di Redazione
Tra qualche mese, in autunno, la Comunità ebraica di Milano dovrà rinnovare il proprio vertice (consiglio e successivamente presidente, giunta e assessorati). Così si è iniziato, nella riunione del Consiglio del 14 gennaio, a parlare del sistema elettorale che sarà applicato alle prossime consultazioni.
elezioni
Israele: se ci fossero oggi le elezioni, vincerebbe l’opposizione. Un nuovo sondaggio
di Redazione
Dal sondaggio di Channel 12, i partiti di opposizione potrebbero formare una coalizione di maggioranza senza bisogno del sostegno delle fazioni arabe. Il Likud di Benjamin Netanyahu manterrebbe la sua posizione di primo partito con 22 seggi, lo Shas otterrebbe 10 seggi, Otzma Yehudit, il partito di ben Gvir, 9, e l’Ebraismo Unito della Torah 8, mentre il partito del Sionismo religioso di Smotrich non raggiungerebbe la soglia elettorale necessaria per entrare in Parlamento.
Israele: il 69% della popolazione vuole andare al voto dopo la fine della guerra
di Redazione
Questo è quanto emerge da un sondaggio pubblicato dall’Israel Democracy Institute. Tra questi, il 51% si definiscono elettori di destra, l’85% centristi e la quasi totalità degli elettori di sinistra. E il 64% crede che il governo non abbia alcuna strategia per il dopo guerra.
Netanyahu l’equilibrista, sul filo dell’identità
di Giorgio Raccah
È il “primo governo di destra-destra” ha dichiarato Benyamin Netanyahu all’indomani delle elezioni. Una compagine politica del tutto inedita, che mira a rafforzare l’identità ebraica del Paese con un programma basato sui principi dell’halachà, sulla revisione della Legge del Ritorno e della definizione del Chi è ebreo. Ma quali saranno i veri rapporti di forza all’interno del nuovo governo? Da questo dipenderà la tenuta democratica del Paese, dicono gli osservatori occidentali
Israele ha votato. E ora che cosa si fa?
di Associazione Italia-Israele di Milano
Avremo l’onore di avere con noi lo studioso Sergio Della Pergola, il maggiore esperto di demografia del mondo ebraico, e Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno, in un incontro in streaming il 30 novembre, incontro organizzato assieme a Fondaco Europa e Lech Lechà.
Israele al voto: alla ricerca della “Mamlachà” perduta. Il senso dello Stato
di Avi Shalom, da Tel Aviv
Una maggioranza risicata, con anime troppo diverse. E così, dopo un anno di acrobazie, il governo Bennett si è sfaldato.
A novembre si vota per la quinta volta in tre anni. Ma ancora una volta, il “collante” dei politici è solo uno: sbarrare la strada
a Netanyahu. Che è sempre più popolare
Il 1° novembre Israele torna alle urne, ma il risultato non sembra cambiare
di David Zebuloni
I sondaggi parlano chiaro, nessuno dei tre capolista ha attualmente un numero sufficiente di mandati per completare la missione (quasi) impossibile. Tuttavia, qualche colpo di scena potrebbe ancora stravolgere le carte in tavola. Anche questa volta Netanyahu è il favorito.
Lo scioglimento del governo e la sfiducia degli elettori: Israele torna alle urne
di David Zebuloni
Dopo un anno di convivenza forzata, i nodi venuti al pettine risultavano troppo fitti per essere districati. I conflitti interni hanno dunque prevalso e vanificato l’alternativa di Bennett e di Lapid al governo apparentemente indissolubile di Netanyahu.
Elezioni in Siria e Iran. Quali sviluppi in Medioriente? Intervista a Carlo Panella
di Paolo Castellano
Per capire i futuri equilibri interni e le conseguenze elettorali delle due nazioni, Mosaico ha intervistato Carlo Panella, giornalista de Linkiesta ed esperto di questioni mediorientali.
L’instabilità politica in Israele dopo le ultime elezioni: un’analisi di Sergio Della Pergola
di Nathan Greppi
Dopo le recenti elezioni avvenute in Israele, l’instabilità politica è ulteriormente cresciuta. Come si sta muovendo Benjamin Netanyahu? E qual è il nuovo scenario in merito ai partiti vecchi e nuovi? Ne ha parlato il demografo Sergio Della Pergola durante l’incontro su Zoom organizzato martedì 27 aprile dall’Associazione Italia-Israele di Milano.
Israele: le elezioni si avvicinano e la sinistra è alla deriva
di Avi Shalom
Migliaia di persone sono scese in piazza negli ultimi mesi per manifestare contro il Governo e contro Netanyahu accusato di corruzione e frode. Ma al momento di compattarsi per presentare liste e programmi per le elezione del 23 marzo, le forze di sinistra si sono dimostrate litigiose e inconcludenti. Il risultato? I “padri fondatori” dello Stato non hanno eredi
Hamas e al-Fatah cercano l’intesa elettorale in Egitto in vista delle prime elezioni dopo 14 anni
di Paolo Castellano
Dal 8 febbraio sono iniziati i colloqui tra le diverse fazioni palestinesi nella capitale dell’Egitto, Il Cario, con lo scopo di trovare un fronte comune per organizzare le nuove elezioni.