Josep Borrell (foto Pietro Naj-Olari, fonte Wikimedia Commons)

Il Consiglio di associazione Unione europea-Israele tornerà a riunirsi dopo un decennio

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di Francesco Paolo La Bionda
Lunedì 18 luglio, i ministri degli Esteri degli stati membri dell’Unione Europea hanno votato a favore della riconvocazione del Consiglio di associazione con Israele a dieci anni dall’ultima riunione formale.

Nato a seguito di un accordo del 1995 per definire le relazioni tra lo Stato ebraico e l’organismo sovranazionale europeo, il Consiglio è stato abbandonato unilateralmente da Israele nel 2013, dopo che gli europei avevano deciso di operare una distinzione tra gli insediamenti in Cisgiordania e Israele ai fini dell’applicazione degli accordi stretti.

L’annuncio è stato dato dall’Alto Commissario europeo per gli Affari Esteri, Josep Borrell, che ha spiegato che la data per la nuova riunione del Consiglio sarà concordata con Israele solo dopo che gli stati dell’Unione Europea avranno concordato “una posizione comune” sulla questione palestinese. L’obiettivo resta comunque di fissare l’appuntamento prima delle elezioni israeliane previste per il 1 novembre prossimo.

“Sappiamo che la situazione nei territori palestinesi si sta deteriorando e credo che i ministri si siano trovati d’accordo sul fatto che il Consiglio di associazione costituisce una buona opportunità per dialogare con Israele sul tema” ha specificato Borrell, aggiungendo che “la posizione dell’Unione Europea rispetto al processo di pace in Medio Oriente non è cambiata “, facendo riferimento a un documento del 2016 del a supporto della soluzione a due stati.

La decisione fa seguito a una lettera firmata l’11 luglio da 158 membri del Parlamento europeo che esortava Borrell, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Commissario europeo Olivér Várhelyi a riconvocare il Consiglio per “affrontare congiuntamente sfide comuni come la crisi energetica, l’incombente insicurezza alimentare e le continue e pericolose tensioni in Medio Oriente” e “lodare e incoraggiare i recenti ed epocali sviluppi seguiti agli Accordi di Abramo, che rafforzano la pace e la stabilità nella regione”.

Negli ultimi mesi, anche il governo israeliano con Yair Lapid nel ruolo di ministro degli Esteri si era speso per far ripartire l’organismo. Lapid, da poco avvicendatosi con l’alleato Bennet alla posizione di primo ministro, ha commentato la decisione definendola “una prova della forza diplomatica di Israele e della capacità di questo governo di creare nuove opportunità nella comunità internazionale”.

(Foto Pietro Naj-Olari, fonte Wikimedia Commons)