di Redazione
L’obiettivo è fornire un sostegno finanziario e strumenti per il potenziamento della regione, rivolti alle autorità locali, alle comunità, alle famiglie, ai residenti e all’intero Stato di Israele.
7 ottobre 2023
La Shoah Foundation di Spielberg raccoglie le testimonianze del massacro del 7 ottobre
di Redazione
Spielberg, che ha fondato l’organizzazione nel 1994, e che raccoglie migliaia di testimonianze di sopravvissuti alla Shoah, ritiene che l’iniziativa “garantirà che le voci dei sopravvissuti agiscano come un potente strumento per contrastare la pericolosa ascesa dell’antisemitismo e dell’odio”.
Media e mondo ebraico: un seminario europeo a Firenze
di Nathan Greppi
Per elaborare tattiche e strategie in difesa delle proprie istanze, l’EUJS (European Union of Jewish Students), ha organizzato a Firenze un evento tenutosi da giovedì 30 novembre a domenica 3 dicembre, dal titolo EUJS Union Accelerator: Ins and Outs of Jewish journalism.
“Il movimento LGBTQ+ non stia con i terroristi”: l’appello di Keshet Italia
di Nathan Greppi
In un comunicato, l’unica organizzazione ebraica italiana per i diritti LGBTQ+ ha denunciato che dalla comunità comunità LGBTQIAK+ “assordante è stato il silenzio rispetto ai massacri del 7 ottobre sulla popolazione israeliana”, e che certe posizioni rischiano di escludere chi ha opinioni diverse sul conflitto”.
“Liberateli tutti, ora!”: l’appello degli ostaggi israeliani liberati
di Pietro Baragiola
Denutriti, maltrattati e torturati durante le 7 settimane di prigionia, per molti di loro era troppo doloroso raccontare la propria esperienza. Alcuni però hanno deciso di lasciarsi intervistare per lanciare un accorato appello ai capi di stato che possono intervenire sul rilascio dei loro familiari, ancora rinchiusi a Gaza. Qui alcune interviste.
Violenze fisiche, psicologiche e anche sessuali: dai racconti dei bambini liberati da Gaza emerge l’orrore
di Redazione
Hanno sofferto la fame, in tunnel umidi e buie soffitte, oppressi e picchiati dai loro rapitori o da folle di invasati. Sono stati marchiati a fuoco sulle gambe con i tubi di scappamento delle moto. E anche abusati sessualmente. Emerge l’orrore vissuto dai bambini ostaggi ora in cura in Israele.
“Ascolta le nostre voci”: la sessione delle Nazioni Unite sul femminicidio di Hamas
di Anna Balestrieri
Alla sessione, intitolata “Hear our voices” (Ascolta le nostre voci) hanno partecipato circa 700 attivisti e fondatori di gruppi per i diritti delle donne. Durante l’evento è stato dato spazio a testimonianze di primi soccorritori e agenti di polizia che hanno assistito alle conseguenze dell’attacco di Hamas.
La reazione del sistema sanitario israeliano agli attacchi del 7 ottobre
di Giovanni Panzeri
Il convegno organizzato dalla Udai 10.0, che ha visto gli interventi del presidente Hagai e del direttore dell’ospedale “Soroka” di Beer Sheva, Shlomi Kodesh, si è focalizzato sull’impatto che gli attacchi di Hamas hanno avuto sul sistema sanitario israeliano, e su come quest’ultimo ha reagito alle conseguenti tensioni.
Rompiamo il silenzio sul femminicidio di massa: o per le donne israeliane non vale? #metoounlessurajew
di Anna Balestrieri
Alla conferenza sul femminicidio organizzata lunedì 4 dicembre dall’ Associazione Italia-Israele di Milano è emersa l’indignazione nei confronti dei tanti (prime fra tutte le associazioni per la difesa delle donne) rimasti in silenzio davanti alla violenza sulle donne israeliane del 7 ottobre.
Le vittime del 7 ottobre: i dati aggiornati al 5 dicembre
di Nathan Greppi
Tra le vittime delle quali è stata confermata l’identità 274 erano militari e 859 civili. Tra gli uccisi identificati almeno 2 neonati, 12 bambini sotto i 10 anni, 36 di età tra i 10 e i 19 anni, e 25 sopra gli 80 anni. Oltre a questi, 421 vittime identificate erano nella fascia 20-40 anni, 161 in quella 41-64 anni, e 100 tra in quella 65-80 anni.
Israele conosceva il piano di attacco di Hamas più di un anno fa. Chi li ha ignorati? E perché? Media israeliani e internazionali si interrogano
di Redazione
Il documento, codificato e lungo circa 40 pagine, descriveva in modo preciso un’invasione pianificata da Hamas. Nonostante la gravità delle informazioni, i vertici militari israeliani sottovalutarono la possibilità che Hamas potesse effettivamente realizzare un attacco di tale portata.
Australia: manifestanti bloccano l’accesso in un hotel alle famiglie delle vittime e degli ostaggi di Hamas
di Michael Soncin
In Australia dei manifestanti anti-israeliani hanno protestato davanti ad un hotel bloccando l’ingresso alle famiglie delle vittime e degli ostaggi di Hamas. Chiara la posizione del primo ministro australiano Anthony Albanese che ha affermato di essere «sconvolto dalle azioni dei manifestanti».













