempre in Tunisia, al quale infatti la delegazione israeliana non poté affatto prendere parte.