Vita Ebraica

i simboli di sukkot

Questa sera è Sukkot, la festa delle cose semplici

Parole di Torah

Appunti di Lidia Calò
Ciò che è davvero sorprendente è che Succot è chiamata, dalla tradizione, zeman simchateinu, “il tempo della nostra gioia”. Gli ebrei, nel corso dei secoli, sono stati in grado di sperimentare il rischio e l’incertezza ad ogni livello della loro esistenza, eppure sono stati ancora in grado di gioire. Questo è un coraggio spirituale di alto livello. La fede non è certezza; la fede è il coraggio di vivere nell’incertezza.

La festa di Sukkot, E. Luzzati

Sukkot: uniti sotto un tetto comune, per un bene superiore

Ebraismo

di Rav Alberto Somekh
Siamo disposti a considerarci tutti uguali in virtù del tetto comune che ci sovrasta? Questo è Sukkot. Dopo che ci siamo perdonati a vicenda a Yom Kippur, la Sukkà ci sospinge verso il riconoscimento dell’Altro, della sua dignità e autenticità. Eliminando ogni senso di superiorità

Ricette ebraiche: dal Marocco Cous Cous dolce per Sukkot

Cucina e Kasherut

di Roberto Zadik
Sukkot o “festa delle capanne” commemora le “nuvole di gloria” che proteggevano il popolo ebraico durante la traversata del deserto. In questa occasione si costruisce una sukkah (capanna) e si agitano le quattro specie vegetali (palma, mirto, salice e cedro). La tradizione in Marocco è quella di preparare il couscous la vigilia della festa!

Una nuova biblioteca a Lev Chadash

Feste/Eventi

di Elena Lea Bartolini
Più di mille cinquecento i volumi donati dalla famiglia Locatelli, fra i quali i trattati del Talmud con traduzione italiana a fronte editi recentemente da Giuntina, commenti rabbinici alla Torah e ad altri testi biblici, saggi di storia e pensiero ebraico, narrativa sia ebraica che israeliana, testi di archeologia biblica e molto altro ancora.

 

Celebrazioni di Yom Kippur (dipinto di Maurycy Gotliebb)

Una storia di vera bontà per celebrare Yom Kippur

Parole di Torah

a cura dell’Ufficio Rabbinico
Questa storia dell’Alter Rebbe che si svolge a Yom Kippur dimostra che  la vera bontà non si manifesta in un tripudio di gloria, ma spesso comporta un coinvolgimento per nulla manifesto, per esempio prendendosi cura di persone bisognose in modo invisibile.

Teshuvà: ogni caduta può trasformarsi in una rinascita

Feste/Eventi

di Rav Alfonso Arbib, Rabbino capo di Milano
Com’è noto al centro del periodo di Rosh Hashanà e Kippùr c’è la teshuvà. Il concetto di teshuvà è un elemento fondamentale straordinariamente importante della tradizione ebraica. I Chakhamim dicono che la teshuvà è stata creata prima della creazione del mondo. Qual è l’idea fondamentale? Che niente è perduto e che tutto è rimediabile, non ci sono condanne eterne.

Da sinistra, Leone Hassan, Piera Rossetto e Chiara Renzo

Presentato in comunità il progetto TRAME: le storie degli ebrei immigrati dai paesi arabi in un archivio digitale

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr
Una serata intima quella del 18 settembre dedicata all’ispiratore del progetto Edoth Micky Sciama, per illustrare l’evoluzione dell’iniziativa con cui sono state raccolte, dal 2011 al 2019, quasi 150 video-interviste a persone arrivate da Egitto, Siria, Libano, Tunisia, Libia, Iran e Iraq. Oggi questo materiale viene valorizzato attraverso una piattaforma digitale, che permette di esplorare le singole storie e di metterle in relazione tra loro attraverso mappe e rappresentazioni interattive.

Una litografia del primo Tempio di Gerusalemme

Le regole per il Digiuno di Ghedalià

Ebraismo

di Redazione
Giovedì 25 settembre (3 Tishrì) si celebra il Digiuno di Ghedalià. Ricorda l’uccisione di Ghedalia ben Ahikam, l’ultimo governatore di Israele, assassinato nel 3 Tishrei di 3339, due mesi dopo la distruzione del primo Tempio di Gerusalemme da parte dei Babilonesi, e questo fatto causò la dispersione degli Ebrei superstiti.