di Ludovica Iacovacci
La maggior parte degli agenti di Hamas che hanno sorvegliato gli ostaggi israeliani a Gaza non erano combattenti bensì insegnanti, medici e professori universitari, secondo un ex prigioniero che ha trascorso quasi 500 giorni sottoterra nei tunnel di Hamas. Il racconto agghiacciante di Tal Shoham
Israele
Il basket europeo è la prima competizione sportiva a tornare in Israele dopo il cessate il fuoco
di Ludovica Iacovacci
Tornano i campionati di basket internazionali in Israele. Le principali competizioni europee di basket sono le prime a tornare in Israele dall’invasione di Hamas nel 2023, dopo che i club hanno concordato martedì 21 ottobre di riprendere le partite di Eurolega ed EuroCup in Israele dal 1° dicembre
Restituiti a Israele i corpi degli ostaggi Arie Zalmanowicz e Tamir Adar
di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Arie Zalmanowicz, 85 anni, uno dei fondatori di Nir Oz, era stato rapito da casa sua il 7 ottobre 2023 e, secondo l’intelligence israeliana, ucciso in prigionia il 17 novembre dello stesso anno. Mentre Tamir Adar, 38 anni, fu ucciso il 7 ottobre mentre cercava di respingere l’attacco. Lunedì era stato restituito il corpo di tal Haimi del kibbutz Nir Yitzhak. Restano a Gaza 13 corpi di ostaggi.
JD Vance in Israele: ottimismo prudente sulla tregua di Gaza
Israele e Gaza: nuova escalation dopo la violazione della tregua
di Anna Balestrieri
Domenica 19, due soldati israeliani, il Maggiore Yaniv Kula e il Sergente Itay Yavetz, sono stati uccisi da un missile anticarro lanciato da Hamas contro un veicolo del genio militare a Rafah. Mentre lunedì mattina le forze israeliane hanno eliminato tre terroristi di Hamas che avevano attraversato la cosiddetta “yellow line”, avvicinandosi pericolosamente alle truppe dell’IDF nella zona di Shejaiya.
«Rilasciati e segnati»: i primi racconti agghiaccianti degli ex ostaggi israeliani
di Nina Deutsch
In alcuni casi i rilasciati hanno riferito di torture, legature prolungate che hanno causato ferite alla pelle e alle gambe, e cure mediche praticamente inesistenti o somministrate solo in modo approssimativo – senza anestesia o con scarse condizioni igieniche – aumentando il rischio di infezioni e danni permanenti. Le famiglie e le équipe mediche sottolineano la necessità di valutazioni specialistiche immediate per documentare e curare questi danni.
I resti di Eli Cohen potrebbero tornare in Israele dalla Siria
di Malka Letwin
L’agenzia di stampa statale saudita Al-Hadath ha riferito che i resti della spia israeliana Eli Cohen potrebbero essere consegnati in Israele. L’uomo era conosciuto per era essere una spia del Mossad, che aveva stretto rapporti serrati con fonti politiche e militari siriane. Nel 1965 la sua copertura è stata smascherata e per questo impiccato a Damasco il 18 maggio dello stesso anno.
Gli ostaggi vivi tornano a casa. Ma Hamas restituisce solo 4 corpi sui 28 previsti. L’ira di Israele
di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Sette ostaggi israeliani – Alon Ohel, Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Eitan Mor, Omri Miran e Guy Gilboa-Dalal – sono stati liberati questa mattina a Gaza. È il primo gruppo a tornare a casa nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
Storica visita di un presidente indonesiano in Israele
di Nathan Greppi
L’emittente israeliana Channel 12 ha affermato che il Presidente indonesiano Prabowo Subianto dovrebbe arrivare in visita in Israele tra il 14 e il 15 ottobre. Si tratterebbe della prima volta in assoluto che succede, poiché l’Indonesia, paese che ospita la più grande popolazione musulmana a livello mondiale, non ha relazioni diplomatiche ufficiali con Israele.
Spettacolo di Trump alla Knesset: l’uomo d’affari porta la pace in Medio Oriente
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato accolto dai deputati del parlamento israeliano con una standing ovation di due minuti e mezzo. Il presidente ha descritto la giornata come “l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”, elogiando gli Stati arabi che hanno mantenuto gli Accordi di Abramo.
Le vite sospese degli ostaggi usciti dai lager di Hamas
di Luciano Bassani
In attesa degli ostaggi ancora vivi, le luci restano accese nelle corsie designate per accogliere i reduci: medici, psicologi e infermieri si preparano a fronteggiare un’emergenza sanitaria e umanitaria senza precedenti. “Molti di loro arriveranno stremati, con segni evidenti di deprivazione e traumi profondi. Il nostro compito sarà restituire loro salute, dignità e sicurezza”, spiega il dottor Amir Halevi, portavoce dell’ospedale Ichilov di Tel Aviv.
Amit Segal: Gaza verso il modello libanese
di Davide Cucciati
“La fase due potrebbe avvenire un giorno ma non ha nulla a che fare con quanto appena firmato – ha dichiarato il giornalista israeliano -. Questa non è pace. Quando sento dire che Israele sta ‘facendo pace con i nemici’ percepisco nell’aria l’odore di Oslo e le implicazioni che comporta”.














