Ricostruzione della Sinagoga di Amburgo a 85 anni dalla Notte dei Cristalli. E altre Storie di Resilienza Ebraica in Germania

di Marina Gersony
Mentre l’antisemitismo continua a gettare ombre sinistre sulla Germania, con 960 crimini registrati nella prima metà del 2023, di cui 25 crimini violenti come riportato dalla Zeit, emerge un’altra realtà di resilienza e rinascita. Nonostante la crescente preoccupazione e l’indignazione espressa dal Consiglio Centrale Ebraico e da una parte del mondo politico per la recrudescenza dell’antisemitismo, la vita ebraica non si lascia sconfiggere.

Ricostruzione della sinagoga Bornplatz

Amburgo si prepara a ricostruire la maestosa Sinagoga Bornplatz, situata nel quartiere di Grindel, distrutta durante la Notte dei Cristalli nel 1938. Questo sito, un tempo fulcro dell’ebraismo settentrionale in Germania, è stato restituito alla Comunità ebraica e presto sarà rinnovato, diventando un monumento alla memoria e un faro di vita ebraica nella città portuale.

Immaginate un tempo in cui questo edificio neoromanico, inaugurato nel lontano 1906, risplendeva nella sua magnificenza. Capace di accogliere 1.200 fedeli, era la sinagoga più grande della Germania settentrionale. Ma quel triste novembre del 1938, i nazisti si scatenarono nella serie di pogrom conosciuta come la Notte dei Cristalli, distruggendo sinagoghe e negozi ebraici in tutto il Paese. La Sinagoga Bornplatz fu vittima di questa furia omicida, i suoi resti venduti con la forza alla città e rasi al suolo per fare spazio a un bunker antiaereo ad uso esclusivo degli ariani.

In una commovente cerimonia di restituzione, i funzionari della città anseatica hanno tagliato una copia del documento di arianizzazione dell’era nazista che ordinava la demolizione della sinagoga. «Chiediamo scusa per il ritardo nell’atto di restituire loro ciò che è giustamente loro», ha dichiarato Dirk Kienscherf, un esponente del Partito socialdemocratico di centrosinistra, rivolgendosi ai rappresentanti della Comunità ebraica. Questo segna un momento di riscatto, un passo verso la giustizia che ha atteso troppo tempo per essere compiuto.  «La sinagoga di Bornplatz risorgerà e diventerà un monumento della memoria, fungendo da centro visibile per la vivace vita ebraica nella nostra città», ha affermato sua voltail rabbino Shlomo Bistrizky, emissario del movimento Chabad-Lubavitch e rabbino capo di Amburgo.

VIDEO Immagini inedite della ricostruzione della Sinagoga Bornplatz di Amburgo con interviste e testimonianze (in lingua tedesca)

La ricerca per ricostruire la sinagoga è laboriosa: dal 2019 la Comunità ebraica, il Consiglio Centrale Ebraico e diverse organizzazioni tedesche si sono impegnate in questo progetto che poi è partito in modo inaspettato durante l’estate del 2020 in un negozio di antiquariato. Le cronache raccontano di Daniel Sheffer, un imprenditore israeliano trapiantato ad Amburgo, che ha fatto una scoperta sorprendente: una corona d’argento della Torah con una dedica a Markus Hirsch, il primo rabbino della Sinagoga Bornplatz. Un oggetto che ha risvegliato in lui emozioni contrastanti: «Mi sono sentito sopraffatto, ma allo stesso tempo ho provato imbarazzo, vergogna e rabbia, perché mi veniva chiesto di riacquistare ciò che era stato rubato ai miei antenati. Una sensazione che è durata giorni», ha dichiarato al Jewish Chronicle. Ma di fatto Sheffer è riuscito a trasformare questa scoperta in un’iniziativa straordinaria, denominata «No all’antisemitismo. Sì alla Sinagoga di Bornplatz». Sheffer ha quindi guidato l’iniziativa per la ricostruzione della Sinagoga di Bornplatz, che ha ottenuto il sostegno del governo tedesco con oltre 600.000 dollari per uno studio di fattibilità. La costruzione vera e propria sarà finanziata dal governo comunale di Amburgo, dal governo tedesco e da donazioni private.

Questo slancio di sostegno pubblico è emerso dopo due attacchi devastanti contro la Comunità ebraica in Germania: la sparatoria di Halle di fronte alla sinagoga durante Yom Kippur e un attacco simile un anno dopo nella sinagoga Hohe Weide ad Amburgo durante Sukkot, in cui uno studente è rimasto gravemente ferito.

In mezzo a queste prove, la corona della Torah acquistata da Sheffer ora risiede nella sinagoga Hohe Weide, mentre un rotolo della Torah della Sinagoga Bornplatz, salvato da un coraggioso congregante nel 1940, è stato custodito e utilizzato nelle sinagoghe di Manhattan prima di diventare parte della collezione permanente del Museum of Jewish Heritage.

Reazioni e visione futura

Naturalmente, ci sono voci discordanti sulla ricostruzione della sinagoga Bornplatz, cuore di un lungo dibattito comprensibilmente carico d’emotività. Alcuni temono che possa far dimenticare le atrocità dell’Olocausto, ma il mosaico che commemora l’edificio distrutto e la comunità perduta è – e rimarrà – una ferita aperta nella memoria collettiva. Mentre gli scavi svelano frammenti di vetro colorato delle antiche finestre della sinagoga, rivelando una vista inaspettata di come fosse questo edificio nei suoi giorni di gloria, si sta per scrivere un nuovo capitolo nella storia di Amburgo. Un concorso di architettura darà vita al progetto della nuova sinagoga, e il bunker che testimonia l’orrore nazista sarà demolito.

La vitalità ebraica anche a Monaco e Berlino

La ricostruzione della Sinagoga di Amburgo non è tuttavia la sola testimonianza della forza della comunità ebraica in Germania di questi tempi. Un segnale tangibile di questa rinascita si è manifestato a Berlino, con l’inaugurazione del più grande Centro Ebraico in Germania dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: lo scorso 25 giugno 2023, i Chabad hanno aperto le porte di questo centro che ha attratto personalità della diplomazia e leader provenienti da tutto il mondo.

Non solo: nel luglio scorso, a Monaco di Baviera, sono stati ritrovati i resti di una sinagoga distrutta per ordine di Hitler nel giugno 1938. Questo ritrovamento, avvenuto durante i lavori sul fondo del vicino fiume Isar, ha riportato alla luce le colonne portanti della sinagoga e una lastra di pietra con incisi i Dieci Comandamenti. La comunità ebraica locale ha accolto questa scoperta con soddisfazione, ricordando un luogo che un tempo rappresentava una parte fondamentale dell’ebraismo bavarese.

Nonostante le avversità, la memoria e la cultura ebraica si riaffacciano, dimostrando che la resilienza può superare anche le prove più oscure della storia.