Il cantautore Herbert Pagani

L’11 giugno a Kesher una serata su Pagani, Moustaki e Macias: “cartoline musicali dal mondo ebraico arabo scomparso”

di Redazione

Spesso si parla di musica ebraica riferendosi al mondo ashkenazita, est europeo, con il suo universo kletzmer, o al pop angloamericano alla Bob Dylan, ma esiste una “controparte” sefardita, altrettanto interessante e poco approfondita, specchio del dimenticato ed intenso ebraismo di luoghi, una volta importanti, come Tripoli, Alessandria d’Egitto e l’Algeria.

Dedicato al mondo ebraico, un tempo vitalissimo ed ormai svanito, di quei siti, e a tre grandi cantautori che vi sono nati, il libico Herbert Pagani, l’egiziano Georges Moustaki e l’algerino Enrico Macias, l’approfondimento, del prossimo 11 giugnoPagani, Moustaki e Macias, cartoline musicali dal mondo ebraico arabo scomparso.

L’iniziativa, organizzata da Paola Hazan Boccia per Kesher, vedrà confrontarsi fra loro, dalle 17.00, il giornalista e ricercatore musicale Roberto Zadik, ideatore dell’evento, e  lo psicanalista e studioso David Meghnagi che varie volte si è occupato delle proprie origini con vari interventi e testi  (Libia ebraica, Belforte editore, Lo Shabbat e Shiru Shir, Giuntina). Durante l’iniziativa si discuterà di canzoni, ricordi, emozioni e si faranno riflessioni, non solo riguardo a tre artisti di alto livello che seppero esprimere la loro identità musicale, poetica ed ebraica in modi diversi ma affini, ma anche sulla complessa ebraicità sefardita e il senso di s-radicamento di molte persone, costrette a lasciare la patria d’origine per reinventarsi in Europa negli anni ’60.

Quella fu l’epoca di massimo splendore culturale della Parigi di Edith Piaf  in cui vissero vari anni Pagani e Moustaki, che soggiornarono lungamente anche in Italia, e Macias. Le loro canzoni più significative, da Arringa per la mia terra di Pagani, straordinaria difesa di Israele e dell’identità ebraica, a Lo straniero di Moustaki che, nel 1969, lo consacrò alla fama internazionale, alla bellissima L’Oriental, del meno conosciuto, Macias. In occasione dei trentacinque anni dalla scomparsa di Herbert Pagani, il prossimo 16 agosto, e del decimo anniversario della morte di Moustaki, verrà ricordato, dagli oratori, il percorso, umano ed artistico dei cantautori e sarà analizzata la loro personalità.

Oltre ad un confronto  fra questi tre artisti, evidenziandone analogie e differenze, si ricorderà anche la Tripoli ebraica, da parte di David Meghnagi. Su questo argomento da ricordare il bel documentario da lui realizzato con Ruggero Gabbai, nel 2017, Libia, l’ultimo esodo e il suo impegno già dal 1969 nel portare in giro per l’Italia le melodie ebraiche sefardite e ashkenazite assieme a sua sorella, la cantante Miriam Meghnagi che il grande Pagani amava chiamare “mia sorella in Mosè”.

Successivamente verrà approfondita la realtà ebraica fiorente e oggi scomparsa di Alessandria d’Egitto, patria cosmopolita, in cui nacquero esponenti della cultura come il poeta Ungaretti, il “padre del futurismo” Filippo Tommaso Marinetti e i cantautori Demis Rossous e Demetrio Stratos, come Moustaki di origini greche,  molto famoso anche in Italia.

E poi il mondo ebraico algerino, in cui nacque Macias, fondamentale per le odierne comunità francesi. Fra le particolarità della serata, Zadik analizzerà anche il contesto delle colonizzazioni, italiana per Tripoli, inglese per Alessandria e francese per l’Algeria, e il rapporto fra identità familiare e religiosa dei tre artisti  per arrivare alla scena musicale nordafricana  focalizzandosi sul rapporto fra forme d’arte, in questo caso, musica e poesia  e identità dei paesi e dei popoli del mondo.

Per collegarsi su Zoom, qui il link: DOMENICA 11 GIUGNO ALLE ORE 17.00

Cartoline musicali dal mondo ebraico arabo scomparso
Dalla Tripoli di Herbert Pagani, alla Alessandria d’Egitto di Georges Moustaki, al Nord Africa di Enrico Macias
a cura di David Meghnagi e Roberto Zadik
in diretta streaming su zoom
ID riunione: 823 6179 9294

Passcode: 047967