La Residenza Arzaga si “trasforma” in una Galleria d’arte con una serie di opere per allietare la quotidianità della terza età

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di Roberto Zadik
Non era mai successo che una residenza per anziani ospitasse una serie di quadri ed opere cercando di unire l’assistenza alla terza età con il gusto artistico di svariati dipinti che intrattengano ed ispirino residenti e visitatori della struttura. Eppure questo è quanto accaduto nella Residenza Anziani della Comunità ebraica milanese, con la nuova iniziativa, che è stata presentata mercoledì 20 settembre, e alla quale hanno partecipato varie personalità comunitarie.

Dopo la preghiera di Minchà, recitata dal Rabbino Capo, Rav Alfonso Arbib, Luciano Bassani, l’assessore della Residenza Arzaga, ha introdotto il progetto ed ha riassunto le principali ragioni dell’iniziativa. “La prima motivazione di questa proposta è stata dare onore a questo tempio, che è il fulcro della vita di questo luogo, e che rappresenta la cosa più importante per una Rsa ebraica come la nostra – ha spiegato -.  Abbiamo voluto onorare questo luogo assieme al nostro Rabbino Capo. Grazie all’impegno di Rav Jonathan Schulz questo luogo ha rafforzato la sua attività ed il minian è garantito”.

Luciano Bassani, Assessore alla Rsa

 

Il secondo intento, come ha poi ricordato Bassani, “è stato quello di abbellire la Residenza Anziani con una serie di opere importanti che diano serenità agli anziani qui presenti”. Fra queste i disegni del talentuoso artista, critico d’arte e gallerista Jean Blanchaert che, come ha evidenziato l’assessore, “ha messo a disposizione di questo edificio una serie di suoi quadri, dedicati ai Giusti nel mondo. Abbiamo allestito, anche al secondo piano, queste sue opere e progettiamo di sistemare, in tutti i piani della Residenza, opere  di altri autori. Lo scopo è quello di dare vita e colore a questo luogo, attraverso l’arte, e che gli anziani possano trovare serenità e gioia attraverso di essi, grazie ai disegni di Jean ed agli specchi dell’artista Poggiaroni che, situati all’entrata, sono molto belli e colorati”.

In conclusione del suo discorso l’Assessore Bassani ha ringraziato i donatori dei quadri,  Johnny e Manuela Mesrie e Yardena Laras “che hanno offerto queste tele ottocentesche in ricordo di Yoel che, purtroppo, è mancato un anno fa, con l’auspicio che possano rendere la vita più serena agli anziani di questa struttura”.

Subito dopo egli ha dato la parola al consigliere comunitario Davide Blei che ha espresso la sua soddisfazione riguardo alla Rsa definendola “una struttura in cui la gente si sente amata, anche perché la Comunità ebraica trasmette dei valori”. Proprio da Blei è partita l’idea di trasformare la struttura in una “galleria d’arte”. Il consigliere e direttore della Comunicazione della Comunità ebraica milanese ha ricordato  che l’ispirazione gli è venuta quando, da collezionista di arte contemporanea da quarant’anni, con il problema della categoria di non sapere dove appendere le opere, che spesso finiscono nei garage, ha portato quattro grandissimi quadri pensando di sistemarli nella Rsa perché ” i quadri parlano alle persone e il messaggio arriva solo se si trova un luogo in cui metterli”.

Opere esposte nella Rsa

Le opere spaziano da suggestivi quadri naturalistici e paesaggistici, di fine ottocento, delle “macchie di colore”, come le ha definite Blei, che “uno può amare o meno” fino ai disegni figurativi e fortemente espressivi di Blanchaert e ad altre opere che raffigurano ritratti e figure femminili. Fra i quadri esposti nell’Rsa, ci sono splendide rappresentazioni naturalistiche come Il paesaggio calabrese di Vincenzo Gatto, raffigurazioni di vita campestre, come Il carretto di Giovanni Meroli, e la malinconica Natura Morta del pittore Basso Ragni.

Ultimo intervento, prima della preghiera di Arvit e del successivo rinfresco, è stato quello di Blanchaert che si è soffermato sulle sue opere dedicate ai Giusti. L’artista ha sottolineando la propria emozione nel “vedere, assieme a Luciano, come questi miei disegni suscitassero interesse nel pubblico; ho pensato di realizzarli dedicandoli a queste persone che si sono sacrificate per salvare ebrei nella Shoah, alcuni dei quali figure molto note come il leggendario campione nel ciclismo Gino Bartali e il direttore d’orchestra Arturo Toscanini“.

In merito a quest’ultimo l’artista ha raccontato che egli “si rifiutò di suonare un inno fascista e che, per questo motivo, venne schiaffeggiato da alcuni sostenitori del regime, decidendo quindi di fuggire negli Stati Uniti” . Fra i suoi ritratti, molte figure letterarie come Vassili Grossman, che “sono un esempio molto serio e drammatico ma raffigurati in modo da non portare depressione ma significato e colore a questo luogo, sperando che questa operazione di serenità venga apprezzata”.
L’artista Jean Blanchaert
In conclusione l’assessore Bassani ha ricordato la soddisfazione del presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi che si è complimentato per questa iniziativa e l’alto livello di questa Rsa “che è un eccellenza in Lombardia a livello sanitario” ringraziando lo staff della struttura e il progetto di sistemare  vari quadri nei sei piani dell’edificio che” diventerà una vera e propria galleria d’arte”.