Cybersecurity, Google compra l’israeliana Wiz per 32 miliardi

Tecnologia

di David Fiorentini
Un nuovo accordo scuote il mercato della cybersecurity: la società madre di Google, Alphabet, ha finalizzato l’acquisizione della startup israeliana di cybersecurity Wiz per la somma record di 32 miliardi di dollari.

Si tratta del più grande acquisto di un’azienda fondata in Israele, superando i 15,3 miliardi investiti dal colosso Intel per Mobileye nel 2017. 

“L’accordo rappresenta una pietra miliare significativa nella storia del settore hi-tech israeliano, soprattutto alla luce della ripresa dei combattimenti”, ha dichiarato Yael Belgrai Cohen,  il responsabile della divisione tecnologica presso la società di analisi aziendale Dun & Bradstreet Israel. “Si tratta di un voto di fiducia straordinario che dimostra come, nonostante la guerra, l’industria israeliana sia ancora rilevante”.

Fondata nel 2020, Wiz collabora con fornitori di servizi cloud come Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud e annovera tra i suoi clienti Morgan Stanley, BMW e LVMH. Oggi impiega circa 1800 dipendenti, i cui posti di lavoro sono stati garantiti tra le clausole della transazione.

 Già la scorsa estate Alphabet aveva tentato di siglare un’intesa, ma l’offerta di 23 miliardi di dollari non è stata ritenuta congrua al valore della startup. Inoltre, Wiz ha rimarcato la sua intenzione a mantenere un certo grado di indipendenza, tanto che diverse fonti hanno riferito a Globes che a differenza della proposta precedente, questa volta è stato concordato che Wiz resterà un’azienda autonoma all’interno di Google. Infatti, secondo le stesse fonti, pare che il co-fondatore e CEO di Wiz, Assaf Rappaport, sarà il futuro capo della nuova divisione “Google Security”, un’entità indipendente che si concentrerà sulle soluzioni di cybersecurity.

“Wiz e Google Cloud condividono la convinzione che la sicurezza del cloud debba essere più semplice, accessibile, intelligente e democratizzata, in modo che più organizzazioni possano adottare e utilizzare il cloud e l’IA in modo sicuro”, ha affermato Rappaport. “Entrare a far parte di Google Cloud equivale a montare un razzo sulle nostre spalle: accelererà il nostro tasso di innovazione molto più di quanto potremmo raggiungere come azienda indipendente”.