Museo di Storia tedesca, che ha acquistato 15000 cimeli nazisti

Il Museo di Storia Tedesca acquista una collezione di 15000 cimeli antisemiti

Mondo

di David Fiorentini
Il Museo di Storia Tedesca di Berlino ha acquistato una collezione di 15000 cimeli che testimoniano la storia recente dell’antisemitismo in Europa. Come riportato da The Art Newspaper, l’acquisto della vasta collezione, assemblata dal defunto Wolfgang Haney, garantisce che i singoli articoli non circolino liberamente nel mercato finendo nelle mani sbagliate.

Wolfgang Haney, una vita per la memoria attraverso il collezionismo

Wolfgang Haney, nato a Berlino nel 1924 da madre ebrea e padre cattolico, aiutò numerosi ebrei a nascondersi dai nazisti durante la Shoah, a partire da madre, che si nascose in una foresta a est di Berlino dal 1943. Per aver sposato un’ebrea, il padre di Haney fu costretto ai lavori forzati. Finita la guerra, Haney e sua moglie intrapresero un programma educativo nelle scuole tedesche, visitando innumerevoli istituti per educare i bambini sui crimini dei nazisti. Nel 2006, Haney ha ricevuto l’Ordine al Merito di Berlino, la più alta onorificenza della città, dove è deceduto 11 anni dopo nel 2017. 

La sua particolare attività iniziò negli anni Ottanta, quando invitò i sopravvissuti a raccogliere cartoline, manifesti, volantini, monete, giornali, riviste, documenti, fotografie e film che testimoniassero il sentimento antiebraico dell’epoca, in modo da renderli disponibili a musei e archivi storici come strumenti educativi. 

Nell’arco della sua carriera da collezionista ha investito circa 1 milione di euro, che oggi comprende contenuti eccezionali tra cui una serie di manifesti relativi all’Affaire Dreyfus, i diari, i passaporti e i disegni degli ebrei imprigionati nei campi di concentramento, e il materiale pubblicitario del famigerato film di propaganda nazista del 1940 Jud Süss.

La collezione di oggetti

La collezione è stata esposta in diversi istituti storici ed educativi, in particolare i musei ebraici di Francoforte e Berlino, l’Imperial War Museum di Londra e lo U.S. Holocaust Museum di Washington DC. “Nessun museo o archivio ha raccolto tali oggetti in modo paragonabile”, ha affermato Markus Hilgert, il Segretario Generale della Fondazione Culturale degli Stati Uniti, che ha contribuito con 95000 euro all’acquisto della collezione.

Alcuni dei documenti recuperati, in particolare gli effetti personali delle vittime, saranno trasferiti all’Archivio Arolsen, un centro internazionale istituito nel Dopoguerra per rintracciare e assistere le vittime della persecuzione nazista.

La collezione, inoltre, include anche frammenti di rotoli di Torah saccheggiati dalle sinagoghe dell’Europa Orientale e usati dai soldati tedeschi come carta da imballaggio. A tal proposito, il Museo Storico Tedesco sta collaborando con la Jewish Claims Conference per identificarli e determinare la migliore linea d’azione. 

La straordinaria raccolta avrà un ruolo fondamentale nel museo berlinese, come afferma il direttore Raphael Gross: “aiuterà noi e i nostri visitatori a raggiungere una comprensione più profonda di quanto fossero diffuse le opinioni antisemite, le immagini e la propaganda d’odio in Germania e in altri paesi europei dalla metà del XIX secolo”.

Antisemitismo in crescita

L’acquisizione arriva in un momento storico molto delicato per la Germania. Nel 2020 il Paese ha registrato il maggior numero di attacchi antisemiti violenti nell’UE (59), mettendo a serio repentaglio la permanenza della comunità ebraica. 

“La collezione Haney contiene testimonianze storicamente uniche che mostrano l’oppressione dei nazionalsocialisti, i crimini contro l’umanità e la graduale escalation del sistema di terrore razzista” – ha affermato il Ministro della Cultura tedesco Monika Grütters, in una dichiarazione a News ArtNet – “La collezione è un prezioso mazzo per la ricerca sull’antisemitismo, che attualmente ci sta sfidando di nuovo”.