di Pietro Baragiola
L’azienda ha annunciato un aggiornamento che rimuoverà tutti i post con la parola “sionista” e i suoi derivati come proxy per prendere di mira ebrei o israeliani. Allo studio anche la possibilità di estenderlo anche allo slogan filopalestinese “dal fiume al mare”, spesso usato in relazione all’eliminazione di Israele.
“Screams before Silence”: il documentario girato dall’ex COO di Facebook racconta le violenze sessuali subite dalle vittime di Hamas
di Pietro Baragiola
Subito dopo il 7 ottobre l’imprenditrice si è recata in Israele dove, nel giro di cinque giorni di riprese, ha avuto l’occasione di parlare con primi soccorritori, esperti forensi, testimoni oculari e ostaggi liberati. Prodotto dalla casa di produzione israeliana Kastina Communications, verrà lanciato online nel mese di aprile portando alla luce le interviste inedite agli ostaggi liberati e ai testimoni oculari del terrificante attacco del 7 ottobre.
Meta blocca tutti gli account dell’Ayatollah Khamenei per incitamento alla violenza
di David Fiorentini
Nella fattispecie, il leader iraniano è stato accusato di lodare e glorificare gli attacchi terroristici del 7 ottobre perpetrati da Hamas, spargendo il timore tra i moderatori di Meta che questi messaggi possano scaturire pericolose emulazioni in giro per il mondo. D’altro canto, Khamenei non è stato ancora bandito da X e addirittura il suo tweet pubblicato nel giorno dell’invasione è ancora visibile.
Ribaltata decisione di Meta in un caso di negazione della Shoah
di Nathan Greppi
Il caso riguarda un meme postato l’8 settembre 2020, in cui si vedeva Squiddi, personaggio della serie animata SpongeBob, negare i numeri ufficiali delle vittime della Shoah. Nonostante violasse le regole di Meta contro il negazionismo, il contenuto rimase in rete dopo una verifica da parte sia degli algoritmi che dei controllori umani.
Ribaltata decisione di Meta in un caso di negazione della Shoah
di Nathan Greppi
L’Oversight Board, organo indipendente presso cui si possono denunciare delle decisioni del gruppo Meta (di cui fanno parte Facebook, Instagram e Whatsapp), ha recentemente ribaltato una decisione dell’azienda in merito ad un post negazionista.
Mark Zuckerberg. Alla scoperta delle radici ebraiche del papà di Facebook
di Redazione
Ha cambiato il nostro modo di comunicare online. È il re indiscusso dei social network per aver acquisito Instagram e WhatsApp. È uno degli imprenditori ebrei più attivi nella società americana. Pochi e sufficienti indizi per capire chi sia il protagonista di questo episodio di Mosaico Podcast. Ci riferiamo ovviamente a Mark Zuckerberg, il papà di Facebook.
Meta: perché il nuovo nome di Facebook fa ridere gli israeliani
di David Zebuloni
‘Meta’ in ebraico significa ‘morta’ e il popolo israeliano da sempre armato di sano umorismo yiddish, non ha perso l’occasione di ironizzare sull’accaduto e in un attimo l’hashtag #FacebookDead è diventato virale.
Israele, Facebook lancia una nuova funzionalità insieme al Magen David Adom per donare il sangue
di Paolo Castellano
Il 14 giugno, Giornata mondiale dei donatori di sangue, è stata lanciata in Israele una nuova funzione Facebook per aiutare gli utenti a donare il proprio sangue anche presso le sedi e i centri di prelievo del Magen David Adom (MDA).
“Niente è impossibile”: un’ebrea ortodossa testimonial di Adidas su Facebook
Deutsch, 29 anni, ha condiviso il 20 aprile il nuovo annuncio di Adidas su Facebook, che presenta una vista parziale del suo viso e il messaggio: “Dove alcuni vedono un runner ortodosso, vedo la mia convinzione che mi spinge in avanti. Niente è impossibile.”
Oggi dalle 15 in diretta sulla pagina Facebook di Mosaico i funerali di Rav Elia Richetti z”l
Data la richiesta esplicita della famiglia Richetti di astenersi dalla partecipazione di massa al funerale di Rav Elia Richetti z”l, in modo da permettere ai famigliari di essere presenti in sicurezza, Mosaico, in accordo con la famiglia, trasmetterà i funerali che si terranno oggi, martedì 6 aprile, in diretta sulla sua pagina Facebook.
Facebook e Instagram ospitano rete di neonazisti
di Nathan Greppi
Secondo il Guardian, questa rete vendeva sulle piattaforme social abiti e accessori con simboli nazisti. Le vendite di questi prodotti servirebbero a finanziare due gruppi militari coinvolti nella guerra in Ucraina: il Battaglione Azov e la Divisione Misantropa.
Zuckerberg caccia i negazionisti da Facebook. Contestare la Shoah non è libertà d’opinione
di Paolo Castellano
Il 12 ottobre il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha cambiato idea sul rapporto tra libertà di parola e il negazionismo. Verranno vietati tutti i contenuti che negheranno o falsificheranno la Shoah.