di Nathan Greppi
Negli ultimi anni, hanno riscosso un certo successo delle serie televisive che hanno portato ad una riscoperta della lingua yiddish al di fuori del mondo chassidico, come Unorthodox e Shtisel. Tuttavia, mancava ancora una serie dove si parlasse il ladino, detto anche giudeo-spagnolo, il dialetto che un tempo era la lingua madre degli ebrei sefarditi e che oggi è parlata da pochissimi. Questo fino al 5 novembre, quando è uscita su Netflix la prima stagione della serie turca The Club (Kulüp nella versione originale).
La storia si svolge a Istanbul, nel 1955: Matilda Aseo (Gökçe Bahadır) è una detenuta ebrea condannata per omicidio, che dopo 17 anni viene rilasciata. Una volta fuori, deve cercare di riallacciare i rapporti con la figlia Rachel (Asude Kalebek), cresciuta in orfanotrofio e per molto tempo ignara di chi fosse sua madre. A mettersi in mezzo sarà Çelebi (Fırat Tanış), il prepotente direttore di un prestigioso locale dove Matilda è costretta a lavorare per aiutare la figlia; questo perché lui ha un legame con il passato della donna e il motivo per cui è finita in prigione.
Uno dei tempi principali alla base della serie è il rapporto talvolta conflittuale tra genitori e figli: Rachel cerca di sembrare una ragazza spericolata e trasgressiva che non ha paura di nulla, per nascondere una fragilità emotiva che riemerge di colpo nel momento in cui incontra per la prima volta sua madre. Lo stesso discorso vale anche per Selim Songür (Salih Bademci), un artista all’apparenza intraprendente e sicuro di sé che però va nel panico dopo che viene sua madre a rimproverarlo per le sue scelte di vita.
Nelle scene ambientate in seno alla comunità ebraica di Istanbul, spesso i dialoghi sono in ladino, lingua che caratterizza personaggi tra loro anche molto diversi come facenti parte di un’unica famiglia. Il tema dell’antisemitismo è meno trattato di quel che ci si potrebbe aspettare, ma in compenso emerge nelle storie sia della madre da giovane che della figlia il fatto di essere state innamorate di un ragazzo musulmano; nel primo caso ciò non ha avuto un lieto fine, il che porta Matilda a voler impedire a Rachel di ritrovarsi nella sua stessa situazione.