“Gli ebrei nella storia”. Conoscere per combattere i pregiudizi.

Libri

di Michael Soncin

Una narrazione che abbraccia oltre trenta secoli di storia. Ritorna in una nuova veste aggiornata, l’imponente volume, edito da Odoya, che racconta tra passato e presente, il mondo ebraico. Un testo ragguardevole contemporaneamente caratterizzato dalla facile lettura e dall’alto rigore espositivo, dove in 700 pagine è in grado di toccare tutti gli aspetti più importanti e fondamentali per avere dell’argomento trattato, una panoramica completa.

Testi, documenti, illustrazioni e una ricca bibliografia lo rendono uno strumento particolarmente utile nella didattica. Pensato per studenti e insegnanti ma anche per tutti coloro che vogliono approfondire e saperne di più sulle mille vicende che riguardano l’ebraismo. All’interno è presente un saggio di Raffaella Di Castro che affronta il significato della memoria nella terza generazione dalla Shoah ed un secondo scritto da Piero Di Nepi sull’identità ebraica nel rapporto tra la diaspora e Israele.

Temi che spaziano dalla vita nelle comunità ebraiche, alla storia dell’antisemitismo, fino alle origini del sionismo, toccando anche gli anni durante la Rivoluzione russa, senza dimenticare i momenti più bui del periodo nazifascista. Conoscere per contrastare l’odio e il pregiudizio. «Se per un verso – scrive nella prefazione del libro la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni – percepiamo ogni giorno l’esigenza di intervenire sulla formazione di una coscienza civile rispetto al tema della Memoria e delle persecuzioni antiebraiche, di sostenere e incoraggiare la trasmissione e la testimonianza di quanto tremendamente vissuto e conosciuto, condividendo il monito “non dimenticare!”, comprendiamo al contempo che vi è il rischio di appiattire l’intera conoscenza del mondo ebraico sulla Shoah, e di non riuscire a comunicare la vastità della nostra cultura che attraversa millenni, che ha anche una dimensione di gioia e di festa».

Essere ebrei non significa solo appartenere ad una religione, ma far parte di una cultura, una tradizione, un popolo. «Nel periodo attuale nazionalismi esasperati, fondamentalismi e populismi di varia matrice oltre alla diffusione di tesi complottiste che riemergono dal passato, con contenuti diversi ma con lo stesso meccanismo di generalizzazione perversa, rendono nuovamente vulnerabile la posizione delle minoranze in generale. Ricordo a questo proposito l’insegnamento ricevuto da Amos Luzzatto z.l. quando sosteneva che era necessario parlare degli ebrei non come di una minoranza i cui contorni sono definiti da una maggioranza dominante, sia essa religiosa, nazionale o politica, ma di una componente vitale e attiva che fa parte a pieno titolo della società. In questo forse il libro che propone una visione della storia degli ebrei contestualizzata, reale, al di fuori di ogni stereotipo o mitizzazione simbolica può essere di aiuto». È quanto racconta a Mosaico Bet Magazine l’autrice Bice Migliau, un concetto condiviso con l’altra autrice, Franca Tagliacozzo, che parte da una tavola rotonda alla Camera dei Deputati in cui intervenne Amos Luzzatto z.l., una tra le più importanti figure dell’ebraismo italiano.

Franca Tagliacozzo & Bice Migliau, Gli ebrei nella storia e nella società contemporanea, Odoya, pp. 720, 32,00 euro.