di Nathan Greppi
C’è l’Argentina, che con Javier Milei si è avvicinata molto a Israele, mentre il Brasile di Lula è molto distante dall’amicizia che aveva sotto Bolsonaro. La Colombia ha interrotto le relazioni diplomatiche, mentre El Salvador, il cui presidente ha origini palestinesi, mantiene rapporti molto buoni. Intervista all’esperto Gaston Saidman.
Palestina
Greenblatt (ADL): “L’omicidio al Museo ebraico di Washington? Era solo questione di tempo”
di Ilaria Myr
Sul Time il presidente dell’Anti Defamation League ha pubblicato un articolo pieno di dolore e accuse alla società americana per l’aumento dell’antisemitismo. E accusa: «Dove sono le voci di coloro che affermano di combattere l’odio in tutte le sue forme? Dove sono coloro che parlano contro altri bigottismi ma rimangono in silenzio quando gli ebrei sono presi di mira? Questo silenzio è assordante».
Antisemitismo a livelli record nei sette paesi con le comunità ebraiche più grandi fuori da Israele
di Maia Principe
Il primo Rapporto annuale J7 sull’antisemitismo descrive come dal 2021 al 2023 gli episodi di antisemitismo siano aumentati dell’11% in Australia, del 23% in Argentina, del 75% in Germania, dell’82% nel Regno Unito, dell’83% in Canada, del 185% in Francia e del 227% negli Stati Uniti.
Francia: quale futuro per gli ebrei, se alla manifestazione contro il razzismo sfilano gli antisemiti?
di Ilaria Myr
Una saturazione dello spazio pubblico sempre più aggressiva. Vessilli pro-Pal sbandierati in ogni piazza, che si tratti di scioperi, di proteste contro il caro vita o di rivendicazioni di ogni tipo. L’importante è essere visibili, creare consenso, vittimizzare la Palestina. Persino nelle manifestazioni contro il razzismo, va in scena l’odio per gli ebrei.
USA: dopo 18 mesi di guerra, l’odio antisraeliano nei campus è ancora forte
di Nathan Greppi
L’odio per Israele nelle università americane non viene nascosto, ma anzi ostentato in conferenze, social media e e-mail. E la situazione sta solo peggiorando. A fare da sfondo, un’ideologia woke che vede negli ebrei e israeliani i bianchi privilegiati, e perciò colpevoli. Lo spiegano due esperti.
“Le sue azioni hanno danneggiato il successo del film”: i commenti propalestinesi di Rachel Zegler e il flop di “Biancaneve”
di Pietro Baragiola
Negli ultimi giorni la Walt Disney Pictures ha raccontato alla rivista Variety di aver dovuto incrementare la sicurezza assegnata alla star israeliana Gal Gadot a causa delle continue manifestazioni pro-palestinesi che hanno circondato l’uscita del nuovo live-action di Biancaneve, in cui lei interpreta la Regina Cattiva.
Roma, cantiere del Museo ebraico della Shoah vandalizzato con escrementi e scritte pro-Palestina
di Ludovica Iacovacci
Escrementi, volantini e scritte pro-Palestina sono stati trovati al cantiere del Museo ebraico della Shoah di Roma, che sorgerà a villa Torlonia alle spalle della Casina delle Civette, in via Nomentana
“La narrazione sta cambiando”: la startup Tech For Palestine tra sostegni e controversie
di Pietro Baragiola
Una ricerca del giornalista Ashley Rindsberg ha rivelato che l’organizzazione Tech For Palestine avrebbe offerto sostegno a numerosi redattori del rinomato sito Wikipedia per rimodellare il modo in cui viene percepito il conflitto in Medio Oriente, contrastando apertamente le azioni di Israele. Il rapporto di Rindsberg ha evidenziato ben 850.000 informazioni scorrette su quasi 10.000 articoli che parlano del conflitto.
“Grandi passi indietro nel dialogo ebraico-cristiano”: Papa Francesco inaugura il presepe palestinese con Gesù bambino avvolto in una kefiah
di Pietro Baragiola
Sabato 7 dicembre Papa Francesco ha accolto le delegazioni dei donatori dell’annuale Albero di Natale e dei presepi per il Vaticano. Uno tra questi è stato presentato da diversi funzionari palestinesi e raffigura Gesù bambino sdraiato su una kefiah, la tradizionale sciarpa simbolo nazionale della Palestina. Per rendere omaggio a questo dono, il pontefice ha invitato tutti i credenti a “ricordare i fratelli e sorelle che, proprio lì (a Betlemme) e in altre parti del mondo, soffrono per le tragedie della guerra”.
Onu: decisa con la maggioranza una conferenza internazionale a giugno 2025 per creare lo Stato palestinese
di Ludovica Iacovacci
La “Conferenza internazionale di alto livello per la soluzione pacifica del Medio Oriente e l’attuazione della soluzione dei due Stati”, che si terrà dal 2 al 4 giugno 2025, sarà co-presieduta da Francia e Arabia Saudita. La risoluzione è stata approvata con 157 voti favorevoli e 8 contrari. Votate anche una risoluzione per una “Divisione del Segretariato per i diritti dei palestinesi” e una sul “Golan occupato” da Israele.
“Vestitevi di rosso, verde, nero o con una kefiah”: le indicazioni del sindacato dei giornalisti nel Regno Unito per la Giornata per la Palestina
di Pietro Baragiola
Numerosi sindacati hanno sostenuto questo appello, tra cui la National Union of Journalists (NUJ) che ha incoraggiato tutti i suoi membri a manifestare apertamente il proprio sostegno alla causa palestinese, gesto che ha indignato numerosi giornalisti della BBC, tra cui molti ebrei, che hanno abbandonato immediatamente il sindacato.
Se nelle scuole italiane va in cattedra una divulgazione a senso unico pro-pal, abbiamo un grande problema
di Ilaria Myr
Cecilia Parodi, colei che a luglio di quest’anno aveva detto in un video, piangendo: “Odio tutti gli ebrei, odio tutti, tutti gli israeliani dal primo all’ultimo”, è andata di recente in un liceo a parlare di Gaza. Mentre in una scuola media (!) a Ferrara è andato il gruppo”Ferrara Per la Palestina”. Allertato il Ministro Valditara. Mentre gli studenti ebrei nelle scuole pubbliche si sentono sempre più a disagio.