Jihad Islamica

Il funerale di Lior Rudaeff al Kibbutz Nir Yitzhak

Israele riporta a casa le salme di tre ostaggi: Lior Rudaeff, Hadar Goldin e Joshua Loitu Mollel. Restano ancora quattro corpi a Gaza

Israele

di Anna Balestrieri (Gerusalemme)
Dopo più di due anni di guerra e di estenuanti negoziati, Israele ha recuperato le salme di tre ostaggi simbolo del lungo conflitto con Hamas e la Jihad Islamica: Lior Rudaeff, ucciso il 7 ottobre 2023 durante l’attacco a Nir Yitzhak; Hadar Goldin, caduto e rapito durante la guerra del 2014; e Joshua Loitu Mollel, cittadino tanzaniano rapito nel kibbutz Nahal Oz.

«Ho pregato che mi lasciassero morire». L’inferno dell’ex ostaggio a Gaza Rom Braslavski. Il coraggio di restare vivo per testimoniare

Israele

di Nina Deutsch
Rom Braslavski, una guardia al festival Nova il 7 ottobre, è stato ostaggio per 738 giorni della Jihad Islamica. Dopo la liberazione, racconta le torture, le umiliazioni e la follia di un sequestro che voleva cancellare la sua identità: «Mi hanno colpito con gioia. Solo perché ero ebreo». Oggi il giovane vive nel timore di “impazzire”.

Un report svela i rapporti tra la Flotilla e Hamas

Mondo

di Nathan Greppi
Un rapporto dal titolo Waves of Hate: The Terror Flotilla ha messo in luce i legami esistenti tra i capi della Global Sumud Flotilla e alti dirigenti di Hamas e della Jihad Islamica palestinese. La vera leadership è composta da individui che presentano legami assai documentati con Hamas e i Fratelli Musulmani.

“Hanno rotto mio figlio”: la Jihad Islamica diffonde un nuovo video dell’ostaggio Rom Braslavski

Israele

di Anna Balestrieri
La famiglia, devastata, ha vietato la diffusione del video integrale, molto duro, acconsentendo solo alla pubblicazione di un fermo immagine: Rom è steso a terra in un luogo non identificato della Striscia di Gaza, appare pallido, emaciato, le ossa visibili, lo sguardo vuoto. 21 anni, al Nova festival ha cercato di salvare altre persone prima di essere catturato.

Gaza: liberati 3 ostaggi israeliani e 5 tailandesi. La rabbia di Israele per lo “show” di Hamas e Jihad Islamica

Mondo

di Anna Balestrieri
Dopo 482 giorni di prigionia, gli ostaggi israeliani Agam Berger, Gadi Moses e Arbel Yehoud, insieme a cinque cittadini thailandesi, sono stati rilasciati da Hamas giovedì 30 gennaio, in due località separate della Striscia di Gaza. Il rilascio è avvenuto in un contesto di tensioni, con Israele e Hamas che si sono scambiati accuse di violazioni del cessate il fuoco.

Ostaggi a Gaza: un rapporto ne indica le terribili condizioni di salute. E la Jihad islamica diffonde un video di uno di loro

Israele

di Redazione
Il team sanitario ha valutato che alcuni degli ostaggi rimasti hanno perso circa la metà del loro peso corporeo a causa della mancanza di cibo in prigionia, il che limiterà le loro possibilità di sopravvivenza nel prossimo inverno, per l’esposizione a congelamento, infezioni e ipotermia. Mentre in un video, l’ostaggio Sasha Trupanov implora: “ho ogni giorno paura per la mia vita, ho paura delle operazioni dell’esercito”.

Hamas e la Jihad Islamica rivendicano l’attentato fallito a Tel Aviv. Ma la polizia e lo Shin Bet pensano ci siano dietro Iran e Hezbollah

Israele

di Redazione
Hamas ne ha rivendicato la responsabilità, insieme alla Jihad islamica palestinese, anche se l’attentatore non risulta essere affiliato a nessuno dei due. Tuttavia, la polizia e lo Shin Bet ritengono che l’attentatore, residente a Nablus in Cisgiordania, possa aver ricevuto indicazioni dall’Iran o da Hezbollah, data la sofisticatezza del suo esplosivo.

Così i terroristi manipolano le narrazioni mediatiche per i loro fini. Parla un portavoce della Jihad islamica

Israele

di Redazione
Il terrorista ha fornito dettagli su come è stata orchestrata e divulgata la menzogna dell’attacco israeliano all’ospedale Ahly Al-Arabi Baptist Hospital . Riguardo alle immagini fuorvianti provenienti dalla Striscia di Gaza, che ritraggono bambini e adulti feriti, ha dichiarato: «Abbiamo notato un particolare interesse nello sfruttare una certa narrazione e lo abbiamo implementato. Anche se la storia è falsa, viene promossa».