di Ilaria Myr
L’iniziativa è stata promossa dall’Osservatorio Solomon con il sostegno della Federazione Associazioni Italia-Israele per denunciare il silenzio complice che dura da quel tragico sabato nero sulla sorte di civili innocenti israeliani, attaccati barbaramente quel giorno e tenuti ostaggio per tutto questo tempo e il sostegno a senso unico da parte di associazioni che dovrebbero difendere tutte le vittime, senza partigianerie.
hamas
“Salvateci, per favore”. L’appello degli ostaggi costretti da Hamas a guardare la liberazione degli altri
di Anna Balestrieri
Durante il breve video di due minuti, ripetono più volte “Salvateci, per favore”, con espressioni di angoscia che appaiono forzate, probabilmente sotto pressione dei rapitori, anch’essi visibili nelle riprese. Una tortura psicologica condannata fortemente dal Forum delle famiglie degli ostaggi.
Diario minimo (di un conflitto). La marea
di Luciano Assin
Mercoledì si terranno in forma privata i funerali di Ariel, Kfir e Shiri, un tragico epilogo che purtroppo non fermerà una lunga striscia di lutti e violenze che si trovano appena dietro l’angolo. Con la morte della famiglia Bibas è crollata un’ulteriore illusione: il pensare che anche in guerra si potesse salvaguardare un minimo di umanità e pietà.
Shaaban al-Sayed, il padre dell’ostaggio prigioniero di Hamas per quasi 10 anni: «Sembra un essere umano, ma non lo è più»
di Michael Soncin
Tra i sei ostaggi rilasciati a Gaza, c’erano anche Hisham al-Sayed e Avera Mengistu, liberati dopo un decennio di prigionia, nelle mani del gruppo terroristico di Hamas. Domenica sera, presso l’ospedale di Ichilov in Israele, si è tenuta una conferenza da parte dei parenti dei due ostaggi, in cui le toccanti testimonianze si sono alternate a momenti di gioia per il loro ritorno, ma anche di rabbia per il grave trauma subito.
Lettera aperta al Sindaco di Milano Beppe Sala
di Ilaria Borletti Buitoni
Gentile Sindaco, lei non ha accolto la richiesta, venuta da più parti, di illuminare il Comune di arancione per ricordare Ariel e Kfir Bibas barbaramente uccisi da Hamas che poi ha esposto le loro bare ad un rito macabro, quello della restituzione a Israele dei loro resti, di fronte ad una folla plaudente che riprendeva la scena.
L’accordo regge: liberati sei ostaggi israeliani da Gaza e restituito il corpo di Shiri Bibas
di Anna Balestrieri, da Gerusalemme
Sei ostaggi israeliani sono stati rilasciati sabato 22 febbraio dopo una lunga prigionia nelle mani di Hamas. Quattro di loro – Eliya Cohen, Omer Shem Tov, Tal Shoham e Omer Wenkert – tornano a casa dopo 505 giorni di prigionia. Gli altri due, Hisham al-Sayed e Abera Mengistu, sono stati liberati dopo quasi un decennio di detenzione a Gaza. Restituito anche il corpo di Shiri Bibas.
Dolore e orrore: identificati i corpi di Ariel e Kfir Bibas, uccisi brutalmente. Ma il terzo non è della madre Shiri
di Anna Balestrieri
Secondo quanto emerso dalle analisi dell’istituto di Medicina Legale israeliano, i due bambini sono stati uccisi brutalmente circa un mese dopo il loro rapimento. Israele condanna la violazione degli accordi da parte di Hamas, che ha restituito un corpo di una persona non identificata. E scoppiano autobus nel centro di Israele.
La Croce Rossa si presta al progetto comunicativo di Hamas, che viene così legittimato
di Ugo Volli
Nelle tragiche e grottesche coreografie ripetutamente allestite nelle scorse settimane da Hamas per la restituzione su riscatto degli israeliani rapiti c’era un elemento in più, oltre ai terroristi ben armati. Erano le automobile bianche della Croce Rossa
Quando l’odio espone le bare: la storia della famiglia Bibas e di Oded Lifshitz
di Marina Gersony
Una giovane madre terrorizzata con i due bimbi piccoli dai capelli rossi. Un uomo di 83 anni, un vero attivista per la pace. Sono le immagini e le storie dei quattro ostaggi di cui ieri Hamas ha restituito i corpi, in un circo della disumanità, a cui si è aggiunta la beffa di uno non restituito. Israele è sempre più consapevole di essere di fronte a un nemico che non conosce alcuna pietà.
Giorno di lutto per Israele. Hamas restituisce i cadaveri dei Bibas e di Oded Lifshitz, identificato
Su un palco, i terroristi di Hamas con quattro bare e dietro di loro un grande manifesto con Beniamin Nethanyahu ritratto come un vampiro e le immagini di Shiri Bibas (34 anni), Ariel Bibas (6 anni), Kfir Bibas (due anni) e Oded Lifshitz (85 anni). Di quest’ultimo sono stati identificati i resti e si è saputo che è stato ucciso dalla jihad Islamica durante la prigionia.
Ostaggi in pericolo: un resoconto dell’orrore, il grido delle madri e la crudeltà di Hamas
di Sofia Tranchina
Sono proprio le mamme le prime vittime del terrorismo psicologico di Hamas, l’organizzazione terroristica che gestisce i negoziati spostando nomi propri di persona tra la lista dei condannati e la lista di chi verrà liberato. Costrette a implorare compromessi difficili mentre il destino dei loro figli è una pedina nelle mani di chi governa, vengono trasformate in strumenti di pressione nel disegno utilitarista di Hamas, e sono in prima linea nella lotta per riportarli a casa.
Israele: giovedì la restituzione dei corpi di quattro ostaggi e sabato di sei vivi. Hamas: “fra i morti i Bibas”
di Anna Balestrieri
Fra i quattro corpi ci sarebbero quelli di Shiri Bibas e i suoi figli Ariel (6 anni) e Kfir (2 anni). La tragica notizia è stata data dai media italiani mentre quelli israeliani ancora non si sbilanciano. Si ritiene che i sei che verranno liberati sabato siano gli ultimi ostaggi vivi della lista di quelli da liberare nella prima fase.