L'attentato alla sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982

Roma 1982: emergono nuove piste sull’attentato alla sinagoga

Italia

di Nathan Greppi
Dopo che, a dicembre, un’inchiesta del quotidiano Il Riformista ha rivelato come le autorità italiane lasciarono agire indisturbati i terroristi che il 9 ottobre 1982 colpirono il Tempio Maggiore di Roma, sono emersi nuovi dettagli dalle inchieste sulla vicenda. In particolare, all’inizio di febbraio la Procura di Roma ha deciso di riaprire l’inchiesta sulle responsabilità nell’attacco. Le principali piste sono i documenti riemersi dagli Archivi di Stato citati dal Riformista e la testimonianza data di recente al quotidiano La Repubblica da quella che all’epoca era la fidanzata dello studente palestinese Osama Abdel al-Zomar, unico condannato in contumacia per la vicenda che frequentava la facoltà di Lingue dell’Università di Bari.

Secondo Il Messaggero, dagli atti dell’inchiesta sull’attentato sarebbe emerso un nuovo nome: Abou Zayed, 63 anni, estradato di recente dalla Norvegia alla Francia in quanto si pensa che sia stato coinvolto anche in un altro attentato, avvenuto anch’esso nel 1982: quello contro il ristorante ebraico parigino Jo Goldenberg, compiuto il 9 agosto di quell’anno e che fece 6 morti e 22 feriti. Stando agli inquirenti francesi, che a loro volta citano le accuse fatte da un super testimone, Zayed sarebbe stato coinvolto anche nell’attacco compiuto a Roma. La procura parigina, si legge sul Messaggero, “non esclude (ma è un’ipotesi da verificare) che il commando responsabile della strage al ristorante fosse composto dagli stessi uomini che hanno colpito la sinagoga nella nostra Capitale.”

I primi mandati di arresto in merito ai fatti di Parigi furono emessi nel marzo 2015 dal governo francese contro tre sospettati, tra cui Zayed, che fu arrestato dalla polizia norvegese nel settembre 2020. Degli altri due uno, Mahmoud Khader Abed, era stato identificato come residente a Ramallah ma non è stato ancora trovato, e il terzo, Zuhair al-Abbasi, è stato arrestato in Giordania nel giugno 2015 salvo venire rilasciato su cauzione poco dopo. Come per l’attentato a Roma, anche quello di Parigi è stato attribuito all’organizzazione terroristica di Abu Nidal.