di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Si potrebbe iniziare con Noam Chomsky, leggendario linguista che a suo tempo si schierò con la Cambogia di Pol Pot e che incontrò Nasrallah nei trent’anni del suo governo in Libano, molto prima che giacesse tra le braccia di 72 vergini.
Opinioni
Michele Serra contro “gli ebrei del Levitico”. La risposta di Roberto Della Rocca
Dopo Vecchioni, anche Michele Serra scivola su letture e paragoni improponibili. L’ignoranza dei “cattivi maestri”
di Gherush92 – Comitato per i Diritti Umani
NES Noi Ebrei Socialisti
Noi Ebrei Socialisti democratici messianici del Levitico, noi non siamo, no!, l’onore residuo di Israele, come immagina Michele Serra in “La fatica degli ebrei democratici” ne L’amaca di La Repubblica del 26 ottobre scorso. Noi siamo Israele, noi siamo popolo di Israele.
Sinwar come Ettore? Roberto Vecchioni, i paragoni incongrui e i cattivi maestri. Una risposta di Tonino Serra Contu
“Ci sentiamo soli”. Il tempo dell’incertezza e dell’isolamento
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Questi giorni, questi mesi, questi ultimi due anni saranno ricordati, nell’ebraismo di ogni luogo e tempo, come tra i peggiori rispetto a quelli vissuti dalla fine della Seconda guerra mondiale fino ad oggi.
Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Corrispondenti, inviati e commentatori – invece di raccontare quanto un Paese democratico, come Israele, fosse obbligato a difendere i propri cittadini – sono rimasti prigionieri delle menzogne e della false analisi diffuse dalla grande maggioranza dei palestinesi. Perché?
Alessandro Barbero a “Passato e Presente”
di NES Noi Ebrei Socialisti
“L’Islam… diversamente dal cristianesimo si ispira di più all’Antico Testamento, al Dio degli eserciti e non porge l’altra guancia ma impugna la spada vendicatrice”, queste le parole di Alessandro Barbero a “Passato e Presente” ritrasmessa il 23 settembre su Rai3.
Diversità culturale, uno strumento di trattativa per la pace
di Gherush92, Comitato per i Diritti Umani. NES Noi Ebrei Socialisti
Dal principio alla fine dei tempi, l’ebraismo, come espressione della diversità culturale, con i patriarchi, i prìncipi, i giudici, le guide politiche, i condottieri, i pastori, i profeti, i maestri, la Legge, il popolo tutto, sia strumento di Trattativa per la Pace, come è detto: “Allora regnerà la pace. Quando l’Assiro verrà nel nostro paese e penetrerà nei nostri palazzi, noi gli solleveremo contro sette pastori e otto príncipi del popolo” (Michá 5,4).
È cieco anche chi non vuol vedere
di Giancarlo Giojelli (dal sito dell’associazione Setteottobre)
Il 7 ottobre del 2023 è di nuovo esploso in faccia al mondo, come l’11 settembre. Anche questa una strage annunciata eppure ci ha colto ancora una volta di sprovvista. Europa e Occidente intero mostrano ancora una volta il loro difetto visivo, per non dire la loro cecità: non stanno a guardare, non vedono.
Il senso del tempo e le chimere della storia
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Nulla di umano è eterno, quand’anche invece ambisca, sia pure illusoriamente, a pensarsi in tali termini. L’umano – infatti – sussiste solo ed esclusivamente perché è temporaneo. Non sarà quindi l’evocare, dall’una parte come dalle tante altre, gli spettri del passato, a fare sì che ci si possa dare, tutti insieme, una ragione sensata rispetto al disagio dei tempi che stiamo vivendo.
Esportare la pace
di Emanuele Calò
Quale difficoltà potrebbe mai comportare – per dire – una legge italiana che subordinasse la concessione della cittadinanza al rigetto dell’antisemitismo e dell’islamofobia e all’accettazione dell’autodeterminazione in sede statale dei rispettivi popoli?
Ma vi sembra normale? Quello che il mondo accetta dai palestinesi e non accetterebbe da nessun altro sulla terra
di Ester Moscati
L’ultima notizia lascia stupefatti: l’ONU ha detto di aver licenziato nove dipendenti dell’UNRWA, coinvolti negli attacchi del 7 ottobre. Licenziati? Solo??? Ma sono molti altri gli aspetti della crisi mediorientale che rivelano una incomprensibile accondiscendenza verso i palestinesi.