Monet la mare effet de neige

La storia del Monet trafugato dai nazisti, all’asta da Christie’s il 12 maggio

Arte

di Michael Soncin
Un paesaggio invernale di Monet illegalmente sottratto dai nazisti ad un proprietario ebreo sarà battuto all’asta, dal vivo, il prossimo 12 maggio 2022 da Christie’s. Capolavoro storico, è ritenuto il quadro più significativo della serata. Stime di partenza tra i 18 ed i 25 milioni di dollari.

Le ricerche storiche sono state eseguite dal Dipartimento di Restituzioni di Christie’s, che attraverso le indagini è riuscito a facilitare un accordo transattivo tra gli attuali proprietari e gli eredi del possessore originario, il collezionista Richard Semmel, perseguitato durante la Seconda guerra mondiale, per le sue origini ebraiche.

In fuga per salvarsi dai rastrellamenti

In origine – siamo negli anni ’30 – il quadro apparteneva all’ebreo tedesco Richard Semmel, un industriale tessile, che viveva a Berlino con la moglie Clara Cäcilie Brück. Costretti a lasciare la Germania, a causa dell’antisemitismo di Hitler, nel 1933 vanno ad Amsterdam. In quel periodo Semmel sarà costretto a vendere la sua collezione d’arte, e fuggire nuovamente, questa volta a New York, passando dal Cile.

Marc Porter, presidente di Christie’s America spiega che il dipartimento per le restituzioni ha scoperto nuove importanti informazioni sulla provenienza del dipinto, riuscendo a fare chiarezza su una storia intricata, al fine di stipulare un equo accordo tra le parti coinvolte.

“Siamo orgogliosi di continuare ad operare in linea con i Principi della Conferenza di Washington del 1988, riguardanti i beni confiscati durante l’Olocausto, ed in particolare per le risoluzioni alternative delle controversie”, ha affermato Porter.

L’opera nuova sul mercato ha fatto parte di un’unica collezione privata per oltre 70 anni.

Capolavoro indiscusso

Claude Monet (1840-1926) dipinse La Mare, effet de neige ad Argenteuil nell’inverno del 1874-75. Pochi mesi dopo lo vendette in un’asta all’Hôtel Drouot di Parigi, che decise di organizzare con i suoi colleghi impressionisti, come Berthe Morisot, Pierre-Auguste Renoir e Alfred Sisley, in seguito allo scarso risultato della prima famosa mostra impressionista del 15 aprile del 1874.

La celebre tela venne comperata assieme ad altre 18 delle 73 disponibili, dal mercante d’arte Paul Durand-Ruel, grande sostenitore del movimento impressionista.

Successivamente venne esposta pubblicamente per la prima volta nel 1879 alla Quarta Mostra Impressionista, assieme ad altre 28 opere di Monet, che rappresentavano l’intera maturità della sua fase artistica. Infatti, l’allestimento stesso lo celebrava tra “…i sommi sacerdoti dell’impressionismo”, come riportò Le Siècle in un articolo di quel tempo.

Come riporta Christie’s il dipinto fece parte della collezione di Durand-Ruel con molta probabilità fino al 1879, mentre nel 1893 era tra le mani di Henri Vever, importante collezionista di stampe giapponesi e famoso designer di gioielli. Cinque anni dopo, nel 1898 finì nella collezione Holthuse, ad Amburgo.

La Mare, effet de neige di Claude Monet è innegabilmente uno dei capolavori dell’impressionismo. La spontaneità e la libertà di esecuzione visibile nella resa della luce e nell’atmosfera è un vero tour de force. La coltre di neve bianca, che si scioglie lungo il bordo dello stagno, è un pretesto geniale per rivelare, con tocchi blu argento e toni rosati, un accenno di primavera a venire”, ha commentato Anika Guntrum di Christie’s.

(Claude Monet, La Mare, effet de neige, olio su tela, 60×81 cm, firmato in basso a destra dall’artista in data 1875)