Due sinagoghe vandalizzate a Philadelphia con svastiche e scritte antisemite

Mondo

di Roberto Zadik

Antisemitismo Usa: a Philadelphia vandalizzate due sinagoghe in pochi giorni. L’incidente è l’ultimo di una crescente spirale di attacchi contro “bersagli ebraici” 

 

Negli Stati Uniti per gli ebrei il clima è sempre più avvelenato e l’ultimo di una lunga escalation di episodi inquietanti è accaduto a Philadelphia, città in cui, a distanza di pochi giorni, due sinagoghe sono state deturpate da scritte antisemite. A darne la notizia è stato la Jewish Telegraphic Agency (JTA) in un articolo uscito lunedì 1 aprile e firmato da Andrew Lapin che ha riportato una serie di importanti reazioni istituzionali all’accaduto.

Indignati il governatore ebreo dello Stato della Pennsylvania, Josh  Shapiro e il conduttore di punta della CNN, Jake Tapper, suo correligionario che ha celebrato il suo Bar Mitzvà in uno dei due luoghi di culto vandalizzati. Che cosa è accaduto e quali le sinagoghe prese d’assalto da ignoti? Come ha evidenziato l’articolo, il primo “bersaglio” è stato il tempio Beth Hillel Beth El situato nel sobborgo di Wynnewood, il cui manifesto in solidarietà verso Israele è stato imbrattato con una svastica durante il fine settimana.

Altro obbiettivo è stato il Tempio Beth Zion, vandalizzato da una serie di scritte sui muri davanti all’edificio. Successivamente JTA ha fatto sapere che il governatore Shapiro ha commentato infuriato sui social “Stiamo davvero esagerando, il vandalismo antisemita contro un luogo di preghiera è inconcepibile”. L’articolo ha, inoltre, reso noto che altre istituzioni ebraiche sempre nelle vicinanze di Philadelphia sono state prese di mira con una serie di graffiti del tipo Liberate Gaza apparso lo scorso 15 marzo sulle pareti dell’azienda Narbeth, di proprietà di un industriale israeliano i cui parenti sono stati presi in ostaggio dai miliziani di Hamas.

(Foto: metrophiladelphia.com)

Clima di grande tensione quello che si sta attualmente respirando nel mondo ebraico della città statunitense e non solo, al quale si aggiunge la notizia che sempre in questi giorni le autorità federali hanno accusato un uomo proveniente dallo Stato del Michigan di danneggiamento e atti di vandalismo contro luoghi ebraici. Infatti stando alle accuse, egli avrebbe deturpato lo scorso mese di novembre, il Bet Chabad di Kalamazoo riempiendo le pareti di svastiche e rovinando un grande candelabro posto fuori dall’edificio.  Nonostante questo, l’articolo evidenzia la particolare gravità di quanto accaduto a Philadelphia. Non è la prima volta che, in poche settimane, la sinagoga Bet Hillel viene deturpata da scritte imbarazzanti e la comunità era già stata costretta a levare la precedente svastica comparsa sul manifesto “La nostra Comunità sta con Israele” e intende agire allo stesso modo riguardo a quanto accaduto ora. A questo proposito anche il Rabbino, Ethan Witkowsky ha dichiarato al JTAFortunatamente la Comunità sta bene, siamo molto scossi da quanto accaduto ma siamo forti e uniti”.

Più aggressivo il commento della leadership comunitaria locale che ha evidenziato su Facebook come “Una svastica non abbia nessun legame con la politica israeliana o la solidarietà ai palestinesi ma sia semplicemente un terribile simbolo di odio e divisione”. Ma chi potrebbero essere stati i responsabili?  Nonostante questi episodi restino spesso avvolti nell’anonimato, le telecamere della sicurezza avrebbero registrato un filmato che riprende due donne intente nello spruzzare lo spray fuori dalla sinagoga. Le autorità stanno ancora indagando ma nonostante le indagini siano ancora in fase iniziale, a quanto pare, il governatore Shapiro si starebbe impegnando per rintracciare i responsabili e far sì che le autorità prendano i necessari provvedimenti.

Incoraggiato dalle tante reazioni di indignazione riguardo a questi episodi, Rav Witzkowsky ha dichiarato “È molto rassicurante assistere a tanto interessamento da parte delle istituzioni. Penso che il peggiore timore della nostra Comunità ebraica non sia che qualcuno segni delle svastiche sui nostri edifici ma che tutto questo sprofondi nell’indifferenza generale”.