Uccisa a Detroit la presidente della Sinagoga della Comunità ebraica

Mondo

di Roberto Zadik

Detroit, uccisa a coltellate Samatha Woll, quarant’anni, personalità di spicco della Comunità ebraica locale
In queste due settimane da incubo l’odio antisemita non conosce tregua e sabato 21 ottobre, a Detroit davanti alla sua abitazione, è stata trovata morta Samantha Woll, barbaramente accoltellata da sconosciuti. A dare a notizia, svariati siti, a cominciare dal Jewish Telegraphic Agency, che in un articolo firmato il giorno stesso da Ron Kampeas ha descritto la scena del delitto riassumendo la personalità della Woll, attivista democratica della comunità ebraica locale che dirigeva la Sinagoga Isaac Agree Downtown.
Molto apprezzata per la sua gentilezza e per il candido idealismo che esprimeva, oltre che per le sue doti organizzative, la sua scomparsa getta un senso d’angoscia e di vuoto nella Detroit ebraica e in vari esponenti del mondo politico americano. Come sottolinea l’articolo, sebbene non si conoscano né i responsabili né il movente dell’omicidio, il sito JTA citando le prime ricostruzioni effettuate dalla polizia e dalla stampa locale, lo collega all’impressionante spirale di ostilità antiebraica che sta devastando le comunità ebraiche internazionali in seguito all’attacco di Hamas contro Israele.
Nonostante questi possibili collegamenti, le autorità locali hanno respinto qualsiasi ipotesi preventiva invitato alla prudenza invitando i media a non esprimere conclusioni affrettate, vista la presenza di una consistente comunità palestinese nella città, una delle più estese di tutti gli Stati Uniti. In tema di cautela, l’ufficio dell’Anti-Defamation League dello Stato del Michigan ha scritto: “Nonostante questo tragico lutto, invitiamo la comunità ad astenersi da qualsiasi speculazione invitando ad attendere le ricostruzioni legali dell’accaduto” . Oltre a questo la Federazione ebraica di Detroit ha affermato “non c’è alcuna prova che questo delitto sia stato motivato da antisemitismo”.
Un clima di forte angoscia e tensione sta attraversando in queste ore la città americana e nel dibattito incendiario sulle possibili responsabilità c’è chi come il politico Hakeem Jeffries sottolinea il timore provato da molti ebrei americani in questo periodo che “si sentono minacciati per chi sono e per quello in cui credono”.
Ma chi era Samantha Woll e quali sono stati i suoi principali incarichi? 
Ricordata per il suo impegno verso la comunità ebraica locale e per il suo desiderio che la “sua” sinagoga Isaac Agree Downtown diventasse sempre più importante, la maggioranza degli omaggi la descrivono come una persona da sempre attenta alla politica e al prossimo, che prima di occuparsi della sinagoga ha svolto una serie di incarichi importanti. Fra queste, la Woll, ha ricoperto negli ultimi anni, il ruolo di cofondatrice del Forum di dialogo ebraico-musulmano a Detroit in nome di una cooperazione che “guarisse il mondo” come ha ricordato l’articolo, prestando servizio per la deputata ebrea del partito Democratico Elissa Slotkin attualmente in corsa per la carica di senatrice.
“Era un faro di ottimismo e il suo sorriso era indimenticabile” ha ricordato Hannah Lindow, portavoce della Slotkin, così come altri membri dei Democratici americani come Andy Levin hanno sottolineato “la sua passione per la giustizia e l’impegno sociale”.
Sconvolta da questo lutto inaspettato la comunità di Detroit e i Democratici americani, compresa Rashida Tlaib, deputata di origini palestinesi, ricordano la donna per il suo calore umano e per  i vari prestigiosi ruoli, come membro del Comitato ebraico americano e la sua carriera di stella nascente della politica statunitense stroncata dalla sua morte improvvisa e inaspettata. Fra le testimonianze, molto importante quella di Mike Duggan, sindaco di Detroit, che ha rievocato il progetto da sei milioni di dollari per la ricostruzione della Sinagoga Downtown che la Woll aveva lanciato lo scorso mese di agosto. In conclusione l’articolo del JTA mette in luce che il tempio fondato nel 1921 è uno dei due luoghi di culto ebraico in città assieme al Beit Chabad e che Samantha Woll voleva rinnovarlo permettendo a tutti di accedervi e potenziando la sua attività. “Era un progetto al quale teneva molto” ha sottolineato il sindaco nel suo intervento “e lo portava avanti con entusiasmo”.

 

 

Intanto a Parigi…

Nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre a Parigi, nel 20° arrondissement, la porta di un appartamento con affissa sullo stipite una mezuzà è stata cosparsa di benzina e bruciata. È la casa di una coppia di pensionati ebrei. I responsabili sono stati identificati e la Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per danni provocati “per motivi religiosi”.

Un sospettato è stato arrestato dalla polizia giudiziaria (DPJ). Mohammed B., 25 anni, ha ammesso  di essere l’autore dell’incendio. Avrebbe affermato di aver “sentito delle voci” ed è stato poi ricoverato nell’infermeria psichiatrica della questura di Parigi. Non è la prima volta che in Francia (ma non solo) un attentatore viene ritenuto “psicolabile”.