di Francesco Paolo La Bionda
Pezeshkian è considerato un riformista, ma sempre nell’alveo del regime. Egli stesso si è definito come un “riformista principalista”, vale da dire che colloca la volontà di cambiamento nel quadro dei principi cardine della rivoluzione islamica che ha dato vita all’attuale assetto politico del paese. E già in campagna elettorale, aveva promesso che se avesse vinto, avrebbe cercato “di avere relazioni amichevoli con tutti i paesi, tranne Israele”.
Iran
Il ‘Principe Verde’: “Se Hamas vincerà, la regione tornerà al Medio Evo”
di Redazione
Nato a Ramallah, Mosab Hassan Youssef, figlio di uno dei fondatori di Hamas, è diventato un informatore dello Shin Bet, come racconta nella sua autobiografia ‘Il figlio di Hamas’. Considerato un traditore dalla sua gente, è uno dei principali critici di Hamas.Qui la traduzione di un’intervista al quotidiano francese Le Figaro.
Il Canada riconosce le Guardie della Rivoluzione Islamica come organizzazione terroristica
di David Fiorentini
Questa classificazione consentirà alle autorità canadesi di intraprendere azioni legali più efficaci contro individui o entità che supportano o finanziano l’IRGC, tra cui il congelamento dei fondi collegati all’organizzazione.
La morte di Raisi non fermerà l’ostilità del regime iraniano contro Israele
di Francesco Paolo La Bionda
Già nei giorni immediatamente successivi all’incidente, in cui è morto il presidente iraniano Raisi, si sono visti elementi di sostanziale continuità con quanto accaduto negli ultimi mesi. Si sono avute le consuete dimostrazioni pubbliche di odio antisraeliano, con le migliaia di partecipanti ai funerali di Raisi, al grido di “morte a Israele”, alla presenza di leader di Hamas e Hezbollah.
Iran: rimandata l’esecuzione del giovane ebreo condannato a morte
di Redazione
Secondo l’organizzazione Iran Human Rights, Arvin Ghahremani, 20 anni, avrebbe dovuto essere giustiziato prima sabato e poi lunedì per il suo ruolo in un omicidio durante una rissa in strada due anni fa. La sospensione dell’esecuzione ha fatto seguito a una frenetica attività di advocacy a favore di Ghahremani da parte delle comunità ebraiche di tutto il mondo.
Prestigiosa università ungherese invita Ahmadinejad come esperto ambientalista
di Anna Balestrieri
L’ambasciata israeliana in Ungheria ha fortemente criticato l’invito rivolto a Mahmoud Ahmadinejad, l’ex presidente iraniano noto per la sua negazione dell’Olocausto e per la sua ostilità nei confronti di Israele, a parlare in un’università di Budapest
Donne iraniane contro il regime e al fianco d’Israele. Intervista a Rayhane Tabrizi
di Nathan Greppi
Nata a Teheran nel 1979, vive a Milano dal 2008. Dopo la morte della Amini, Tabrizi è diventata una delle leader dei dissidenti iraniani che vivono in Italia. “il popolo iraniano non ha mai odiato davvero il popolo israeliano”, spiega. E invita tutti al teatro Franco Parenti per lo spettacolo di un dissidente ‘Le mie tre sorelle’, dal 23 al 28 aprile.
Attacco iraniano ad Israele: prospettive regionali e internazionali nell’analisi di Yigal Palmor
di Anna Balestrieri
Una serata di discussione interattiva sulla situazione attuale dell’immagine di Israele nel mondo si è trasformata in un’analisi dell’attacco iraniano e delle prospettive che attendono la regione mediorientale con il capo dell’Unità per le relazioni internazionali e consigliere per la politica estera del presidente dell’Agenzia ebraica per Israele.
Sembra Star Wars ma è successo davvero: interpretazioni e domande sull’attacco iraniano ad Israele
di Anna Balestrieri
L’incontro “La battaglia tra Iran e Israele! Iran contro il Mondo? – Valutazione del significato della partecipazione attiva dei paesi arabi nell’intercettazione degli UAV e dei missili da crociera iraniani” di lunedì 15 aprile, all’indomani dell’attacco, ha cercato di darvi risposta interpellando gli esperti.
A 30 anni dall’attentato di Buenos Aires, speranze e timori degli ebrei argentini. Intervista a Marisa Braylan
di Nathan Greppi
A quasi trent’anni dall’attentato contro il centro ebraico AMIA di Buenos Aires, la magistratura argentina ha dichiarato che l’Iran e Hezbollah sono i responsabili dell’accaduto. Facciamo il punto con Marisa Braylan, direttrice del Centro di Studi Sociali della DAIA (Delegazione delle Associazioni Israelite Argentine).
L’Iran lancia il primo attacco nella storia contro Israele. Intercettato il 99% dei droni e missili
di Sofia Tranchina
Dei 185 droni, 110 missili balistici (con traiettoria prefissata) e 36 missili da crociera (con un motore controllabile e una rotta modificabile), il 99% è stato intercettato e neutralizzato, mentre quelli che hanno avuto un impatto hanno causato lievi danni alla base aerea di Nevatim, nel deserto del Negev.
Un errore di valutazione: gli Houthi dirottano una nave giapponese al grido “maledetti ebrei”
di Sofia Tranchina
Sebbene sia gestita dalla giapponese Nippon Yusen Kabushiki Kaisha (NYK Line) e i suoi 25 membri dell’equipaggio siano civili di varie nazionalità, ma non israeliana, la nave è di proprietà di una compagnia britannica la cui società madre appartiene ad Abraham Rami Ungar, un uomo d’affari israeliano. Ma non c’erano a bordo israeliani.