Le atlete israeliane di nuoto sincronizzato

Spagna, commenti antisemiti in diretta TV. Attacco a Israele durante le qualificazioni olimpiche di nuoto sincronizzato

Mondo

di Paolo Castellano

In Spagna si è verificato un incidente antisemita durante la diretta delle gare di nuoto sincronizzato valide per le qualificazioni olimpiche e tenutesi a Barcellona nelle scorse settimane di giugno. La protagonista delle vicenda è una commentatrice spagnola di TV3, Clara Basiana, che ha rilasciato dichiarazioni anti-israeliane e antisemite durante la sua telecronaca del 20 giugno.

Come riporta il Jerusalem Post, il gesto non è passato inosservato. Infatti, l’associazione Combat Antisemitism Movement (CAM) ha invocato misure disciplinari per la commentatrice spagnola delle gare di nuoto swincronizzato che ha espresso opinioni politiche su Israele costellate da elementi di antisemitismo.

«Al di là degli aspetti tecnici, vorrei sottolineare che la presenza internazionale di Israele nel campo dello sport e della cultura è un’altra strategia per coprire il genocidio e la violazione dei diritti umani che si stanno compiendo contro il popolo palestinese», ha dichiarato la giornalista Clara Basiana.

«Lo abbiamo visto qui, ai Giochi pre-olimpici di Barcellona, e lo abbiamo visto più volte all’Eurovision. Sembra che durante questi eventi scompaiano i crimini di guerra dello Stato israeliano», ha aggiunto la commentatrice spagnola. «Come spettatori dobbiamo essere consapevoli  e segnalare nei commenti sportivi e nei discorsi pubblici il suo ruolo per evitare una normalizzazione».

In risposta, il CAM ha inviato una lettera al Jaume Peral Juanola, amministratore delegato del network televisivo Catalyunya Comunicacion, per richiedere un’azione immediata nei confronti della commentatrice sportiva delle gare di nuoto sincronizzato e per adottare misure in grado di evitare in futuro simili commenti politici intrisi di antisemitismo.

«È deplorevole che gli spettatori di TV3 siano stati esposti all’oltraggiosa visione di Basiana sugli eventi mediorientali durante una competizione sportiva», ha sottolineato Sacha Roytman-Dratwa, direttore esecutivo di CAM. «La disinformazione e le bugie su Israele contribuiscono ad alimentare odio verso gli ebrei di tutto il mondo, e le stazioni televisive non devono essere utilizzate per la diffusione dell’estremismo religioso».

L’associazione CAM ha poi sostenuto che in base alla definizione IHRA, “l’antisionismo è una forma di antisemitismo contemporaneo che deve essere condannata e sradicata come tutti gli altri tipi di pregiudizi contro gli ebrei”.

David Meghnagi, senior professor a Roma Tre e Presidente del Comitato accademico europeo per la lotta all’antisemitismo, ha ribadito l’importanza della definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) in un’intervista rilasciata Mosaico-Bet Magazine: «La demonizzazione di Israele e la sua delegittimazione (che è cosa ben diversa dal diritto-dovere alla critica di questo o quel governo) hanno una storia lontana. Sono il frutto di una costruzione politica e ideologica che ha fatto da sfondo allo sviluppo di un nuovo antisemitismo, che in una certa cultura, per una malintesa solidarietà verso i diritti dei palestinesi, si fa fatica (o ci si rifiuta) a riconoscere come tale».

Inoltre, durante una conferenza sull’antisemitismo di un mese fa, anche Deborah Lipstadt, nota esperta di Shoah, aveva parlato di negazionismo di tipo soft-core riferendosi a coloro che classificano Israele come uno stato genocida, paragonando le persecuzioni degli ebrei da parte dei nazisti all’attuale condizione dei palestinesi. La studiosa tuttavia aveva precisato che nonostante ciò “non bisogna necessariamente essere in accordo con la politica dello Stato di Israele”.

«Questa retorica ripugnante ha messo in ombra i notevoli risultati sportivi delle atlete israeliane Eden Blecher e Shelly Bobritzky, che quest’estate rappresenteranno Israele alle Olimpiadi di nuoto di Tokyo», ha aggiunto Sacha Roytman-Dratwa.

(foto: JTA News)