cartello con la scritta Je suis Samuel

Gli ebrei di Francia in piazza contro il terrorismo islamico per ricordare il prof Samuel Paty

Mondo

di Paolo Castellano
Gli ebrei francesi sono scesi nelle piazze di Francia per chiedere al governo di Emmanuel Macron di difendere la libertà d’espressione e di sconfiggere il terrorismo islamico. Il 19 ottobre, nelle principali città francesi, i cittadini di tutta Francia hanno espresso supporto al professore Samuel Paty, che il 16 ottobre è stato decapitato da un estremista islamico per aver mostrato ai propri studenti le vignette satiriche di Charlie Hebdo su Maometto. La foto della decapitazione è poi stata diffusa su Twitter dall’attentatore.

Secondo le stime ufficiali, più di un milione di persone hanno popolato Place de la République con manifesti e slogan per difendere la libertà d’espressione e di pensiero. Al sit-in hanno partecipato diversi rappresentanti delle organizzazioni ebraiche di Francia. Ulteriore supporto è arrivato anche dall’Ufficio nazionale di vigilanza contro l’antisemitismo.

Nelle scorse ore, l’organizzazione delle associazioni ebraiche francesi, il CRIF, ha fatto un appello generale ai propri membri, invitandoli a partecipare alle proteste per difendere i valori democratici francesi e per manifestare contro “la natura crescente degli attacchi islamisti”.

Il 17 ottobre il CRIF ha infatti ha diffuso sulla Rete un comunicato di condanna per ciò che è successo al professor Paty. «Il CRIF condanna fermamente il barbaro attacco islamista commesso contro un professore di storia che ha insegnato la libertà di espressione ai suoi studenti. Bisogna denunciare l’evidente complicità dei predicatori dell’Islam radicale. Coloro che incitano all’odio hanno tenuto la mano dell’assassino e sono complici di questa ignominia. Dovranno rispondere delle loro azioni. Il CRIF condanna l’escalation di questi atti d’odio che prendono di mira i valori più preziosi di Francia e si unisce con tutte le sue forze al popolo francese per difendere la Repubblica insieme ai nostri insegnanti», si legge nel comunicato stampa.

Il 18 0ttobre, Haïm Korsia, Gran Rabbino di Francia, ha pubblicato su Twitter un messaggio per la famiglia di Samuel Paty: «Voglio esprimere alla famiglia di Samuel Paty il nostro dolore, la nostra compassione e la nostra fratellanza. La Francia è in lutto per se stessa. Il momento dell’azione deve arrivare. Difenderemo insieme la nostra libertà di espressione come Libertà, Uguaglianza e, soprattutto, Fraternità».

Come riporta The Times of Israeli parigini hanno urlato per le strade della capitale diversi slogan di solidarietà: “no alla dittatura del pensiero”, “io sono un insegnante”, “Je suis Samuel” e altri ancora.

Le autorità francesi, compreso Macron, hanno promesso più impegno nel combattere il terrorismo islamico in Francia, in particolare su Internet, facendo più controlli sui social network. Al momento, la polizia ha arrestato 11 persone accusate di aver aiutato Abdullakh Anzorov, terrorista ceceno di 18 anni, che è stato neutralizzato dalle forze dell’ordine poco dopo la morte di Paty.

(Foto: thenationalnews.com)