di Roberto Zadik
La star di Happy Days Henry Winkler diventa un papà religioso nella serie tv Chanshi. Grande successo alla sua presentazione in Israele
Icona televisiva anni ‘70, grazie al successo strepitoso della serie Happy Days e del suo personaggio sornione e virile di “Fonzie”, l’attore ebreo americano Henry Winkler torna sul piccolo schermo con la sua nuova avventura intitolata Chanshi.
Secondo un articolo del Times of Israel firmato da Jessica Steinberg, Winkler – nato da famiglia ebraica tedesca 76 anni fa – sarebbe andato per la prima volta a Gerusalemme la settimana scorsa a presentare la serie, davanti agli studenti della Sam Spiegel, prestigiosa scuola cinematografica e televisiva. Nell’aula magna gremita dell’istituto, l’attore avrebbe “stregato” il pubblico con la consueta verve carismatica e la dialettica autoironica.
Durante l’intervento ha dato informazioni riguardanti il suo nuovo progetto, una coproduzione fra Israele e gli Stati Uniti, nella quale egli impersona il ruolo del padre di una famiglia ortodossa. Winkler ha anche esposto ricordi e aneddoti sulla sua lunga e fortunata carriera.
Ma di cosa tratta questa commedia e qual è il suo cast? La serie diretta da Mickey Triest e Aaron Geva e interpretata, oltre che da Winkler anche dall’attrice newyorchese Aleeza Chanowitz, racconta di una ragazza ebrea ortodossa di Brooklyn che, improvvisamente, decide di rompere il suo fidanzamento per scappare in Israele abbandonando l’ortodossia e rifacendosi una vita da zero.
Una storia appassionante e ricca di colpi di scena, in cui viene raccontato lo scontro generazionale fra lei e suo padre, interpretato da Winkler, che la vorrebbe riportare a casa e salvare in questo modo non solo la famiglia ma soprattutto la reputazione. Molto emozionato dalla sua esperienza in Israele, nel suo discorso ha sottolineato che “Israele è un Paese delizioso” rievocando il timore che inizialmente aveva provato pensando che, al suo arrivo, magari sarebbe scoppiata una guerra. Arrivato nello Stato ebraico assieme alla moglie 44enne Stacey Weitzmann, Winkler ha intrattenuto brillantemente il pubblico della Sam Spiegel School rispondendo alle domande dei tanti aspiranti attori, sceneggiatori e registi presenti in sala.
Winkler ha ricordato gli anni giovanili e il successo del suo ruolo di “Fonzie” quando riceveva 60.000 lettere da parte dei suoi fan, invitando i giovani in sala a perseguire i sogni senza timori e con costanza, citando lo slogan di Theodor Herzl e del movimento sionista “Se lo vorrai, non sarà un sogno”.
Raccontando con la consueta ironia brillante la propria storia famigliare, egli ha sottolineato scherzando di essere molto basso perché nato da genitori tedeschi molto corti; ha inoltre ricordato come la sua famiglia sia riuscita miracolosamente a scappare dal nazismo. In tema di ricordi e curiosità personali, egli ha raccontato di come i genitori avessero ostacolato la sua carriera di attore, proibendogli persino di guardare la televisione ma che, alla fine, la sua tenacia l’avesse aiutato a vincere la dislessia e le resistenze ambientali.
Ironizzando sul suo ruolo di “Fonzie” ha evidenziato che Gary Marshall, ideatore della serie Happy Days, “cercava un ragazzo alto e biondo ma ha trovato un ebreo basso”. Ricordando non solo il passato ma anche esperienze recenti, Winkler ha descritto ironicamente la sua amicizia con la star correligionaria Adam Sandler “un bravo ragazzo ebreo che però non sa vestirsi” e la loro collaborazione nel film Barry, una commedia “nera” dai toni cupi diretta con mano esperta da Wes Anderson.
Il sito Jewishbusiness ha messo in luce come Winkler sia cresciuto in una famiglia ebraica tradizionalista, fuggita dalla Germania prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale e ha rievocato i suoi inizi come attore, alla fine degli anni ‘60, quando studiava recitazione alla Yale School of Drama, raggiungendo poi la fama con Happy Days nello splendido decennio dal 1973 al 1984,oltre a tante collaborazioni in film anche come regista.
Il sito paragona Chanshi a Unortodox dal momento che, ambedue, trattano dell’abbandono dell’ortodossia da parte della protagonista, preannunciando che la serie dovrebbe essere trasmessa sulla tv via cavo “Hot” in questi mesi anche se i produttori stanno ancora cercando un distributore estero e, per questo, non è ancora noto quando verrà trasmessa in America o in Europa. Per ora dunque permane l’attesa per questa serie che sicuramente farà discutere e che, come Unortodox, è basata su una storia vera.