Il 26 e il 27 settembre scorso si è svolta la comme- morazione delle vittime, più di 30 mila ebrei e molti altri rom e dissidenti politici, del massacro di Babi Yar, avvenuto il giorno di Kippur del 1941 alle porte di Kiev da parte di soldati tedeschi e ucraini.
Questanno ho avuto lonore di assistere direttamente come parte di una delegazione di undici giovani ebrei dEuropa a questo evento commemorativo importante nella città di Kiev alla presenza del presidente ucraino Victor Yushenko e del presidente dello Stato dIsraele Moshe Katzav.
La commemorazione delle vittime si è svolta sul luogo del massacro, ai piedi di un monumento che ricorda laccaduto, con tre targhe, in russo, ucraino e yiddish.
Sono stati portati fiori da esponenti politici e da veterani dellArmata Rossa e sono seguite preghiere da parte di un rabbino e di preti ortodossi.
Tra i numerosi discorsi in ricordo delle vittime di Babi Yar e della Shoah e volti a ricordare limportanza di dire mai più, cè stato quello del rabbino capo di Tel Aviv che fu prigioniero a Buchenwald durante la guerra. Egli con estrema fermezza e coraggio ha detto davanti a tutti i presenti che non si può perdonare ciò che è stato, poiché nessuna vittima ha dato una delega ai sopravissuti e alle generazioni successive di perdonare i carnefici.
Ciò che si bisogna fare, ed è stato sottolineato da più voci, è combattere lantisemitismo in Europa che purtroppo non sembra essere scomparso e non sottovalutare le parole minacciose di leader politici, come il presidente iraniano, che negano al Shoah. Il rabbino capo di Tel Aviv ha ricordato che anche Hitler era solo un estremista sostenuto da un piccolo gruppo di tedeschi allinizio della sua ascesa politica e per colpa di questa trascuratezza non è stato più possibile fermarlo.
Credo che partecipare ad eventi come questi sia molto importanti per noi giovani, anche per renderci conto di ciò che è accaduto e che tuttora accade fuori dai confini dellEuropa Occidentale. Attraverso questo incontro ho avuto loccasione di conoscere altri giovani ebrei dEuropa e con loro di vivere questesperienza. Invito tutti i miei coetanei a informarsi di queste iniziative attraverso lUGEI (www.ugei.it) e di farsi avanti per essere i prossimi ad andare ad assistere ad uno di questi eventi.
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