Escalation di violenza in Israele. Ucciso un turista italiano a Tel Aviv

Israele

di Sofia Tranchina
Nel momento sbagliato nel posto sbagliato, venerdì 7 aprile a Tel Aviv un giovane italiano è rimasto ucciso in un attentato per mano di un arabo israeliano.

Il terrorista, identificato come il quarantacinquenne Yousef Abu Jaber, residente a Kfar Qassem, avrebbe rubato un autoveicolo per dirigersi poi sul lungomare di Tel Aviv, dove ha investito sette passanti italiani e inglesi, dei quali uno è rimasto ucciso.

Il medico di Magen David Adom Yosef Kurdi, il primo ad arrivare sul luogo dell’attacco, ha raccontato al Times of Israel di aver visto un’auto ribaltata «con accanto una ragazza di 17 anni con ferite alla testa, allo stomaco e agli arti».

Alessandro Parini

Poco più in là giacevano persone dai 30 ai 74 anni, tra cui Alessandro Parini: «A 200 metri circa, un uomo privo di sensi giaceva con ferite al corpo. Era senza polso e non respirava, e dopo gli esami medici abbiamo dovuto confermare la sua morte sul campo».

Il trentenne, un avvocato romano, si trovava in viaggio di piacere nella viva e turistica città di Tel Aviv, quando, dopo un aperitivo, è andato a passeggiare sul lungomare, dove è rimasto fatalmente coinvolto in un attacco terroristico, rivendicato dalla Jihad islamica,  nel quadro delle tensioni che in questi giorni stanno scuotendo il Paese.

Gli addetti del Magen David Adom hanno chiesto ai volontari di donare il sangue sul luogo dell’attacco, per via della carenza di sangue da trasfusione disponibile durante le festività.

La famiglia di Abu Jaber avrebbe espresso il dubbio che non si trattasse di terrorismo ma di un colpo di sonno, tuttavia la procura di Roma, così come la polizia israeliana, procede per attentato con finalità di terrorismo. Anche la Farnesina, il Presidente della Repubblica Mattarella e il premier Meloni, in diversi comunicati, hanno espresso orrore per quello che hanno definito un «vile attentato».

Le tensioni annuali, che coincidono con la sovrapposizione del Ramadan e di Pesach, hanno raggiunto un picco in questi giorni, a seguito anche dell’intervento della polizia israeliana nella moschea di Al Aqsa, e hanno visto anche il lancio di razzi dal Libano verso il nord d’Israele.

La mattina dello stesso venerdì, in Cisgiordania, un terrorista ha sparato a tre donne uccidendo le sorelle Maya e Rina Dee (25 e 15 anni) e lasciandone la madre gravemente ferita in condizioni ancora incerte.

Le sorelle Maya (a sinistra) e Rina Dee uccise in Cisgiordania il 7 aprile 2023