Addio a Rav Elia Richetti z’l: un Maestro con un’anima grande

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di Ester Moscati

Dopo giorni di trepidazione e angoscia, in cui dalle sinagoghe a  facebook si rincorrevano gli auspici di refuà shelemà (pronta guarigione) dopo il malore che lo aveva colpito alla vigilia di Pesach, questa mattina, 4 aprile, 22 di Nissàn 5781, ultimo giorno di Pesach, Rav Elia Richetti ci ha lasciati.

“Abbiamo perso un grande Rav, – dice il Presidente della Comunità milanese Milo Hasbani – una persona di grande valore morale, colto, preparato, sempre disponibile, sorridente. Tanti lo ricorderanno per aver preparato i figli per il loro Bar Mitzvà, con la sua voce inconfondibile, e per l’intonazione del Yafuzu alla fine di Kippur dopo una giornata di digiuno. È rientrato, a ferragosto, dalla montagna dove era in vacanza, per celebrare il funerale di mio padre con gli scarponi ai piedi perché non aveva avuto il tempo per cambiarsi. Sapeva ascoltare e aveva sempre la parola giusta. Dalla sinagoga di via Guastalla a fianco di Rav Laras, a Rabbino Capo a Trieste e a Venezia e poi ancora a Milano, punto di riferimento della Sua sinagoga di via Eupili, un grande percorso di vita. Grazie per essere stato parte attiva della nostra comunità e della vita ebraica. Io lo ricorderò così, con grande rispetto e commozione; ciao Rav Richetti”. Alle condoglianze del Presidente alla moglie, Signora Enrica, ai figli Ishai e Nurith, ai nipoti e a tutta la famiglia, si uniscono il Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib, il Segretario Generale Alfonso Sassun, tutto il Consiglio e la Giunta della Comunità.

 

Nel Beth Magazine di Aprile, in distribuzione in questi giorni, in tre articoli parliamo di Rav Richetti z’l.

Uno è la presentazione dei nostri Podcast: Rav Elia Richetti ha dato la sua voce e la sua competenza per un excursus di tre puntate alla scoperta della liturgia ebraica e della bellezza dei canti rituali, intervistato da Roberto Zadik. Rav Richetti ha dedicato gran parte della sua vita allo studio delle composizioni della liturgia ebraica ed era uno dei massimi esperti dei riti delle diverse comunità ebraiche in Italia.

Il secondo articolo è un’intervista al musicista Alberto Camerini, in cui racconta tra l’altro di aver intrapreso, nel tempio di Via Eupili, un percorso di riavvicinamento alla sua fede ebraica, insieme a Rav Elia, di cui era stato compagno di scuola. “Tornato a Milano, – ha detto Camerini – sono andato alla Sinagoga di Via Eupili dove io e Rav Richetti ci riconoscemmo subito, come se non me ne fossi mai andato via”.

E infine, Rav Richetti ci ha spiegato, nel contesto di un articolo sul bullismo, l’importanza del Derek Eretz, del giusto comportamento verso il prossimo, tra compagni: «Il Signore ha creato un solo uomo, Adam, perché nessuno potesse dire di essere più importante di un altro, di avere ascendenze più nobili. – spiegava Rav Elia Richetti – Siamo tutti uguali. Questo è l’insegnamento cardine della Torà. È fondamentale che le famiglie e gli insegnanti si dedichino all’educazione facendo leva sulla sensibilità, che riguarda tutti, sia le vittime sia i bulli, perché in ognuno esiste un fondo di sensibilità su cui lavorare. L’insegnamento fondamentale della Torà, ‘non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, ma ama il prossimo tuo come te stesso’ è precisamente focalizzato sulla consapevolezza della propria sensibilità e sul sapere riconoscere, e rispettare, la stessa sensibilità nell’altro da sé».

Questo era Rav Elia Richetti, un Maestro che amava molte cose, dalla musica, al canto liturgico (qui i suoi canti del Sèder di Pesach) , dalla storia del popolo ebraico, ai bambini della Scuola ebraica che aveva seguito per molti anni. Raccontava con orgoglio un divertente aneddoto su un suo piccolo allievo, che aveva risolto il mistero dei misteri: è nato prima l’uovo o la gallina? “Moré, è nata prima la gallina, perché Dio ha creato gli animali, non le uova!”.

Tra le mille cose cui si era dedicato, nel suo Tempio di Via Eupili aveva fondato la compagnia di teatro “In…stabile” e aveva scritto un testo teatrale ispirato a Tewie il lattivendolo di Sholem Aleykem. Avrebbe dovuto essere rappresentato, con la sua regia,  lo scorso anno, in marzo, ma lo scoppio della pandemia aveva bloccato tutto. Sarebbe stato un sicuro successo, come lo era stato lo spettacolo sulla Storia del popolo ebraico messo in scena con il coro Col Hakolot qualche anno fa.

Rav Elia Richetti, nipote di Rav Ermanno Friedenthal z’l, come si legge nel sito dedicato ai Rabbini italiani “era nato a Milano il 6 giugno 1950. Dopo aver conseguito la Maturità classica presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano, si è iscritto alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Milano e, lavorando come ufficiante di culto presso la Sinagoga Centrale di Milano e funzionario dell’Ufficio Rabbinico, ha preparato l’esame di quarto anno del Collegio Rabbinico Italiano (Roma). Nel 1974, dopo avere sposato Enrica Orvieto, si è con lei trasferito a Gerusalemme, dove ha studiato per due anni presso il “Beth Midrash la-Torà” (un’accademia talmudica dell’Organizzazione Sionistica Mondiale) ed altri due anni presso la Scuola Rabbinica “Midrashà Ghevohà la-Torà” della Fondazione Harry Fischèl, diretta dal Rabbino Shear-Yashuv Cohen, ottenendovi la laurea rabbinica e la specializzazione come scriba nel 1978. In quegli anni ha funto da ufficiante di culto presso la Sinagoga di rito italiano di Gerusalemme, dove nel 1978 è nato il suo primo figlio, Ishai”.

Rav Richetti è stato Rabbino Capo della Comunità di Trieste, presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, membro della Consulta Rabbinica Italiana e del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia. Dal 1989 al 2001 è stato Vice Rabbino Capo di Milano, braccio destro di Rav Giuseppe Laras z’l, membro, segretario e scriba del Tribunale Rabbinico di Milano, docente del Collegio Rabbinico di Milano, insegnante di materie ebraiche presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano. Dal 2001 al 2010 è stato Rabbino Capo di Venezia.  Ha pubblicato articoli su diversi giornali e periodici, ebraici e non ebraici, italiani; è autore di un saggio su Le Mitzwòt al femminile (1993), nonché di studi su La Rassegna Mensile di Israel.

Baruch Dayan HaEmet! Sia il suo ricordo benedizione!

 

Il Rabbinato di Milano informa:

Su richiesta della famiglia Richetti vogliamo far presente quanto segue:
La famiglia chiede di astenersi dalla partecipazione di massa al funerale di Rav Richetti in modo da permettere ai famigliari di essere presenti in sicurezza. Capiamo l’affetto profondo che legava tanti al Rabbino pertanto sarà possibile porgere le condoglianze e fare la mitzvà di nichùm avelìm nelle tefillòt dei shiv’à.
La famiglia farà la Shiv’à al Tempio di via Guastalla e dispensa dalle visite a casa. Chiunque voglia fare le condoglianze può venire al tempio previa prenotazione.
Le tefillòt di Minchà e Arvìt si svolgeranno alle 19.30, Shachrit alle 7:45.
Prenotazione (obbligatoria): desk@rabbinato-milano.it

 

Tra i primi messaggi di cordoglio giunti alla Comunità, quello della CoReIs: “Caro Presidente Hasbani, shalom, sono stato informato del richiamo a Dio del caro Rav Elia Richetti. Desidero formulare a tutta la comunità ebraica di Milano le condoglianze sincere della nostra comunità della moschea al-Wahid di Milano. Richiedo informazioni e istruzioni per partecipare all’ultimo saluto durante i funerali.
Grazie, shalom,
imam Yahya Pallavicini.
Presidente COREIS Italiana”

“La scomparsa di Rav Elia Richetti costituisce una gravissima perdita per tutti noi. Esprimo anche a nome dell’ANPI Provinciale di Milano profondo cordoglio e commossa vicinanza ai familiari e alla Comunità Ebraica di Milano.
Un caro saluto.
Roberto Cenati”

La Comunità Ebraica di Torino prende viva parte al dolore della famiglia e di tutto l’Ebraismo italiano per la scomparsa di Rav Elia Richetti z.Z.l., già Rabbino Capo di Trieste, Vice Rabbino Capo di Milano, Rabbino Capo di Venezia e Presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana.
Il Suo insegnamento, così come i meravigliosi canti sinagogali che ancora di recente abbiamo avuto il privilegio di ascoltare nei locali della nostra Comunità, resteranno nella memoria di tutti noi.
Baruch Dayan ha-Emeth 
Il ricordo dell’ADEI-WIZO
“Ho voluto portare il mondo intero su questa Tevà, ma sotto forma di note musicali», spiegò Rav Elia Richetti in una intervista del 2018 a Mosaico quando a Milano introdusse musicalità sefardite, tunisine, ashkenazite. Queste parole delineano un tratto significativo della personalità di Rav Elia Richetti che è venuto prematuramente a mancare lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Sposato con Enrica Orvieto, già Consigliera Adei Wizo, noto per la sua grande competenza e apertura al dialogo, Rav Richetti aveva una eccezionale predisposizione per il canto liturgico, una vastissima conoscenza delle tradizioni musicali dei numerosi Minhaghim. Ha ricoperto innumerevoli incarichi a livello nazionale (come Presidente ARI e membro della Consulta Rabbinica) e come rabbino in varie comunità italiane dove – grazie alla sua grande umanità – ha saputo affrontare tanti problemi con il sorriso anche nelle situazioni più difficoltose.
“Rav Elia Richetti aveva il grandissimo dono di saper accogliere sempre con calore e disponibilità – ha dichiarato la Presidente Nazionale Adei Wizo Susanna Sciaky – il suo sorriso e la sua serenità hanno guidato i momenti lieti e tristi di tantissime persone a Milano e in tante altre Comunità. Il Consiglio Nazionale e con tutte le Sezioni Adei Wizo lo ricordano con affetto e si stringono intorno alla moglie Enrica e ai figli in questo triste momento. Che il suo ricordo sia di benedizione”.

Associazione Italia-Israele di Milano
L’Associazione Italia-Israele di Milano, con tutti i Soci e il Presidente Pier Francesco Fumagalli, partecipa con profonda commozione al lutto della famiglia e della Keillah per la scomparsa di Rav Elia Richetti z.l., la sua memoria sia in Benedizione.
Maestro appassionato di fede e umana saggezza, cantore ispirato e fautore instancabile di dialogo e di pace,
possa il suo ricordo ed esempio ispirare amore all’Uno Santo Benedetto, alla Torah e a Israele