Ucciso a Nahal Oz un bambino di 4 anni, e distrutta ad Ashdod una sinagoga: salgono dunque a 68 le vittime israeliane dall’inizio dell’offensiva “Protective Edge”, di cui 64 soldati. Intanto Hamas ‘liquida’ i presunti collaborazionisti: e un palestinese manda una lettera anonima piena di disperazione.
Un nuovo report dell’ADL intitolato ‘Violence and vitriol’ indaga come sia cresciuto in maniera esponenziale l’odio contro gli ebrei in tutto il mondo dall’inizio dell’operazione israeliana a Gaza.
Da ieri ripresi su Israele i lanci di missili, con sirene anche a Tel Aviv e Gerusalemme. Israele risponde. Sfumano definitivamente le speranze per una tregua fra Israele e Hamas.
Diverse le iniziative dei media e dei singoli di tutto il mondo per ricordare ognuno dei 64 soldati israeliani uccisi durante il conflitto a Gaza.
L’ultimo episodio è accaduto a Milano. Tram 27, un uomo seduto sui sedili anteriori, il cappello che copre malamente la kippah, viene aggredito verbalmente da un immigrato arabo che gli chiede a bruciapelo “Sei ebreo?” E gli sputa in faccia.
La FPA, Foreign Press Association, ha protestato contro le intimidazioni, le pressioni e la censura esercitata da Hamas a Gaza contro i giornalisti stranieri, ai quali viene impedito di dare un resoconto obiettivo del conflitto
di E. M.
Estrema destra, estrema sinistra, immigrati musulmani. La saldatura tra le tre matrici che segnano oggi l’antisemitismo sta manifestandosi senza remore in Europa. Ultimo esempio a Roma, con la campagna contro le attività economiche e commerciali degli ebrei.
Sfollati dalle loro abitazioni, perseguitati, minacciati di morte o convertiti a forza all’Islam in 200mila Yazidi vivono asserragliati sulle montagne
Come si vive oggi nell’area vicino a Gaza, in quei kibbutzim nella regione di Eshkol, a sud di Israele, che in poche settimane, dopo i continui attacchi missilistici, ora temono la nuova minaccia dei tunnel del terrore?
di Erina Alushi
Scendo in strada. Dove sono?! Dovevano solo girare l’angolo, invece nemmeno l’ombra di un auto. La gente sparita. Tutto deserto e silenzioso.
di (traduzione di Roberto Zadik)
Ritrovato dall’Esercito Israeliano a Gaza, un manuale di istruzioni per i terroristi spiega come e perché provocare il maggior numero possibile di vittime civili.
Due distinti attacchi – una ruspa lanciata contro passanti e automezzi in mezzo al traffico; spari sul Monte Scopus, – hanno provocato un morto e sei feriti. Azioni di singoli “incoraggiate” da Hamas
