Rambam, un pensatore molto attuale

Ebraismo

di Roberto Zadik

filosofia_cultura_ebraica_01_nel_testoMedico, filosofo,uomo di fede e al tempo stesso di scienza, Maimonide è uno dei pilastri del pensiero ebraico e nella sua vita ha scritto tantissime opere che passano da argomenti religiosi,etici e morali per arrivare a consigli efficaci e modernissimi sulla  salute e sull’alimentazione. Personalità coraggiosa, versatile  e di straordinario ingegno, il Rambam è stato il protagonista dell’interessante conferenza “L’attualità  di Maimonide” che si è tenuta presso la  Palazzina Appiani, martedì 13 ottobre.

Relatori dell’iniziativa sono stati: il Rabbino Capo di Milano Rav Alfonso Arbib, che ha illustrato la figura di Rambam approfondendone opere fondamentali come il  “Mishnè Torah” da lui definita come “un’opera enorme e unica nel suo genere che propone una  sintesi della tradizione halakhica”;  Vittorio Robiati Bendaud, assistente del Rabbino Giuseppe Laras, che si è soffermato sul periodo storico in  cui viveva Rambam e sulla sua patria di nascita, la Spagna, mentre la dottoressa Ruth Lowen si è occupata della “Guida alla salute” scritta da Maimonide quando era medico del Sultano in  Egitto e dei suoi preziosi consigli medici e nutrizionali. Moderatore dell’incontro Alfonso Sassun, Segretario Generale della Comunità Ebraica di Milano. Oltre a Sassun erano presenti in sala altre personalità della politica comunitaria come il presidente Raffaele Besso e l’assessore alla Cultura Davide Romano che alla fine della serata ha posto alcune domande ai relatori.

Sassun ha sottolineato come Rambam “non abbia bisogno di presentazioni e che egli è riuscito a unire la sua professione di medico e le regole  halakhiche come nessun altro ha saputo fare”.  Poi ha lasciato la parola ai relatori.

Focalizzandosi sul Mishnè Torah e citando un’altra opera di grande rilievo come “La Guida dei perplessi” Rav Arbib ha approfondito la figura di Rambam, dottore e filosofo, sottolineando come egli sia stato “un vero gigante del pensiero ebraico che scrisse i suoi primi testi di logica e precettistica a soli 14 anni e questo rende già idea del personaggio di cui stiamo parlando”. Nella sua interessante analisi, il Rabbino Capo ha messo in luce come, fra le tante cose, il “Mishnè Torah di Rambam  (che significa “Ripetizione della  Torah) e nello specifico delle norme contenute nel libro di Devarim (Deuteronomio)  “sia un testo pazzesco, una  sintesi della Torah e dell’Halakhà e che Rambam nello scriverlo ha compiuto uno sforzo incredibile nel trovare regole pratiche dalle pagine del  Talmud e questo è estremamente complesso visto che molte di queste discussioni sono decisamente complicate”. Ha inoltre sottolineato il  fatto che anche compilazioni successive e molto importanti come lo “Shulchan Aruch”, codice di leggi ebraiche realizzato nel ‘500 da Rav Yossef Caro e da Rav Hisserless, si sia ispirato a Rambam e che esso sia ben più adatto del Mishè Torah a essere un testo  normativo”. Rav Arbib ha definito il  Mishnè Torah come “puramente filosofico e al tempo stesso  halakhico, uno straordinario intreccio di pensiero  e normativa”.

Fra i tanti capitoli di questo imponente testo, da segnalare, per Rav Arbib, la parte del  Mishnè Torah sulle tendenze caratteriali  umane” che si rivela ancora oggi di straordinaria efficacia e modernità. In questa sezione che si collega alle”Middot” termine ebraico che significa “misure” ma anche “tendenze del carattere”, Rav Arbib ha ricordato come Rambam ci parlasse dell’importanza di mantenere equilibrio,  prudenza e la via dorata, la via di mezzo  in tutti i comportamenti, dal carattere all’alimentazione. “Rambam” ha evidenziato il Rabbino Capo “non si concentra solo sulle azioni ma anche sulla personalità e sui rischi di tendenze sbagliate e spesso molto pericolose come  quella all’ira, alla superbia, alla prodigalità o all’avarizia, suggerendo che per questi due estremi, la via di mezzo consigliata sia la generosità”. Sottolineando attraverso un  midrash che la Torah è “la luce”, le mitzvot siano “la strada per non cadere” e che “dobbiamo sempre difenderci dalle forze oscure che siano consapevoli o meno” il  Rabbino Capo ha sottolineato come Rambam si sia occupato del carattere degli esseri umani come non  era mai stato fatto prima in un testo che “ha avuto un’influenza determinante su tutto il pensiero contemporaneo” e che le nostre tendenze e le nostre azioni “sono un unicum  inseparabile”.

Successivamente Sassun ha passato la parola a Vittorio Bendaud che si è soffermato sulla storia e sul periodo storico in cui visse il Maimonide portando il pubblico,come ha detto “lontano nel tempo e nello spazio”. Bendaud ha evidenziato come dall’Ottavo secolo fino all’800’ in diverse aree del mondo la macro potenza fosse l’Islam. Dal  Medio Oriente, al Nordafrica, al Sud della Francia, in Provenza, alla Grecia, con  gli Ottomani, alla  Sicilia alla Spagna in cui nacque il Maimonide e “questo “ ha ricordato Bendaud, “è un elemento fondamentale per capire il contesto in cui visse questo grande personaggio”. “Ai suoi tempi sotto i governi islamici gli ebrei stavano meglio che in Occidente, con le Crociate, in Germania e in Francia ma  lo stesso essi vivevano in condizioni di estrema sofferenza, questo a dispetto di chi parla  di età d’oro spagnola e durante la dominazione islamica. Rambam nacque a Cordoba in Andalusia e poi dovette cercare rifugio prima a Fez in Marocco,poi in Israele e alla fine in  Egitto dove raggiunse posizioni di grande rilievo diventando medico personale del Sultano e sarà il Rabbino di riferimento della comunità ebraica locale. Malgrado il Rambam abbia ottenuto  una serie di successi e sia stato accolto  dal pubblico di vari Paesi con grande successo, è sempre rimasto una persona molto umile e molto interessanti per capire in che situazione complessa abbia vissuto in vari periodi della sua vita, sono le sue lettere che furono tradotte in inglese dal grande rabbino americano Rav David Altman”.  Bendaud mette in evidenza il coraggio e la modestia che hanno caratterizzato il medico e filosofo spagnolo in vari frangenti, ha scritto sempre le sue lettere in arabo senza paura di eventuali conseguenze e dei suoi tanti oppositori e la sua preoccupazione per il benessere delle comunità ebraiche e la sicurezza degli ebrei. nelle comunità e nei Paesi dove egli ha vissuto. “Da queste lettere” ha puntualizzato “ci si rende conto di quanto tirasse una brutta aria per gli ebrei sotto l’Islam e specialmente nel passaggio di califfato dalla dal 1150 al 1180 la situazione peggiorò esponenzialmente per il popolo ebraico e Maimonide a causa delle persecuzioni antiebraiche dovette lasciare la sua terra, la Spagna”. “In tutte i protettorati islamici, ai tempi, dalla Spagna all’Iraq, gli ebrei furono umiliati e perseguitati, in Yemen venne decretato il reato di apostasia per gli ebrei e a Baghdad vestivano con un colore diverso dagli altri in modo da essere immediatamente riconoscibili come tali”.

Dopo la lucida analisi storica di Bendaud, è stata la volta della dottoressa Lowen che ha spiegato la parte degli studi di Rambam dedicata alla salute, alle diete e al mantenimento psicofisico della persona. “Collegandosi all’intervento di Rav Arbib, la dottoressa si è soffermato sulla parte “medica” degli studi del filosofo, che nella sua vita fu influenzato grandemente dal pensiero di Aristotele pur prendendone le distanze su vari temi e ha menzionato vari saggi sulla salute di Maimonide come “Il trattato sull’asma” o sui veleni e soprattutto la Guida alla salute. Ma quali sono i consigli dispensati dal grande dottore per la vita di tutti i giorni? “Rambam è stato uno dei più grandi medici del suo tempo” ha detto la Lowen “rivelandosi un precursore della medicina olistica e occupandosi a differenza di dottori come Galeno, non solo del fisico ma anche della psiche del paziente”. Fra le pagine del suo libro ha segnalato la dottoressa “Rambam dice che le esperienze negative e lo stress o l’ansia fanno molto male all’organismo e introduce concetti moderni di vita sana, alimentazione corretta e stile di vita sportivo e al tempo stesso spirituale”. Come bisogna nutrirsi secondo Maimonide e quali sono gli alimenti da preferire ad altri? “Mangiare in dose moderata, sentendosi non completamente sazi, d’estate pietanze leggere e fresche mentre d’inverno piatti più abbondanti e speziati preferendo la verdura alla frutta alla verdura visto il maggiore contenuto di zuccheri e di fruttosio. Ottimo il pesce, mentre invece bisogna evitare sale e mangiare carne bianche in dosi modiche e non più di due volte alla settimana. Molto importante anche lo sport e mangiare frutta lontano dai pasti e stare in posti dove ci sia un’aria salutare e dove l’acqua sia pulita. Tutti questi insegnamenti sono estremamente utili e attuali per uno stile di vita più sano e regolare”. La serata si è conclusa con i ringraziamenti dei tre relatori al pubblico attento e partecipe.