La Residenza Arzaga presentata alla Comunità

News

Il giardino dedicato a Gastone e Maria Sorani.

È stata inaugurata a maggio alla presenza delle autorità, poi a fine giugno c’è stato il trasloco dei residenti dalla sede di Leone XIII. Domenica 14 settembre è stata mostrata a tutta la comunità milanese. La Residenza Arzaga “Raoul e Graziella De Picciotto”, nonostante il cielo grigio, era luminosa e allegra e piena di ospiti. Il giardino è stato dedicato a Gastone e Maria Sorani, benefattori, attraverso la Fondazione che porta il loro nome, degli anziani della Comunità.

L’assessore ai servizi sociali Avram Hason ha salutato gli intervenuti e ringraziato Raoul De Picciotto per la generosa donazione e la Fondazione Sorani, rappresentata dall’Avv. Vittorio Ottolenghi, per il costante sostegno al benessere degli anziani. Il presidente della Comunità ebraica Leone Soued ha ricordato le tappe che hanno portato alla realizzazione della nuova struttura e le persone – da Cobi Benatoff a Roberto Jarach, all’architetto Eugenio Gentili Tedeschi autore del progetto originario- che hanno reso possibile la trasformazione di “un sogno in realtà”. Vittorio Ottolenghi ha ricordato gli scopi della Fondazione e le figure di Gastone e Maria Sorani.

Sono state poi applaudite e hanno ricevuto un omaggio floreale la direttrice della Residenza Arzaga Antonella Musatti, l’educatrice responsabile dell’animazione Lucia Zecca, l’assistente all’animazione e il supporto costante agli ospiti, con il suo sorriso e la sua allegria, Rachele Alkabes. Anche lo staff medico, con a capo il Dott. Paolo Moscato, e le responsabili di reparto Erminia e Tanina, ha ricevuto un sentito ringraziamento per l’opera prestata con grande competenza e profonda umanità.

“La Torà” ha concluso Rav Arbib, rabbino capo di Milano “insegna a rispettare gli anziani e il valore della tradizione. Ma insegna anche che è necessario un continuo rinnovamento, che può essere vero solo se ha le sue radici nel passato. Nulla accade per caso, ci insegna ancora la Torà, e quindi non è un caso che la Casa degli anziani sia accanto alla Scuola ebraica, dove crescono e si formano le nuove generazioni”.