Tra il 29 e il 30 settembre 1941 furono sterminati dalle SS nella cava di Babi Yar, alle porte di Kiev, in Ucranica, 34 mila ebrei. Un sito, diventata una grande fossa comune, nella quale fino al 1943 i nazisti assassinarono complessivamente 60 mila persone fra ebrei, zingari, partigiani e prigionieri di guerra. L’eccidio è stato appena commemorato dai discendenti delle vittime che hanno deposto fiori, candele e sassi davanti al monumento (un candelabro a sette bracci) che ricorda l’evento. Preghiere sono state recitate dal rabbino capo di Ucraina, Yakiv Blaykh. Tra i sopravvissuti era presente Debora Averboukh, 86 anni, che nel 1941 era riuscita a fuggire in Uzbekistan. Uno sterminio, compreso quello dei genitori, appreso casualmente poco dopo da una cartolina inviatale da un figlio di alcuni vicini di casa a Kiev.
Articoli recenti
- Muore l’acclamato Paul Auster, voce unica del complesso ebraismo americano 2 Maggio 2024
- “Contro l’antisemitismo crescente, il popolo di Israele è con voi”. Il messaggio del presidente Isaac Herzog alle comunità ebraiche del mondo 2 Maggio 2024
- La Colombia vuole interrompere i rapporti diplomatici con Israele 2 Maggio 2024
- Ad Auschwitz un palestinese pubblica un video invitando gli ebrei a tornare tutti nei campi di sterminio 2 Maggio 2024
- Uguale troppo uguale. Caro ebreo, così vicino, così lontano, sei troppo simile a me! Alle radici del razzismo del Ventennio 2 Maggio 2024
Articoli correlati
- Un monumento per le vittime di Babi Yar 4 Ottobre 2006
- Isaac Herzog commemora il Massacro di Babij Jar 7 Ottobre 2021