Una commissione parlamentare finlandese boccia la proposta del Governo di bandire la macellazione Kasher

Mondo

di David Fiorentini
Da alcuni anni, su spinta del movimento animalista, vari Paesi stanno prendendo in considerazione la messa al bando della macellazione rituale kasher e halal, sulla base di una presunta tutela dei diritti degli animali. Dopo aver causato importanti restrizioni in Austria, Belgio, Grecia, Ungheria, Svizzera, Slovacchia, Cipro, Polonia, Danimarca, Norvegia e Svezia, è stata la volta della Finlandia. È dal 2018, infatti, che il governo socialdemocratico finlandese propone una nuova legislazione sul benessere degli animali. Il disegno di legge prevede che il dissanguamento possa essere avviato solo dopo che questi sia stato adeguatamente stordito o ucciso.

Tuttavia, secondo la pratica di macellazione ebraica, la shechità, e i comandamenti relativi all’alimentazione, la kasherut, ciò è assolutamente inammissibile. Nell’ebraismo esistono molti comandamenti sul corretto trattamento del bestiame; lo scopo della shechità è proprio quello di arrecare la minima quantità di sofferenza e dolore durante la macellazione, salvaguardando il benessere dell’animale. Pertanto, è assolutamente vietato stordire o ferire un animale prima del dissanguamento.

“È stato dimostrato – spiega l’European Jewish Congress in un comunicato – come la shechità sia un metodo di macellazione rapido e indolore, almeno quanto lo stordimento preventivo”.

Alla luce di ciò, la Commissione parlamentare per il Diritto Costituzionale si è espressa a favore del diritto alla macellazione rituale nella nazione scandinava. Con un voto di 10 a 5, l’Animal Welfare Act è stato dichiarato un affronto alla libertà religiosa, impedendo de facto lo svolgimento delle tradizioni ebraiche e musulmane.

Ma l’iter dell’Animal Welfare Act non finisce qui, adesso toccherà al Comitato per l’Agricoltura e le Foreste a doversi pronunciare sulla questione.