Anche a Milano per Israele e per la pace

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Una grande manifestazione di solidarietà e vicinanza a Israele si è svolta a Milano, città teatro nelle scorse ore di cortei proHamas che si sono abbandonati a manifestazioni di intolleranza e antisemitismo, in cui sono state bruciate bandiere con la Stella di David.

Alla serata, organizzata dal Keren Hayesod in collaborazione con la Comunità Ebraica, il Keren Kayemet Leisrael, l’Associazione Amici d’Israele, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia, il Benè Akiva, l’Hashomer Hatzair e tutti gli enti ebraici milanesi, molte autorità, esponenti del mondo giornalistico e tantissimi comuni cittadini hanno voluto essere presenti per portare il proprio sostegno a Israele nel momento difficile che lo Stato ebraico sta attraversando. Tra gli altri, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, la giornalista, deputata del PDL e vicepresidente della Commissione Esteri alla Camera Fiamma Nirenstein, il deputato PD Emanuele Fiano, Magdi Allam, giornalista e scrittore, già vicedirettore del Corriere della Sera, il filosofo Paolo Del Debbio editorialista del Giornale e di TgCom.
Il teatro è completamente pieno, tantissimi sono i giovani.

La serata si apre con la toccante lettura a due voci di “Elogio alla mia terra” di Herbert Pagani.
Poi suona la sirena, quella sirena che “per gli abitanti del Sud di Israele segna l’inizio dei 15 secondi a disposizione per scampare alla morte” come ricorda il Presidente Nazionale del Keren Hayesod Samy Blanga. “Oltre 9200 razzi – ha ricordato – in sei anni senza che Israele reagisse. Israele non vuole che muoiano civili. Li avverte perché si mettano al riparo. Hamas li usa come scudi umani. Israele vuole la pace, ma ha bisogno di interlocutori affidabili. Non vuole conquistare Gaza, è uscita da lì con costi enormi in termini sia economici che morali, con la lacerazione provocata dallo smantellamento degli insediamenti. Oggi siamo qui per dimostrare che Israele non è sola, e ringrazio tutti i presenti e tutti coloro che hanno inviato messaggi di partecipazioni e solidarietà a questa iniziativa.”

Il Presidente della Comunità Ebraica di Milano Leone Soued chiede prima di intervenire un minuto di silenzio per tutte le vittime israeliane e palestinesi. Tutti i presenti si alzano, perché, come ricorda l’ambasciatore israeliano Gideon Meir nel messaggio che invia ai partecipanti, rammaricandosi di non poter essere presente di persona, Israele sceglie e combatte per la vita, Hamas vuole la morte di israeliani e di ebrei, ma non si preoccupa neppure di quella dei civili palestinesi usati come scudi”.
Il moderatore della serata, Paolo Del Debbio, coordina gli interventi ricordando “non sono ebreo, né milanese ma sono amico di Israele e ritengo che la sua cultura e mentalità ci abbia insegnato tanto, innanzitutto il rispetto per gli altri e nel 2009 con tutti i problemi che abbiamo non vorremmo più perdere tempo a discutere della legittimità non delle scelte di un governo, ma dell’esistenza stessa di un Paese, è davvero assurdo.”

Durante la serata giunge eco dall’esterno degli scontri tra Polizia e un corteo con lo scopo di impedire lo svolgimento della serata, ancora una volta carico di odio e di violenza.
Sulla gravità dei fatti avvenuti nelle manifestazioni dei giorni scorsi si soffermano il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, il sindaco di Varese Attilio Fontana, l’assessore alla sicurezza della Provincia di Milano Alberto Grancini, a nome del Presidente della Provincia Penati.

L’onorevole Emanuele Fiano “da uomo di sinistra” come si definisce sostiene “il diritto di Israele a difendersi da un nemico mortale come Hamas, che non si fa scrupolo di indottrinare i bambini, di eliminare i propri avversari politici, e di imporre il fanatismo. Io ricordo tutti i morti, quelli israeliani, soldati e civili, i palestinesi uccisi da altri palestinesi, ma anche quelli morti per mano israeliana. Sono convinto che la soluzione dovrà essere quella di due popoli e due stati perché penso che la forza militare non basti ad assicurare la pace a Israele”.

Il Ministro della Difesa La Russa, molto applaudito, parla di responsabilità. “La solidarietà a tutti coloro che soffrono è doverosa, ma lo è anche l’individuazione delle responsabilità in modo netto. Hamas ha rotto la tregua. Hamas si pone come obiettivo nello statuto la cancellazione dello Stato d’Israele, e l’eliminazione fisica degli ebrei. Bisogna distinguere il veleno dall’antidoto, la malattia dalla cura. La pietà per le vittime innocenti è enorme, ma a tutti coloro che parlano di reazione sproporzionata, che accusano Israele di aumentare i problemi, o di non risolverli, dico che certo Israele se nel corso della sua storia non si fosse difesa avrebbe certo fatto sparire molti problemi, perchè non esisterebbe più. Ma Israele sceglie di difendersi e noi dobbiamo tutti stringerci attorno a questo eroico paese.”

E secondo l’onorevole Fiamma Nirenstein sta davvero cambiando qualcosa nell’opinione pubblica, che sembra più disposta rispetto al passato ad ascoltare e condividere le ragioni di Israele, “uno Stato che paga con la sua sofferenza il prezzo della lotta del mondo libero contro il terrorismo, in cui l’eroismo è diffuso in ogni forma, quella di un padre capace di chiamare suoi figli i commilitoni di suo figlio, ucciso dal fuoco amico dei loro fucili, di un comandante ferito che scappa dall’ospedale per raggiungere il suo battaglione, e soprattutto di coloro che sotto i migliaia di missili sparati da Gaza rischiano in continuazione la propria vita per mettere in salvo quella dei propri figli, genitori, e poi anziani donne e bambini, mai lasciati indietro, mai mandati a fare da scudi umani. Questa la vera sproporzione, Israele i civili li protegge, Hamas con i civili si protegge, e sei milioni di ebrei in mezzo a trecento milioni di arabi continuano a vivere una vita il più normale possibile nonostante razzi, autobombe e kamikaze”

“Israele difende la sacralità della vita, e tutti coloro che la tengono in considerazione devono sostenerla in modo netto. Il silenzio è connivenza, soprattutto quella dei musulmani moderati” chiude con grande forza gli interventi Magdi Cristiano Allam. “quello che è successo a Milano nei giorni scorsi, piazza del Duomo, la Stazione Centrale trasformate in moschee, è inaccettabile. Ci sono personaggi che l’Italia continua ad accettare che portano avanti un’opera di lavaggio del cervello e di instillazione d’odio, la guerra che combatte Israele è la guerra di tutti noi. Non possiamo rischiare di rendercene conto troppo tardi”.
In chiusura di una serata in cui, come sottolinea Del Debbio, la classe politica si è dimostrata all’altezza, risuonano gli inni italiano e israeliano.

Pubblicato su www.moked.it, il portale dell’ebraismo italiano