Nazisti

La Storia in mano alla politica: una vecchia musica

Opinioni

di Claudio Vercelli
Non c’è nessun dibattito in corso (quale, poi?) su via Rasella ma solo l’occupazione dell’immaginario collettivo con certe posticce raffigurazioni di maniera, sospese tra nostalgia, rimpianti e – soprattutto – desiderio di rivalsa. La Russa, in fondo, fa il “suo mestiere”. Che in questo caso non è quello di seconda carica dello Stato.

Luzzatto Voghera (CDEC): “Contro un utilizzo distorto della storia da parte di un’alta carica dello Stato”

Opinioni

di Redazione
Il direttore del Centro di Documentazione Ebraica commenta le recenti dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa sull’attentato partigiano in via Rasella. “Da sempre chi siede in ruoli di responsabilità utilizza la storia per piegarla ai propri fini – continua Luzzatto Voghera -. C’è un limite al rispetto della carica che ricopre”.

Un raro dipinto di Chagall rubato dai nazisti è in mostra al Museo Ebraico di New York

Arte

di Michael Soncin
Un raro dipinto di Chagall, dalla storia burrascosa, è in mostra fino al 1° gennaio 2024 al Museo ebraico di New York. Sottratto dai nazisti, recentemente restituito ai discendenti del suo proprietario originale, per poi essere venduto lo scorso novembre 2022 da Phillips per 7,4 milioni di dollari, “Le Père” è un’opera singolare perché rappresenta un periodo di transizione dell’artista.

All’asta da Christie’s due opere di Schiele sottratte dai nazisti al cabarettista ebreo austriaco Fritz Grünbaum

Arte

di Michael Soncin
La restituzione delle opere d’arte rubate dai nazisti agli ebrei durante la Shoah rappresenta molto spesso una seconda battaglia, per chi di quel bene, ne detiene il diritto ad essere l’originale possessore. Una di queste, durata anni, vede al centro due lavori del pittore Egon Schiele, sottratti al cabarettista ebreo austriaco Fritz Grünbaum.

Diario di un “internato libero” nella Toscana occupata dai nazisti

Libri

di Nathan Greppi
Il libro racconta di come questa famiglia riuscì a sopravvivere nel corso della guerra, sfuggendo alle ricerche degli occupanti: in un arco di tempo che va dal luglio 1943 al dicembre 1944, Alessandro Smulevich racconta ogni giorno gli avvenimenti più importanti: le ore in ufficio prima della fuga, la gioia provata quando cadde Mussolini e lo sgomento per l’arrivo dei nazisti dopo l’8 settembre, la paura di essere rintracciato quando era nascosto a Firenzuola.