Michel Houellebecq si schiera con Israele e contro l’antisemitismo

di Nathan Greppi
Dopo i massacri del 7 ottobre, “mi aspettavo un grande movimento di simpatia e di solidarietà con gli ebrei. È successo esattamente il contrario, gli atti antisemiti si sono moltiplicati. Sono passati oltre due mesi e stento ancora a crederci”. Queste le parole dello scrittore francese Michel Houellebecq, che in un’intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha espresso il suo parere sulla situazione.

All’inizio era convinto “che anche i peggiori sinistrorsi, quelli che di solito appoggiano senza riflettere tutte le azioni palestinesi, che trovano sempre da ridire sulla politica di Israele, avrebbero detto che no, non si poteva davvero fare passare una cosa del genere”. Ma purtroppo le cose sono andate diversamente.

Ha anche spiegato che, nonostante vi fossero 40 cittadini francesi tra le vittime, l’opinione pubblica d’oltralpe non è rimasta molto turbata, poiché “quanto agli attentati c’abbiamo fatto l’abitudine, un prete sgozzato non desta più grande emozione”.

Ha spiegato che secondo lui la migliore metafora per spiegare la condizione degli ebrei, è quella del canarino nella miniera, perché “quando un ebreo è perseguitato in quanto ebreo, il cristiano ha buone ragioni per preoccuparsi: è il prossimo sulla lista”.

Non ha mancato di criticare alcune scelte degli ultimi governi di Netanyahu: “Continuare a costruire insediamenti in Cisgiordania è una cattiva idea. Non ho nulla contro i coloni, ma l’espansione degli insediamenti deve finire. Se non ci sono confini stabili è impossibile negoziare la pace”.

Nonostante ciò, sostiene l’operato dello Stato Ebraico: “C’è una differenza morale tra una bomba piazzata indiscriminatamente in un luogo pubblico e un attacco mirato in cui un assassino viene giustiziato. In definitiva, sono i mezzi impiegati che ci permettono di dare un giudizio morale sul fine perseguito, e quindi di scegliere da che parte stare”.

Ha inoltre criticato le femministe che non hanno voluto ascoltare le donne israeliane stuprate dai terroristi di Hamas, spiegando che fa parte di uno schema più ampio: “C’è stato il caso celebre e molto significativo delle molestie di massa a Colonia la notte di Capodanno. In linea di principio, in Francia, in Europa, lo stupro è un crimine assoluto. Bene, però c’è un gruppo di individui di origine extraeuropea che molesta centinaia di donne a Colonia, ma poiché sono extraeuropei, vengono più o meno perdonati. Lo stesso vale per i palestinesi”.

Verso la fine dell’intervista, ha dichiarato che “i recenti avvenimenti in Francia, […] in Europa, e credo anche negli Stati Uniti, dimostrano chiaramente che un rifugio sicuro per gli ebrei è necessario. Israele è più che mai indispensabile”.

 

(Foto: Michel Houellebecq a Porto Alegre nel 2016. Fonte: Wikimedia Commons, Fronteiras do Pensamento)