Israele

Per entrare in Nuova Zelanda gli israeliani devono rivelare i dettagli del loro servizio nell’esercito

Mondo

di Ludovica Iacovacci
A coloro che sono in età di riserva e hanno richiesto visti turistici per la Nuova Zelanda è stato chiesto se avessero prestato servizio nell’esercito – come quasi tutti i cittadini israeliani sono tenuti a fare. Nel caso di riservisti attivi, anche loro sono stati tenuti a compilare questionari dettagliati riguardo al servizio militare prestato.

Nvidia espande le operazioni in Israele, pronto un nuovo investimento da 500 milioni

Tecnologia

di David Fiorentini
La struttura sarà ospitata in un edificio della società immobiliare Shoval Investment and Management, trasformato in un data center, presso il Mevo Carmel Science and Industry Park, tra la cittadina di Elyakim e il Kibbutz Ramat Hashofet. Una volta completato, il centro sarà uno dei “più grandi e potenti laboratori di data center in Israele”, ha dichiarato Nvidia in un comunicato.

Israele e l’Indonesia, un rapporto difficile: intervista all’attivista Monique Rijkers

Mondo

di Nathan Greppi
Per capire qual è lo stato dei rapporti tra Gerusalemme e Giacarta, abbiamo parlato con l’attivista ed ex-giornalista indonesiana Monique Rijkers. Fondatrice dell’associazione “Hadassah of Indonesia” e responsabile del canale YouTube “FaktaIsrael”, svolge un’intensa attività di divulgazione per raccontare ai suoi connazionali aspetti poco conosciuti nel loro paese dell’ebraismo e d’Israele.

Klaus Davi espone nel centro di Milano lo striscione “Free Gaza from Hamas”

Italia

di Redazione
“Free Gaza from Hamas” è la frase contenuta in uno striscione nella centralissima Via Santa Sofia a Milano. Visibile dalle prime luci dell’alba, lo striscione è stato esposto sulla ringhiera dell’abitazione privata del giornalista. Che dichiara che metterà altri striscioni sul tema delle mafie e del ruolo di Milano nel loro finanziamento.

Da sinistra, Arbel Yehoud e Agam Berger

Israele: questa settimana doppio rilascio di ostaggi da Gaza

Israele

di Anna Balestrieri
Nonostante il timore che l’intransigenza nella trattativa potesse mettere a repentaglio il processo, la determinazione del governo israeliano ha invece accelerato il ritorno degli ostaggi. Giovedì 30 gennaio verranno rilasciate Agam Berger, Arbel Yehoud e un altro ostaggio, mentre altri 3 verranno liberati sabato 1 febbraio.

Sharon Nizza dialoga con il medico dei terroristi: «li curo di giorno e piango di notte»

Eventi

di Sofia Tranchina
Giovedì 23 gennaio la giornalista Sharon Nizza ha presentato il suo libro ‘7 ottobre. Il giorno più lungo’. Accanto a lei il medico TYuval Bitton, che salvò la vita a Yahia Sinwar, l’ex capo di Hamas, ideatore dei massacri del 7 ottobre. “Ora siete forti, ma tra 10 o 15 anni forse sarete deboli e io vi attaccherò», gli aveva detto il terrorista in una delle loro conversazioni. Per questo Bitton non si è stupito dei massacri del Sabato nero.

Shadi Khalloul: come vivono i cristiani in Israele

Mondo

di R. I.
L’associazione Svizzera – Israele di Lugano e del Ticino ha organizzato un incontro per il Giorno della Memoria e ha invitato il Presidente della Comunità Cristiana – Aramaica di Israele, Shadi Khalloul

Yuval Raphael

Yuval Raphael, sopravvissuta al massacro del Nova, rappresenterà Israele all’Eurovision Song Contest 2025

Personaggi e Storie

di Ludovica Iacovacci
Durante la finale del concorso, Raphael ha dedicato una versione ballata di “Dancing Queen” degli Abba a “tutti gli angeli” che furono assassinati al Nova Festival il 7 ottobre 2023. Lei è sopravvissuta nascondendosi sotto mucchi di cadaveri all’interno di un rifugio antiaereo a bordo della strada, attaccato dai terroristi che hanno aperto il fuoco per assicurarsi che tutti fossero morti. Più di quaranta persone erano stipate nel rifugio e solo 11 ne sono uscite vive.

Da sinistra, Walker Meghnagi e Jonathan Peled

L’Ambasciatore di Israele in visita alla Comunità Ebraica di Milano: «Potenzieremo la comunicazione in Italia. E per farlo abbiamo bisogno della vostra collaborazione»

News

di Michael Soncin
«Per me è veramente un onore essere qui oggi, vedere una comunità viva, con una scuola bellissima e tanti amici. Vorrei sapere da voi quali sono i vostri problemi e come possiamo lavorare assieme. Non mi aspettavo un’accoglienza del genere. Sono qui al vostro servizio e spero che possiamo trascorrere dei bellissimi momenti assieme», ha detto Jonathan Peled durante l’incontro alla comunità ebraica.