di Luciano Assin
L’esonero di Gallant fa parte di un più grande disegno politico che mira a soddisfare i partiti ultraortodossi, haredim in ebraico, che esigono una legge ad hoc che permetta l’esonero in blocco di tutti coloro che secondo le attuali leggi sono obbligati al servizio militare. La decisione di Bibi è molto azzardata ed è controcorrente rispetto all’opinione pubblica israeliana.
Beniamin Netanyahu
La vittoria di Trump e le reazioni nel mondo ebraico e in Israele
di Marina Gersony
La vittoria di Trump solleva interrogativi cruciali per il futuro del Medio Oriente. Da un lato, Israele guadagna un alleato deciso e senza compromessi, che intende favorire l’espansione degli Accordi di Abramo e offrire sostegno nel contenere l’influenza iraniana nella regione. Dall’altro, il rischio è che questo sostegno incondizionato alimenti ulteriori tensioni e ostacoli le possibilità di pace e di risoluzione del conflitto con i palestinesi.
Israele: se ci fossero oggi le elezioni, vincerebbe l’opposizione. Un nuovo sondaggio
di Redazione
Dal sondaggio di Channel 12, i partiti di opposizione potrebbero formare una coalizione di maggioranza senza bisogno del sostegno delle fazioni arabe. Il Likud di Benjamin Netanyahu manterrebbe la sua posizione di primo partito con 22 seggi, lo Shas otterrebbe 10 seggi, Otzma Yehudit, il partito di ben Gvir, 9, e l’Ebraismo Unito della Torah 8, mentre il partito del Sionismo religioso di Smotrich non raggiungerebbe la soglia elettorale necessaria per entrare in Parlamento.
Sciopero nazionale in Israele, la Corte ne decreta la fine. Scintille tra Biden e Netanyahu mentre il paese piange i sei ostaggi
di Anna Balestrieri
Lunedì 2 settembre, centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Israele, esprimendo la loro furia per il fallimento del governo nel concludere un accordo di cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Mentre si sono tenuti i funerali di Hersh Goldberg-Polin e Carmel Gat.
Confine Israele-Gaza: protesta dei parenti degli ostaggi
di Nathan Greppi
I familiari degli ostaggi sono andati di fronte al confine per cercare di parlare ai loro cari rapiti tramite altoparlanti. Prima che potessero superare il confine, sono stati bloccati dalle forze di sicurezza e rimandati indietro.
Colloqui di pace a Doha: nuovi sforzi e crescente tensione
di Anna Balestrieri
Il vertice della svolta, nelle speranze del presidente americano Joe Biden, ha visto leader e diplomatici di vari paesi convergere con l’obiettivo di affrontare i conflitti in corso e tentare di promuovere una stabilità a lungo termine. Ma ancora non si è arrivati ad alcun accordo.
Biden rinuncia alla corsa per la Casa Bianca e candida Kamala Harris. Mentre Netanyahu è in viaggio per gli USA
di Marina Gersony
La decisione arriva in un momento critico, alla vigilia della visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Washington, che incontrerà anche la candidata in pectore Kamala Harris. Nel frattempo, i repubblicani chiedono le dimissioni immediate di Biden e si preparano a contestare qualsiasi processo di nomina democratica.
Personalità israeliane chiedono agli Usa di ritirare l’invito al Congresso a Netanyahu
di Redazione
Tra gli autori figurano David Harel, presidente dell’Accademia israeliana delle scienze e delle scienze umane; Tamir Pardo, ex direttore del Mossad; Talia Sasson, ex direttrice del dipartimento dei compiti speciali della Procura di Stato di Israele; l’ex premier Ehud Barak; il Nobel Aaron Ciechanover e lo scrittore David Grossman.
Benny Gantz si dimette dal governo d’emergenza: “è Bibi ad ostacolare la vittoria su Hamas”
di Anna Balestrieri
Un giorno dopo la data prevista, Gantz ha dato le dimissioni dal Gabinetto di guerra. La sua priorità: nuove elezioni per formare un governo affidabile in grado di affrontare le sfide di Israele. La sua preoccupazione principale è garantire un accordo per il rilascio degli ostaggi e affrontare la Gaza post-bellica.
Otto mesi… Dieci punti di analisi
di Luciano Assin*
Sono passati più di 8 mesi dal pogrom del 7 ottobre ed è possibile tentare di analizzare gli svolgimenti del conflitto con quel minimo di distacco dovuto per non cadere nel trabocchetto dei luoghi comuni e della retorica che accompagna simili momenti di crisi. Eccovi il mio decalogo.
La Corte penale internazionale equipara Israele a Hamas
di Anna Balestrieri
Il pubblico ministero presso la Corte penale internazionale (CPI) chiede mandati di arresto per esponenti di spicco di Hamas e israeliani con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele e la successiva guerra a Gaza.














