Svolta nell’ebraismo polacco

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Svolta nell’ebraismo polacco: per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, il 23 febbraio, alla presenza del gran rabbino askenazita d’Israele Yona Metzger , è stata ricreata l’Assemblea dei rabbini di Polonia.
”E’ un ritorno al passato”, ha detto rav Metzger, il cui padre è originario di Varsavia. “Fino alla Shoah i rabbini polacchi erano riuniti in un’organizzazione che esercitava una larga influenza nel Paese e sulla comunità ebraica. E’ tempo di ridar vita a questo consiglio. La comunità ebraica polacca si rinforza infatti ogni giorno di più e le sinagoghe sono nuovamente affollate”.

Per il momento il consiglio è formato da otto rabbini; gli ebrei polacchi, un tempo 3 milioni e mezzo, oggi sono appena dodici-ventimila.
La comunità deve il suo risveglio a “nuovi ebrei”, polacchi che ritornano alla religioni dei padri dopo aver scoperto la loro origine. Alcuni di questi sono “bambini nascosti”, sopravvissuti alla Shoah, fino ad oggi mai tornati alla religione dei padri perché non ne erano a conoscenza, all’epoca troppo giovani per averne coscienza o solo perché pericoloso dopo la guerra.
Altri scoprono le proprie origini da ricerche di archivio o dal racconto di parenti assimilati che sotto il regime comunista avevano cancellato la propria identità.

“E’ straordinario come molti di loro”, dice rav Metzger, “non avevano la minima idea di chi fossero gli ebrei. Ho addirittura incontrato a Varsavia un neo nazi che, scoperte le proprie origini, si è convertito all’ebraismo”. Molti sono i segnali della rinascita dell’ebraismo nel Paese: il moltiplicarsi di iniziative culturali, la creazione a Varsavia di una loggia del Bené Berith nel settembre 2007 e, nello stesso anno, la nascita di una trasmissione in ebraico alla radio pubblica polacca.