Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Alleviare la povertà, curare le malattie, garantire lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani: questi sono compiti spirituali non meno della preghiera e dello studio della Torà. Certo, questi ultimi sono più alti, ma i primi sono precedenti. Le persone non possono ascoltare il messaggio di Dio se il loro spirito è spezzato e il loro lavoro è duro.
Parashà
Parashat Vayechi. Siamo liberi perché siamo fatti a immagine di D-o
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Siamo liberi perché non siamo semplici oggetti. Siamo sudditi. Rispondiamo non solo agli eventi fisici, ma anche al modo in cui li percepiamo. Abbiamo menti, non solo cervelli. Abbiamo pensieri, non solo sensazioni. Reagiamo ma possiamo anche scegliere di non reagire. C’è qualcosa in noi che è irriducibile a cause ed effetti materiali, fisici.
Parashat Vayggash. Non possiamo cambiare il passato, ma cambiando il modo in cui pensiamo al passato, possiamo cambiare il futuro.
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Josef aveva rielaborato tutto il suo passato. Non si vedeva più come un uomo offeso dai suoi fratelli. Era giunto a considerarsi un uomo incaricato da Dio di una missione salvifica. Tutto ciò che gli era successo era necessario affinché potesse raggiungere il suo scopo nella vita: salvare un’intera regione dalla fame durante una carestia e fornire un rifugio sicuro alla sua famiglia.
Parashat Mikketz: il tumultuoso viaggio della giovane vita di Giuseppe
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Qualcosa di straordinario accade tra la parashà precedente e questa. È quasi come se la pausa di una settimana tra loro fosse essa stessa parte della storia. Una promessa divina non sostituisce la responsabilità umana.
Parashat Vayeshev. Ognuno può fare la differenza nel mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non siamo irrilevanti. Possiamo fare la differenza per il nostro mondo. Quando lo facciamo, diventiamo partner di Dio nell’opera di redenzione, portando il mondo che conosciamo più vicino al mondo che dovrebbe essere.
Parashat Vayetzé. Anche nelle gravi difficoltà, non siamo mai soli: D-o è con noi
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Perché Giacobbe? Questa è la domanda che ci troviamo a porci ripetutamente mentre leggiamo i racconti della Genesi. Giacobbe non è quello che era Noè: giusto, perfetto nelle sue generazioni, uno che ha camminato con Dio.
Parashat Toledot. L’amore incondizionato non è acritico, ma indistruttibile
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Perché Isacco amava Esaù, nonostante tutta la sua natura selvaggia, la sua mutevolezza e i suoi matrimoni? Perché era suo figlio, ed è quello che fanno i genitori. L’amore incondizionato non è acritico, ma è indistruttibile. È così che dovremmo amare i nostri figli, perché è così che Dio ci ama.
Parashat Chayé Sara. Costruire un futuro è ciò che è chiamato a fare ognuno di noi
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gran parte della rabbia, dell’odio e del risentimento di questo mondo sono causati da persone ossessionate dal passato e che, come la moglie di Lot, non sono state in grado di andare avanti. Non c’è un buon finale per questo tipo di storia, solo più lacrime e più tragedia. La via di Abramo in Chaye Sarah è diversa. Prima costruisci il futuro. Solo allora puoi piangere il passato.
Parashat Lech Lechà. Il viaggio di Abramo non è una rottura, ma una continuazione del percorso del padre
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mark Twain faceva riflettere che quando si è giovani ci si considera diversi dai nostri genitori e ci vuole tempo per apprezzare quanto ci hanno aiutato a diventare le persone che siamo. Anche quando pensavamo di scappare, in realtà stavamo continuando il loro viaggio. Lo stesso vale per Abramo e il padre Terach.
Parashat Noach. Nell’ebraismo la fede è il coraggio di rischiare
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La fede è il coraggio di correre un rischio per amore di Dio o del popolo ebraico; per iniziare un viaggio verso una destinazione lontana sapendo che ci saranno dei pericoli lungo il cammino, ma sapendo anche che Dio è con noi, dandoci forza se allineiamo la nostra volontà alla Sua.
Parashat Bereshit. L’ebraismo è una cultura dell’ascolto, non della vista
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il peccato dei primi umani nel Giardino dell’Eden fu quello di seguire i loro occhi, non le loro orecchie. Le loro azioni furono determinate da ciò che videro, la bellezza dell’albero, non da ciò che udirono, cioè la parola di Dio che comandava loro di non mangiarne il frutto.
Parashat Ha’azinu. Dio ha creato un mondo buono: la responsabilità del male è solo degli uomini
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Eppure Mosè sta qui concludendo la Torà con un tema che è stato presente fin dall’inizio. Dio, Creatore dell’universo, ha creato un mondo che è fondamentalmente buono: la parola che risuona sette volte nel primo capitolo della Genesi. Sono gli esseri umani, a cui è stato concesso il libero arbitrio come immagine e somiglianza di Dio, che introducono il male nel mondo, e poi ne subiscono le conseguenze.