di Anna Balestrieri (articolo in aggiornamento)
Mentre la società civile commemora il cinquecentesimo giorno di prigionia degli ostaggi con un digiuno e manifestazioni in tutte le città, oggi, 17 febbraio 2025, un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si aspetta di ricevere i corpi di quattro ostaggi da Hamas giovedì 20 febbraio, secondo quanto previsto dalla prima fase dell’accordo di cessate il fuoco in corso. Il ritorno dei corpi avverrà il 33° giorno della tregua, che coincide con giovedì.
Hamas ha dichiarato che fra i quattro corpi ci sono quelli di Shiri Bibas (33 anni) e i suoi figli Ariel (6 anni) e Kfir (2 anni), rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023 e la cui immagine mentre i terroristi li portavano via è diventata un simbolo di quel sabato nero. La tragica notizia è stata data dai media italiani e internazionali, mentre quelli israeliani ancora non si sbilanciano fino a quando non si avranno i risultati delle analisi del Dna.
Israele ha dichiarato più volte di essere “gravemente preoccupato” per la sorte di Shiri Bibas e dei suoi giovani figli Ariel e Kfir, la cui morte era stata annunciata dall’organizzazione terroristica già a novembre del 2023. Il padre Yarden è stato liberato il 1 febbraio e da allora spera che la sua famiglia torni viva.
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La prima fase dell’accordo
La pubblicazione dell’allegato che descrive le tappe successive dell’accordo è avvenuta il 17 febbraio. L’accordo prevede anche il rilascio di altri ostaggi vivi da parte di Hamas il 22 febbraio, che è stato confermato oggi saranno 6. Nel pomeriggio sono stati comunicati i nomi: si tratta di Omer Wenkert, Omer Shem Tov, Eliya Cohen, Tal Shoham, Avera Mengistu e Hisham al-Sayed (questi ultimi due sono stati detenuti per oltre dieci anni dopo essere entrati a Gaza per propria iniziativa), e di altri quattro corpi il 27 febbraio. Tra il 22 febbraio e il 2 marzo, verranno liberati anche altri tre ostaggi vivi. In cambio, Israele libererà tutte le donne e i bambini arrestati a Gaza dal 7 ottobre 2023.
Si ritiene che i sei che verranno liberati sabato 22 siano gli ultimi ostaggi vivi della lista di quelli da liberare nella prima fase dell’accordo. Quattordici dei 33 ostaggi della lista originale della fase 1 non sono ancora stati liberati; Hamas ha dichiarato che 8 di loro sono morti e Israele ha affermato che ciò corrisponde alle proprie informazioni. L’unico nome della lista di cui Israele ha confermato la morte settimana scorsa è Shlomo Mantzur.
Si ritiene che altri 24 ostaggi viventi saranno rilasciati nell’ambito della fase 2 dell’accordo.
Finora, sono stati rilasciati 24 ostaggi da Hamas durante la tregua, oltre a cinque cittadini thailandesi.
Gli appelli degli ostaggi
Breaking: Former hostage Agam Berger, who was just released from captivity, thanks @POTUS Trump for his efforts to free the hostages. “There are a lot of people whose lives depends on you, you’re their only hope. I suffered a lot, others are still there suffering”. @SteveWitkoff pic.twitter.com/ozQJCrsEcj
— Neria Kraus (@NeriaKraus) February 18, 2025
(Foto: Da sinistra in alto: Tsahi Idan, Oded Lifshitz, Ohad Yahalomi, Shlomo Mantzur, Itzik Elgarat. Middle row from left: Tal Shoham, Avera Mengistu, Eliya Cohen, Omer Wenkert, Hisham al-Sayed. Bottom row from left: Shiri Bibas, Kfir Bibas, Ariel Bibas, Omer Shem-Tov. Fonte: Times of Israel)