Allen, come non l’avete mai visto

Spettacolo

di Roberto Zadik

Ormai Woody Allen non è un semplice regista o attore  ma un’icona, una leggenda vivente simbolo dell’umorismo ebraico newyorchese che alla veneranda età di 77 anni,  da compiere il prossimo 1 dicembre, è uno dei più prolifici e ispirati cineasti della scena internazionale. In attesa di “Fading Gigolo” pellicola  diretta da John Turturro in uscita nel 2013, domani, 21 settembre, esce nelle sale italiane, il tanto atteso “Woody”.

Molto se ne è parlato su giornali e siti internet e l’opera diretta da Robert Weide, che si è già occupato di grandi comici ebrei con un’opera sul grande Lenny Bruce,  è il primo riassunto autorizzato dallo stesso Allen della sua vita e del suo lavoro che ne svela curiosità e aneddoti finora inediti.

In che modo  il grande autore ha realizzato classici come “Prendi i soldi e scappa”, “Provaci ancora Sam” e “Zelig”? Come racchiudere in un solo film quasi mezzo secolo di carriera? Una sfida ambiziosa raccolta a piene mani da Weide che è, anche e soprattutto, un racconto biografico su questo autore timido e stravagante famoso non solo per il suo cinema elegante e caustico ma anche come clarinettista virtuoso,  lo dimostra il docufilm “Wild man blues”. Personalità complessa e pungente, celebre per le sue battute fulminanti riguardo all’amore, alle donne e alla propria identità ebraica in bilico fra ateismo e attaccamento alle proprie radici, il carattere e la folgorante carriera di Stuart Allen Konigsberg verranno affrontati da questo ritratto lucido e realistico che contiene numerose interviste ad alcuni suoi amici e illustri colleghi.

Una “passerella” di divi e grandi colleghi che l’hanno conosciuto e apprezzato e che hanno lavorato con lui come il suo concittadino Martin Scorsese, Penelope Cruz, la sua ex Diane Keaton, con cui ha avuto un rapporto molto profondo, Naomi Watts e Owen Wison, questo per fare alcuni nomi, narreranno aneddoti, curiosità e complessità caratteriali di questo “anti-divo” che è riuscito ad affermarsi nel mondo del cinema nonostante la sua insicurezza.

Oltre a questo ci sarà la voce fuori campo dello stesso Allen che illustra, contrariamente alla sua solita riservatezza particolari inediti della sua vita e della sua infanzia. Insomma non solo una raccolta di fatti e immagini ma una vera e propria testimonianza su una delle figure umane e artistiche più significative del cinema di sempre.