di Ludovica Iacovacci
Yuval Raphael è una sopravvissuta al massacro del Nova Festival e la rappresentante di Israele all’Eurovision 2025. La sera di mercoledì 22 gennaio, Yuval Raphael ha vinto la gara del concorso canoro “Hakochav Haba” e ottenendo i voti più alti da pubblico e giudici rappresenterà Israele all’Eurovision Song Contest 2025, a Basilea, in Svizzera. La canzone che canterà dovrebbe essere selezionata a marzo da un comitato convocato dall’emittente pubblica Kan.
Durante la finale del concorso, Raphael le ha cantato “Writing’s On The Wall” di Sam Smith e una versione ballata di “Dancing Queen” degli Abba, dedicandola a “tutti gli angeli” che furono assassinati al Nova Festival il 7 ottobre 2023. In quella storica data, lei era al festival con i suoi amici quando i terroristi di Hamas hanno fatto irruzione. È sopravvissuta nascondendosi sotto mucchi di cadaveri all’interno di un rifugio antiaereo a bordo della strada. Raphael ha detto i terroristi si sono presentati e hanno aperto il fuoco all’interno del rifugio dove lei si nascondeva, per assicurarsi che tutti fossero morti. È stata salvata dall’esercito israeliano dopo otto ore. Più di quaranta persone erano stipate nel rifugio e solo 11 ne sono uscite vive.
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Dopo il massacro compiuto da Hamas, Raphael ha parlato della sua esperienza in tutto il mondo, anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nell’aprile 2024. “Intrappolata e temendo per la mia vita, ho assistito a orrori indicibili: amici e sconosciuti sono stati feriti e uccisi davanti ai miei occhi”, ha raccontato la cantante. “Quando i corpi degli assassinati sono caduti su di noi, ho capito che nascondermi sotto di loro era l’unico modo per sopravvivere all’incubo”.
Yuval Raphael ha 24 anni ed è originaria di Ra’anana. La sua carriera musicale professionale è iniziata solamente un anno fa, ma la sua potente estensione vocale le ha permesso rapidamente di conquistare il pubblico. Raphael è cresciuta ascoltando leggende del rock classico come Led Zeppelin e Scorpions, oltre a icone come Beyoncé e Céline Dion, diverse influenze musicali che arricchiscono il suo stile artistico. Raphael ha affermato di voler rappresentare Israele in Europa da una posizione di forza e di orgoglio per il suo Paese. “Voglio raccontare loro la storia del Paese, di ciò che ho passato, di ciò che hanno passato altri”, ha detto in un’intervista prima della finale. “Voglio raccontare la storia, ma non da un luogo di ricerca di pietà. Voglio che provenga da un luogo di resistenza di fronte a questo, e di fronte ai fischi che sono sicura al 100% arriveranno dalla folla”. Commentando la sua vittoria, Raphael ha detto: “Non riesco a spiegare quanto sia emozionata e pronta! Grazie per avermi dato questo enorme onore e per esservi fidati di me per rappresentare la mia gente”.
Tra i finalisti di Hakochav Haba c’erano Valerie Hamaty, seconda classificata, un’araba cristiana di Yafo già conosciuta in una stagione precedente dello show; Moran Aharoni e Red Band, terzo posto, un duo formato da una diva e un burattino spiritoso; e Daniel Wais, quarto classificato, un cantautore del kibbutz Be’eri il cui padre è stato assassinato il 7 ottobre e la cui madre è stata rapita e uccisa durante la prigionia.
L’odio in scena all’Eurovision 2024
Durante l’Eurovision del 2024, la partecipazione di Israele alla gara di Mälmo, in Svezia, fu oggetto di forti polemiche e diffuse richieste di escludere il Paese dalla competizione. Eden Golan, la rappresentante di Israele dell’anno scorso, era sotto stretta protezione dello Shin Bet, per uscire dalla stanza d’albergo doveva camuffarsi (indossando persino una parrucca) a causa delle minacce e prostrate anti-israeliane nella città. La sua esibizione, nonostante il tentativo della regia di oscurare i rumori, è stata marcata da forti fischi e contestazioni. Il suo team, per preparare al meglio la cantante, durante le prove fischiava e insultava l’artista affinché si abituasse al feroce pubblico che l’avrebbe attesa. In Svezia, le tensioni tra artisti erano alte e c’è stato chi ha emarginato la partecipante israeliana. Lo scorso anno il testo della canzone di Eden Golan, inizialmente chiamato “October Rain”, è stato modificato dopo che l’European Broadcasting Union lo ha ritenuto “troppo politico” nel suo riferimento all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Per questo, la canzone è stata rinominata “Hurricane”. Il quinto posto assoluto vinto da Eden Golan ha dimostrato il forte sostegno dato alla concorrente in difficoltà. Nuovamente, anche quest’anno, Israele ha dovuto affrontare richieste di boicottaggio riguardo alla partecipazione israeliana all’Eurovision, ma l’EBU ha dichiarato che il Paese potrà concorrere a Basilea, in Svizzera. È probabile che anche lì si verificheranno proteste contro Israele durante la competizione.