Le Regioni italiane contro l’antisemitismo e in difesa d’Israele

Italia

di Nathan Greppi
Affinché nuove leggi e misure vengano messe in atto, spesso le istituzioni locali e regionali sono importanti quanto o più di quelle nazionali, anche in politica estera. Questo è uno dei ragionamenti alla base dell’iniziativa La voce delle regioni, un incontro tenutosi mercoledì 30 marzo al Worldhotel Cristoforo Colombo per presentare un documento che testimonia la decisione di varie regioni italiane di contrastare l’antisionismo e implementare l’adozione della definizione di antisemitismo dell’IHRA, che riconosce come discriminatorie anche le esternazioni d’odio nei confronti d’Israele. Un tema molto sentito, soprattutto alla luce della recente escalation di attentati terroristici.

Proprio sugli attentati si è soffermata la giornalista Fiamma Nirenstein, intervenuta tramite collegamento video, secondo la quale “difronte al pericolo su cui Israele si ritrova incessantemente a lottare per la propria sopravvivenza,” le istituzioni hanno una grande responsabilità.

Molto sentito anche l’intervento dal vivo del già Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, secondo cui oggi vi è alla base di tutto ciò un “terrorismo fondato su un viscerale antisemitismo,” al quale si lega un antisemitismo mascherato da antisionismo poiché è un “odio nei confronti di ciò che rappresenta Israele e dei suoi valori.”

Un’istituzione in particolare ad essere stata messa sul banco degli imputati è l’ONU, per i doppi standard con cui accusa Israele più di ogni altro paese di violare i diritti umani. A tal proposito, lo storico David Elber ha illustrato tramite varie slide come funziona questa delegittimazione: in particolare, con l’istituzione avvenuta nel 2007 presso il Consiglio per i diritti umani della cosiddetta “Agenda 7”, all’ONU vi sono una sezione che si occupa di violazioni dei diritti umani in tutto il mondo e una specifica per la Palestina, unico territorio al mondo ad avere il privilegio di un’agenda apposita per esso. Inoltre, stando ai grafici, spesso alle votazioni di condanna contro Israele l’Italia adotta un approccio ostile o di astensione, nonostante le numerose dichiarazioni su rapporti amichevoli tra i due paesi. E nel 2020 è stata pubblicata una “lista nera” di varie aziende e banche che operano nei territori in Cisgiordania (112, di cui 94 israeliane).

L’incontro ha riunito, tra i vari relatori, consiglieri e assessori provenienti dalle cinque regioni che hanno preso parte all’iniziativa: Lombardia, Veneto, Piemonte, Marche e Liguria. Proprio dalla Liguria è partita l’iniziativa, tanto che tra i principali organizzatori dell’evento vi era l’Associazione Italia-Israele di Savona. In particolare, il consigliere regionale ligure Angelo Vaccarezza ha spiegato che vi è un problema culturale, “ma anche politico. La politica non ha il coraggio di far diventare le pacche sulle spalle e le dichiarazioni degli atti politici concreti.”

Ha fatto notare come i promotori dell’iniziativa appartengono tutti a partiti diversi, sia di destra che di sinistra: infatti, oltre ai consiglieri regionali appartenenti ai vari partiti della coalizione di centrodestra, è intervenuto anche il deputato del PD Paolo Lattanzio, che ha rimarcato la sua vicinanza a Israele già espressa in altre occasioni. Ciò è voluto, al fine di fornire un sostegno alla causa che sia ad ampio raggio.