Ma Marianne Faithfull era ebrea? Le origini ebraiche ungheresi dell’icona anni Sessanta che stregò Mick Jagger

Personaggi e Storie

di Roberto Zadik

 

Nota come la magnetica e aristocratica Musa ispiratrice del leggendario cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, Marianne Faithfull è scomparsa venerdì 31 gennaio a 78 anni. Su di lei è stato scritto di tutto, ma pochi sanno che la cantante e attrice londinese avesse origini ebraiche da parte di madre.

A svelare questo dettaglio così poco noto, un articolo del Jewish Chronicle a firma di  Stephen Applebaum rivela che la nonna materna della cantante di As tears go by degli Stones, fosse un’ebrea ungherese convertita al cattolicesimo nei terribili anni della Shoah anche se a quanto pare per le feste autunnali continuava ad andare in sinagoga.

Stando all’articolo, la cantante è sempre stata sempre molto fiera di queste origini affermando  “mantengo memoria costante di queste mie radici”; la nonna, per occultare le proprie origini, sposò il barone Sacher Masoch e grazie a questo matrimonio altolocato riuscì a salvare anche la figlia Eva dalle deportazioni di quelli anni così difficili.

Molto profondo il ricordo della nonna e delle leggi razziali nella Faithfull che, ribellandosi alla madre Eva e al background aristocratico materno e militare del padre, Gilbert Faithfull, decise di abbandonare gli studi per gettarsi nello scintillante mondo dello spettacolo della Londra anni Sessanta.

A soli diciassette anni con la madre incontrò Jagger e Keith Richards e col cantante fu colpo di fulmine, legandosi in una tempestosa relazione che durò quattro anni, dal 1966 al 1970. Fu un legame molto profondo tanto che varie canzoni, da Wild Horses a You can’t always get what you want vennero dedicate a lei da Jagger e Richards. La turbolenta vita della Faithfull venne segnata da eccessi e trionfi, oltre che dal divorzio dei genitori.

Dopo la relazione con Jagger, Marianne cadde in un vortice di alcol, droga e vizi, passando dalla condizione privilegiata di brava ragazza dell’alta società (dichiarò in una intervista “la cosa più trasgressiva per me era leggere Baudelaire”) a diventare eroinomane per lungo tempo. Famosa non solo per la storia con Jagger e per la burrascosa vita sentimentale con tre matrimoni, l’artista e attrice visse poi un decennio di oblio, in cui cercò di disintossicarsi, tornando alla ribalta nel 1979 con l’album Broken English. Successivamente, fra gli anni Ottanta e la sua scomparsa, la sua rinascita soprattutto nel cinema con una serie di ruoli importanti, come in Marie Antoniette di Sofia Coppola a Irina Palm con cui ricevette vari premi e di collaborazioni musicali di rilievo da Dave Stewart, a Angelo Badalamenti che firmo la colonna sonora di Twin Peaks di David Lynch, ai Metallica ai Pink Floyd.

 

Foto in alto: Marianne Faithfull (wikicommons)