di Marina Gersony
Francia
Azoulay, un’ebrea sefardita nuovo Ministro della Cultura francese
di Marina Gersony
Audrey Azoulay, 43 anni, origine sefardita marocchina, è la nuova ministra della Cultura e della Comunicazione nominata dal presidente François Hollande.
Francia: nuovo piano contro razzismo e antisemitismo. Critiche a Manuel Valls
di Ilaria Ester Ramazzotti
Riflessioni sulla “sindrome francese”: ipocrisia e politically correct
di Fiona Diwan
La debolezza dell’Europa, il modello di società multiculturale e gli effetti perversi dell’antirazzismo
Shimon Peres: “La Francia non ha bisogno di noi per combattere l’antisemitismo”
di Roberto Zadik
In una lunga intervista al Times of Israel, l’ex presidente israeliano sostiene che il sionismo deve esserci anche per motivi positivi, non solo per antisionismo. Parla della Francia, di Manuel Valls, e della lotta globale al terrorismo. Ma sulle elezioni del 17 marzo non si sbilancia…
Rav Laras: «Parigi, la guerra e le risposte che l’Islam ci deve»
di Rav Giuseppe Laras (Scritto per il Corriere della Sera del 13 gennaio 2015)
L’Europa avrà finalmente capito che non può sacrificare gli ebrei alla realpolitik? L’Islam può accettare e rispettare davvero cristiani ed ebrei, come interlocutori e come cittadini a pieno titolo negli Stati islamici? E i valori della Torah (uguaglianza, dignità umana, lavoro e riposo, diritti universali) saranno finalmente condivisi?
La Francia verso il riconoscimento dello Stato palestinese. La protesta del Crif
di
Dopo l’iscrizione all’ordine del giorno dell’Assemblea Nazionale francese del 28 novembre di una discussione sullo Stato palestinese, l’associazione delle istituzioni ebraiche invita i politici a “non votare”, perché si tratta di un “errore politico e diplomatico”.
La Francia verso il riconoscimento dello Stato palestinese. La protesta del Crif
Dopo l’iscrizione all’ordine del giorno dell’Assemblea Nazionale francese del 28 novembre di una discussione sullo Stato palestinese, l’associazione delle istituzioni ebraiche invita i politici a “non votare”, perché si tratta di un “errore politico e diplomatico”.