Ursula von der Leyen in visita diplomatica in Israele per rafforzare la cooperazione con l’Europa

Israele

di Francesco Paolo La Bionda
Ursula von der Leyen è arrivata in Israele lunedì 13 giugno per una visita diplomatica, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra l’Unione Europea e lo Stato ebraico.

La Presidente della Commissione europea ha incontrato lunedì stesso il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, alla Knesset, con cui, secondo quanto ha riportato lei stessa su Twitter, ha discusso anche “di questioni più estese, incluse le ripercussioni della aggressione russa all’Ucraina, la sicurezza alimentare e le forniture di energia”.

L’approvvigionamento energetico al centro dei colloqui

L’approvvigionamento energetico è un tema centrale in questo momento per l’Europa, che sta gradualmente riducendo le importazioni di gas russo e deve quindi trovare fornitori alternativi.  Infatti, dopo il meeting con Lapid von der Leyen ha incontrato anche il ministro israeliano dell’Energia Karine Elharrar, reiterando il bisogno dei paesi europei di poter importare il combustibile estratto nei giacimenti marini israeliani. Un sentimento espresso anche dal primo ministro italiano Mario Draghi, in visita in Israele negli stessi giorni.

Non esistendo oggi un gasdotto diretto, l’ipotesi più plausibile appare quella di inviare il gas israeliano presso i terminali di rigassificazione egiziani, dove potrebbe essere poi caricato sulle navi metaniere dirette al Vecchio Continente. Le altre due opzioni infatti, quella di realizzare una linea che passi o per la Turchia o per Cipro e Grecia, sembrano difficilmente realizzabili a causa delle tensioni geopolitiche tra il paese anatolico e quelli ellenici.

La sera di martedì 14 giugno si è tenuto invece l’incontro di von der Leyen con Naftali Bennett. I due leader hanno nuovamente discusso  le modalità di esportazione del gas naturale israeliano verso l’Europa e il Primo Ministro israeliano ha anche informato la Presidente europea sulle mosse dell’Iran nella regione mediorientale e ha ribadito l’invito alla comunità internazionale ad adottare una “linea dura” contro il regime e il suo programma nucleare.

Il dottorato onorario dell’Università di Beer Sheva

Von der Leyen è stata anche insignita di un dottorato onorario dall’Università Ben-Gurion di Beer Sheva in segno di riconoscenza “per il suo impegno di statista, per il suo contributo alla sicurezza della Germania e alla giustizia sociale, nonché per il suo impegno nella lotta all’antisemitismo e al rafforzamento dei legami con Israele”. Nel discorso d’accettazione, la politica tedesca ha definito la Shoah “il più grande crimine dell’intera storia umana” e “una macchia indelebile per la mia coscienza nazionale”.

L’incontro con l’Autorità Palestinese a Ramallah

La Presidente europea ha incontrato sempre oggi a Ramallah anche il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Mohammad Shtayyeh, in sostituzione di Abu Mazen impegnato in una visita a Cipro.

Durante l’incontro Von der Leyen ha confermato che l’Unione Europea intende sbloccare rapidamente gli aiuti finanziari, per centinaia di milioni di euro, destinati all’Autorità Palestinese ma rimasti bloccati a causa dell’obiezione di Olivér Várhelyi, commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, sui contenuti antisemiti e antisraeliani dei libri di testo usati nelle scuole palestinesi. Secondo la politica, “tutte le difficoltà sono state risolte”.

L’intervista al The Times of Israel

Alla vigilia del viaggio, von der Leyen ha concesso un’intervista al quotidiano israeliano The Times of Israel.

Diversi i temi affrontati, a partire dallo scenario mediorientale. Sul processo di pace con i palestinesi, la Presidente ha confermato che l’Europa “sostiene la soluzione dei due Stati: un Israele sicuro, che viva fianco a fianco in pace con uno Stato palestinese” e che gli Accordi di Abramo “offrono una speranza verso questo obiettivo”, notando comunque che “solo gli israeliani e i palestinesi possono stipulare, ottenere e mantenere una pace duratura”. Riguardo invece all’accordo sul nucleare iraniano, per il quale sono in corso nuovi e incerti negoziati, lo ha definito “un importante risultato per la sicurezza multilaterale”, che è quindi “più importante che mai riportare in carreggiata”.

La politica ha poi toccato i rapporti tra l’Europa e lo Stato Ebraico, affermando che “l’Unione europea e Israele condividono un legame unico. Forgiato dalla storia, costruito su valori e interessi comuni e radicato in un’eccellente cooperazione su temi che vanno dall’energia alla salute, dalla cultura alla ricerca e all’innovazione” e ha poi voluto sottolineare sulla risposta delle istituzioni al crescente antisemitismo nei peasi europei, ribadendo che “gli attacchi contro gli ebrei europei sono attacchi contro i nostri valori europei fondanti. Sono attacchi contro l’Europa stessa. Non li tollereremo mai” e rassicurando i lettori che “la vita ebraica è sempre stata e sarà sempre parte integrante della nostra vita europea”.